La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una patologia molto comune caratterizzata da una limitazione persistente del flusso respiratorio. È causata dall’esposizione cronica a particelle o gas nocivi, quasi sempre dovuta al tabagismo. Ha un andamento progressivo. Episodi di riacutizzazione dei sintomi accelerano il declino della funzionalità polmonare. I trattamenti mirano a ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente.

Indice
  • 1 Cos’è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
  • 2 Cause e fattori di rischio della BPCO
  • 3 Come si presenta la broncopneumopatia cronica ostruttiva
  • 4 Come si diagnostica la BPCO
  • 5 Come si cura la broncopneumopatia cronica ostruttiva

Cos’è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una sindrome complessa caratterizzata da un’ostruzione bronchiale non reversibile.

L’aria inspirata attraverso il naso e la bocca passa nella trachea che si divide poi in due rami, i bronchi, uno per il polmone destro e uno per il polmone sinistro. I bronchi a loro volta si dividono in rami sempre più piccoli, chiamati bronchioli. I bronchioli di calibro inferiore, detti bronchioli terminali, si diramano in grappoli di piccole sacche, chiamate alveoli polmonari, dove avvengono gli scambi gassosi. In questo modo il corpo si procura l’ossigeno, necessario per i processi metabolici, ed elimina l’anidride carbonica, che di tali reazioni è un prodotto di scarto.

Nella broncopneumopatia cronica ostruttiva l’ostruzione è dovuta in parte all’infiammazione e al rimodellamento delle vie aeree (bronchite cronica) e in parte alla perdita di elasticità del polmone dovuta alla distruzione degli alveoli polmonari (enfisema polmonare). I pazienti con BPCO possono presentare bronchiectasia e molti soffrono di ipertensione polmonare.

Cause e fattori di rischio della BPCO

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è causata nella quasi totalità dei casi dal fumo di sigaretta. Anche in chi non fuma può insorgere un’ostruzione bronchiale non reversibile, ma in chi fuma si osservano più sintomi respiratori, la funzionalità respiratoria degenera più rapidamente e la mortalità è più elevata. I fumatori presentano anche più patologie croniche concomitanti (malattie cardiovascolari e tumori). Il rischio di morire a causa della BPCO cresce in modo proporzionale al livello di esposizione al fumo (numero di sigarette fumate e anni per cui si è fumato). Smettere di fumare rallenta la progressione della BPCO.

Altri fattori di rischio per la broncopneumopatia cronica ostruttiva sono l’inquinamento ambientale e l’esposizione professionali a polveri (la BPCO può essere una complicanza di una pneumoconiosi), gas o fumi. Dato che non tutti i fumatori sviluppano la BPCO è probabile che vi sia una predisposizione individuale su base genetica.

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una patologia molto diffusa: si stima che interessi il 10% della popolazione mondiale, più del 20% se si considerano le persone con più di 65 anni. Di solito compare dopo i 40 anni di età ed è più frequente nel sesso maschile che in quello femminile.

Come si presenta la broncopneumopatia cronica ostruttiva

I sintomi più frequenti della broncopneumopatia cronica ostruttiva sono la dispnea e la tosse cronica. La sensazione di mancanza di respiro all’inizio si manifesta solo quando viene fatto uno sforzo fisico intenso (dispnea da sforzo), poi anche in occasione di sforzi minori e infine anche a riposo. La tosse può essere il primo sintomo a comparire, in genere è accompagnata dalla produzione di espettorato (quello che viene solitamente chiamata “catarro”).

Alcuni pazienti con BPCO vanno incontro ad episodi ricorrenti di riacutizzazione dei sintomi respiratori, in cui la dispnea e/o la tosse aumentano. In genere le riacutizzazioni sono legate a infezioni respiratorie virali o batteriche oppure all’esposizione acuta all’inquinamento ambientale. Le riacutizzazioni accelerano il declino della funzionalità polmonare.

Come si diagnostica la BPCO

La diagnosi di broncopneumopatia cronica ostruttiva si basa su tre elementi: una storia di fumo di sigaretta o un’esposizione importante a inquinanti ambientali (inquinamento atmosferico, sul posto di lavoro o negli ambienti domestici), la presenza di sintomi respiratori cronici e l’osservazione di una ostruzione bronchiale non reversibile. L’esame più importante per la diagnosi di BPCO è la spirometria (maggiori informazioni sulla spirometria semplice e sulla spirometria globale o pletismografia sono riportate nelle schede dedicate ai singoli argomenti).

A differenza di quanto avviene nell’asma bronchiale l’ostruzione non è mai completamente reversibile neanche quando si somministra un broncodilatatore. Durante la valutazione diagnostica viene sempre eseguita la radiografia – RX del torace, mentre la tomografia computerizzata – TC ad alta risoluzione del torace può essere utile per valutare l’enfisema polmonare e in vista di un eventuale intervento chirurgico. L’emogasanalisi consente di accertare la presenza di insufficienza respiratoria.

Come si cura la broncopneumopatia cronica ostruttiva

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una patologia irreversibile, i trattamenti mirano a controllare i sintomi e a ridurre la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni. Per rallentare la progressione della malattia è essenziale smettere di fumare.

I pazienti con insufficienza respiratoria cronica devono ricorrere alla somministrazione di una supplementazione di ossigeno, l’ossigenoterapia; la ventilazione meccanica non invasiva può essere di aiuto in caso di insufficienza respiratoria acuta dovuta a una riacutizzazione. In casi selezionati di enfisema polmonare il paziente può essere sottoposto a un intervento chirurgico di riduzione polmonare per asportare la parte danneggiata e permettere alla parte sana di funzionare meglio. I farmaci non sono in grado di modificare il decorso della malattia, ma possono aiutare a gestire i sintomi.

Si utilizzano farmaci broncodilatatori e, in caso di riacutizzazione, glucocorticoidi ed eventualmente antibiotici. La riabilitazione respiratoria consente di ridurre i sintomi, migliorare la tolleranza allo sforzo e di conseguenza la qualità della vita. Ai pazienti con BPCO vengono raccomandate la vaccinazione antinfluenzale e quella antipneumococcica per ridurre il rischio di ricovero in seguito all’infezione.

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.

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