La fibromatosi uterina è una malattia in cui l’utero della donna presenta un numero significativo di fibromi uterini, tumori benigni costituiti da tessuto muscolare e fibroso (chiamati anche leiomiomi o miomi) che si sviluppano nella parete muscolare dell’organo. Si tratta di una malattia che insorge a seguito di alterazioni a carico di alcuni ormoni femminili, in particolare degli estrogeni. La fibromatosi uterina non sempre è sintomatica.

Descrizione della fibromatosi uterina

L’utero è un organo che fa parte dell’apparato genitale femminile ed è costituito:

  1. da uno strato più interno (endometrio) che si ispessisce durante il ciclo mestruale responsabile del sanguinamento durante le mestruazioni;
  2. uno strato muscolare (miometrio) che è in grado di contrarsi e che contiene la maggior parte dei vasi sanguigni e nervi;
  3. un rivestimento di tessuto connettivo esterno, detto perimetrio.

I fibromi sono dei tumori che originano dal miometrio e la cui crescita dipende dalla presenza di ormoni femminili in circolo, soprattutto estrogeni e progesterone. Le formazioni tumorali sono costituite da tessuto muscolare circondato da una capsula fibrosa e sono di dimensioni variabili.

La fibromatosi uterina è una condizione molto comune nelle donne, e rappresenta la prima causa di interventi di isterectomia, ovvero la rimozione dell’utero. Si considera che circa il 70% delle donne abbia fibromi uterini; nonostante non sia stato ancora chiarito in dettaglio il meccanismo della loro insorgenza, fattori predisponenti alla fibromatosi uterina possono essere: la genetica, l’età, l’obesità, il menarca precoce, l’assenza di gravidanza, l’ipertensione arteriosa e il diabete.

Se il numero di fibromi aumenta in modo significativo, l’utero può perdere la sua elasticità, aumentare di dimensioni e di spessore: in questo caso si parla di utero fibromatoso, che accentua il dolore pelvico e può determinare anche una lombosciatalgia. Sebbene tuttora non sia molto studiata, questa condizione è molto comune e ha un profondo impatto sull’assistenza sanitaria e sui costi sanitari in tutto il mondo.

La diagnosi della fibromatosi uterina

Dal momento che generalmente la fibromatosi uterina è asintomatica, i fibromi vengono diagnosticati in maniera accidentale durante un esame ginecologico di routine. Se invece sono presenti sintomi, il medico accerterà la presenza di fibromi attraverso i seguenti test diagnostici:

  • ecografia: esame che sfrutta gli ultrasuoni per ottenere un’immagine della cavità uterina; l’ecografia può essere effettuata esternamente, posizionando il rilevatore sull’addome (ecografia transaddominale) oppure all’interno della vagina (ecografia transvaginale); attraverso questo esame, il ginecologo valuterà la sede, la localizzazione nell’utero, le dimensioni, il numero, la struttura, la vascolarizzazione, la crescita nel corso del tempo, la mobilità e la consistenza dei fibromi;
  • risonanza magnetica, esame diagnostico che utilizza i campi magnetici per valutare la struttura della cavità uterina a una definizione maggiore rispetto all’ecografia, consentendo anche una migliore diagnosi differenziale (se per esempio i fibromi sono effettivamente benigni oppure sono dei sarcomi, neoplasie del tessuto muscolare dell’utero);
  • isteroscopia, esame endoscopico in cui il medico inserisce una sonda con fibre ottiche attraverso la cervice dell’utero e che permette l’esaminazione delle pareti dell’utero e delle altre strutture della cavità uterina. Oltre a individuare sede, localizzazione, consistenza e numero dei fibromi, con l’isteroscopia è possibile valutare anche la presenza di altre patologie correlate alla fibromatosi.

I sintomi e le complicanze della fibromatosi uterina

La fibromatosi uterina a volte non si manifesta in alcun modo.  Tuttavia, in caso di utero fibromatoso o di numero e dimensioni elevati di fibromi, saranno presenti anche i sintomi. Quelli tipici consistono in:

  • sanguinamento mestruale abbondante;
  • mestruazioni prolungate (più di una settimana);
  • dolore pelvico;
  • necessità di fare pipì frequentemente (minzione frequente);
  • costipazione;
  • mal di schiena.

Anche la possibile insorgenza di complicanze è dovuta alla posizione e alla dimensione dei fibromi. Tra le complicanze più comuni:

Trattamento della fibromatosi uterina

Se i fibromi sono pochi e di piccole dimensioni, oppure se la donna è in menopausa, la fibromatosi non necessita di trattamenti particolari, ma solamente di un monitoraggio attraverso gli strumenti diagnostici sopra citati nel corso del tempo. Al contrario, se sono presenti i sintomi, i fibromi possono essere trattati con:

  • trattamenti farmacologici (per esempio la pillola contraccettiva o i farmaci antiprogestrinici) che colpiscono gli ormoni che regolano il ciclo mestruale fibromatosi uterina prendono di mira gli ormoni che regolano il ciclo mestruale, trattando sintomi come forti emorragie mestruali e pressione pelvica;
  • chirurgia mini-invasiva, che permette la rimozione dei fibromi senza incidere direttamente l’utero; tra queste procedure c’è l’ablazione a ultrasuoni, la miectomia laparoscopica; la miectomia può essere eseguita anche in isteroscopia;
  • chirurgia a cielo aperto, nei casi più gravi prevede anche la rimozione dell’intero utero, con l’intervento di isterectomia.

La fibromatosi, quindi, è una malattia in cui sono presenti nella parete muscolare dell’utero delle masse tumorali benigne.

Fonti