L’isteroscopia è un esame diagnostico endoscopico che consente di indagare la cavità uterina (isteroscopia diagnostica) e di trattare eventuali alterazioni in essa presenti (isteroscopia operativa).

Indice
  • 1 Che cos’è e a cosa serve l’isteroscopia?
  • 2 Quando è opportuno eseguire l’isteroscopia?
  • 3 Come si esegue l’isteroscopia?
  • 4 Quali sono le controindicazioni all’isteroscopia?
  • 5 È necessaria una preparazione per l’isteroscopia?
  • 6 L’isteroscopia fa male?
  • 7 Ci sono rischi e complicazioni dovute all’isteroscopia?
  • 8 Fonti

Che cos’è e a cosa serve l’isteroscopia?

L’isteroscopia è un esame relativamente poco invasivo che non richiede incisioni chirurgiche e che viene condotto utilizzando un particolare strumento chiamato isteroscopio. Questo è un tubo sottile, flessibile o rigido, dotato di una sorgente luminosa e di una telecamera montate sulla sua estremità che viene introdotto nell’utero attraverso la vagina e il canale cervicale. Grazie a questi due dispositivi, l’operatore è in grado di osservare nel dettaglio la cavità uterina guardando un monitor collegato con la videocamera che riprende l’interno dell’utero. Questo strumento permette di formulare diagnosi, prelevare frammenti di tessuto per successive analisi istologiche (biopsie) oppure trattare alcune patologie. L’isteroscopio rigido fornisce immagini migliori rispetto a quello flessibile e rappresenta lo strumento utilizzato in caso di interventi terapeutici. L’isteroscopio flessibile causa meno fastidi alla paziente.

Quando è opportuno eseguire l’isteroscopia?

L’esame endoscopico della cavità uterina viene eseguito dal medico specialista in ginecologia e trova indicazione nei casi in cui la paziente manifesti segni o sintomi che lascino ipotizzare la presenza di alterazioni patologiche dell’utero. 

Tra i sintomi più comunemente considerati per condurre l’isteroscopia vi sono: 

  • cicli mestruali con perdite di sangue particolarmente abbondanti;
  • sanguinamenti vaginali non collegati al ciclo mensile o che compaiono dopo la menopausa;
  • dolori al basso ventre;
  • aborti ripetuti;
  • incapacità o difficoltà di concepimento

Dietro questa sintomatologia possono nascondersi alterazioni patologiche, tra cui:

  • fibromi;
  • neoplasie maligne dell’utero;
  • polipi;
  • aderenze intrauterine.

Come si esegue l’isteroscopia?

La procedura di isteroscopia endoscopica viene di solito eseguita in regime ambulatoriale o in day hospital anche se in qualche caso è necessario il ricovero in ospedale. A dipendenza degli obiettivi previsti si può rinunciare all’utilizzo di un anestetico oppure eseguire l’indagine in anestesia locale o generale. L’accertamento dura pochi minuti se condotto solo a scopo esplorativo ma può protrarsi nel tempo qualora occorra invece trattare radicalmente una patologia intrauterina.

La paziente viene fatta accomodare su un lettino nella classica posizione ginecologica dopo essersi liberata degli indumenti ordinari ed aver indossato un apposito camice da ospedale. Le gambe vengono appoggiate su appositi supporti di sostegno, dopo accurata disinfezione della vagina e della cervice uterina e avvalendosi talora, ma non sempre, dell’aiuto di uno speculum, il ginecologo inserisce nel canale vaginale e nell’orifizio uterino l’isteroscopio. In questa fase la paziente può avvertire dolori crampiformi e disagio che si risolvono in genere rapidamente. Prima di cominciare l’ispezione endoscopica, il medico procede a insufflare aria o a introdurre del liquido nella cavità dell’utero con l’obiettivo di farsi spazio per ottenere una visibilità migliore delle immagini sul monitor.

In caso di necessità, può anche prelevare frammenti di tessuto o curare direttamente un’eventuale patologia messa in evidenza utilizzando gli strumenti necessari introdotti con l’isteroscopio. Alla fine, lo specialista conclude l’esame sfilando la strumentazione attraverso il canale vaginale, la paziente rimane in osservazione per un breve periodo di tempo e poi viene congedata. Nei casi in cui è previsto il ricovero ospedaliero, la degenza dura in genere un paio di giorni.

Quali sono le controindicazioni all’isteroscopia?

Questa indagine endoscopica non può essere eseguita in caso di:

  • gravidanza;
  • infiammazioni/infezioni pelviche;
  • ciclo mestruale in corso;
  • conformazioni uterine anomale.

Al di là di queste controindicazioni, l’esame può essere svolto a qualunque età.

È necessaria una preparazione per l’isteroscopia?

Se l’esame è di natura esclusivamente diagnostica, non è necessaria una preparazione specifica da parte della paziente che deve però avvertire il medico nel caso assuma farmaci anticoagulanti. Infatti, potrebbe essere necessaria la loro sospensione qualche giorno prima dell’esame nel caso si preveda di eseguire prelievi bioptici durante l’isteroscopia.

Qualora invece l’accertamento abbia obiettivi terapeutici, occorre che la paziente si sottoponga ad analisi ematochimiche ed esegua un elettrocardiogramma nei giorni precedenti l’intervento. Inoltre è necessario rimanere a digiuno dalla sera precedente l’endoscopia.

L’isteroscopia fa male?

La percezione del dolore durante l’esame è estremamente variabile. Alcune pazienti riferiscono di aver provato un forte dolore, altre invece non avvertono nessun tipo di sintomatologia algica.

Ci sono rischi e complicazioni dovute all’isteroscopia?

Le complicazioni post isteroscopiche sono molto rare anche se non possono essere escluse del tutto. Il rischio aumenta qualora l’endoscopia intrauterina sia servita a trattare una malattia. Tra gli effetti avversi più frequenti vi sono:

  • lesioni uterine; 
  • emorragia durante o poco dopo l’intervento chirurgico;
  • infezioni dell’utero. 

Tutte queste complicazioni possono comunque essere trattate con successo mediante terapia farmacologica o chirurgica.