La stenosi carotidea è una condizione clinica che, in seguito a malattia aterosclerotica, determina un restringimento del calibro delle arterie carotidi, responsabili di portare sangue al cervello. Generalmente diagnosticata attraverso ecocolordoppler, la stenosi delle carotidi può condurre a eventi cerebrovascolari anche gravi, come l’ictus, e di solito viene trattata con un intervento di angioplastica.

Indice
  • 1 Cos’è la stenosi carotidea
  • 2 La diagnosi della stenosi carotidea
  • 3 I sintomi e le complicanze della stenosi carotidea
  • 4 Trattamento della stenosi carotidea
  • 5 Fonti

Cos’è la stenosi carotidea

La stenosi è una condizione patologica in cui si verifica un restringimento del lume delle arterie, i vasi sanguigni responsabili di trasportare il sangue ossigenato ai tessuti periferici. Una delle principali cause di stenosi è la malattia aterosclerotica, patologia in cui si verifica un progressivo irrigidimento delle pareti delle arterie a causa della formazione di placche aterosclerotiche. Queste sono costituite da grassi (come il colesterolo) e nel corso degli anni, in seguito a processi di infiammazione e fibrosi, diventano sempre più grandi, fino a restringere il diametro dell’arteria e a compromettere, almeno in parte, l’afflusso di sangue. Quando questo processo coinvolge le pareti delle arterie carotidi, i due grandi vasi arteriosi del collo responsabili di apportare sangue ossigenato al cervello, si parla di stenosi carotidea.

Il restringimento del diametro della carotide può variare, ma solitamente questa patologia può rimanere asintomatica anche fino a una stenosi pari al 50% del diametro dell’arteria. Per questa ragione non è facile stimare la prevalenza della stenosi carotidea, che per la popolazione statunitense è stimata al 2%–9%. La prevalenza della malattia aumenta con l’età, nei pazienti di età superiore ai 65 anni, la stenosi carotidea è stimata al 5%-9%. La presenza di patologie associate, come la coronaropatia e l’arteriopatia periferica, incrementa il rischio di sviluppare stenosi carotidea: si stima, infatti, che l’11%-26% dei pazienti con coronaropatia e il 25%-49% con arteriopatia periferica manifestino stenosi carotidea asintomatica. Il restringimento delle arterie carotidi, dovuto alle placche aterosclerotiche, causa problemi nell’afflusso di sangue, che può condurre alla formazione di coaguli di sangue sulle pareti dei vasi, i trombi.

Inoltre piccole porzioni di trombo possono staccarsi dalla parete e andare in circolo, causando un embolo, quando gli emboli arrivano alla circolazione cerebrale possono causare ischemia, attacchi ischemici transitori (TIA) e ictus cerebrali. È importante dunque individuare e tenere sotto controllo la stenosi carotidea, in quanto dei nuovi eventi cerebrovascolari che si verificano ogni anno, il 20-30% è dovuto a questa malattia.

La diagnosi della stenosi carotidea

La stenosi delle carotidi generalmente viene individuata attraverso una visita medica: in particolare il medico valuterà la presenza di un soffio carotideo, suono sibilante caratteristico di un’arteria ristretta. La patologia poi può essere accertata attraverso i seguenti esami diagnostici:

  • ecocolordoppler, esame a ultrasuoni non invasivo che permette di visualizzare il flusso sanguigno ed evidenziare eventuali anomalie e lesioni nei vasi;
  • Tomografia computerizzata (TC), esame diagnostico che fornisce immagini ad alta risoluzione delle strutture cardiovascolari e consente la ricostruzione tridimensionale dell’anatomia dei vasi sanguigni, evidenziando anomalie strutturali;
  • Risonanza magnetica (RM), esame che si esegue in un macchinario capace di generare un campo magnetico e che fornisce informazioni sulle strutture del cuore e dei vasi;
  • Angiografia TC e Angiografia RM, esami che forniscono immagini aggiuntive del flusso sanguigno mediante l’uso di un liquido di contrasto che viene iniettato in un vaso sanguigno e permette di ottenere immagini del collo e del cervello con una TC o una RM.

I sintomi e le complicanze della stenosi carotidea

La stenosi carotidea può passare inosservata finché il grado di stenosi è tale da impedire l’afflusso di sangue al cervello causando un attacco ischemico transitorio (TIA) oppure un ictus cerebrale. I sintomi di questi eventi cerebrovascolari sono:

  • intorpidimento improvviso o debolezza al viso o agli arti, spesso in un solo lato del corpo;
  • difficoltà improvvise a parlare;
  • problemi alla vista;
  • vertigini;
  • mal di testa.

Trattamento della stenosi carotidea

Il trattamento della stenosi carotidea dipende dal livello di progressione nel restringimento dell’arteria. Se il restringimento non è particolarmente accentuato, la strategia è quella di evitare che aumenti e diminuire i fattori di rischio per eventi cerebrovascolari, attraverso:

  • cambiamenti nello stile di vita che agiscono sui fattori di rischio per la progressione della malattia aterosclerotica, come l’eliminazione del fumo e della vita sedentaria, e la messa in atto di una alimentazione sana per la perdita di peso;
  • farmaci antiipertensivi (la pressione sanguigna alta, infatti, è un fattore di rischio) e statine, farmaci che diminuiscono i livelli di grasso nel sangue.

Nel caso la stenosi sia già accentuata o nel caso si abbia già avuto un episodio di TIA o di ictus, il trattamento della stenosi carotidea è di tipo chirurgico:

  • endoarteriectomia della carotide, intervento invasivo che consiste nella rimozione chirurgica del tratto interessato dalla stenosi;
  • angioplastica, intervento in cui, attraverso un catetere, viene inserito un palloncino in sede carotidea in grado di allargare il restringimento.

È dunque importante tenere sotto controllo la stenosi carotidea, in quanto gli eventi cerebrovascolari associati possono essere anche molto gravi. Consultate le schede su ischemia e ictus per saperne di più.

Fonti