Il broncospasmo è una contrazione transitoria della muscolatura bronchiale in risposta a uno stimolo scatenante. Avviene nei pazienti asmatici ma non solo. Viene trattato con farmaci che rilassano la muscolatura bronchiale e corticosteroidi.

Indice
  • 1 Cos'è il broncospasmo
  • 2 Sintomi del broncospasmo
  • 3 Come si diagnostica il broncospasmo
  • 4 Come si cura il broncospasmo
  • 5 Fonti

Cos'è il broncospasmo

Il broncospasmo consiste in una contrazione anomala della muscolatura dei bronchi e dei bronchioli. L’aria inspirata attraverso il naso e la bocca passa nella trachea che si divide in due rami, i bronchi, uno per il polmone destro e uno per il polmone sinistro. I bronchi primari a loro volta si dividono in rami sempre più piccoli, chiamati poi bronchioli. I bronchioli di calibro più piccolo, detti bronchioli terminali, si diramano in grappoli di piccole sacche, gli alveoli polmonari, dove avvengono gli scambi gassosi.

I bronchi sono semirigidi perché sono circondati, come la trachea, da anelli di cartilagine, assenti invece nei bronchioli di piccolo calibro. Sia la parete dei bronchi che quella dei bronchioli contengono cellule muscolari lisce. Quando la muscolatura liscia si contrae, il calibro delle vie respiratorie si riduce, ostacolando il flusso dell’aria. Questo restringimento è reversibile. Lo spasmo induce anche la produzione di muco da parte dello strato che tappezza l’interno delle vie respiratorie (mucosa) che ostacola ulteriormente il passaggio dell’aria e stimola la tosse.

Il broncospasmo è uno dei sintomi caratteristici dell’asma bronchiale. I pazienti asmatici presentano infatti iperreattività bronchiale, vale a dire che le loro vie aeree sono più sensibili a stimoli che inducono una contrazione della muscolatura bronchiale. Un’altra condizione che si associa al broncospasmo è la bronchite, l’infiammazione dei bronchi. Il broncospasmo si può verificare anche in chi non soffre di asma o bronchite.

Gli stimoli che possono provocare broncospasmo includono:

  • allergeni, sostanze estranee all’organismo che scatenano una risposta immunitaria solo in alcune persone; gli allergeni che scatenano il broncospasmo sono solitamente allergeni inalatori (es. pollini, residui di animali, spore fungine);
  • irritanti polmonari, come sostanze chimiche, polveri e fumi; l’esposizione a questi fattori scatenanti è più comune per coloro che svolgono alcune professioni, tra cui i vigili del fuoco, i saldatori, gli addetti alle pulizie e gli agricoltori;
  • infezioni respiratorie, soprattutto nei bambini;
  • farmaci, tra cui l’aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e i farmaci beta-bloccanti;
  • aria fredda, troppo secca o troppo umida;
  • attività fisica, in questi casi il broncospasmo si verifica normalmente 5-15 minuti dopo l’inizio di un’attività fisica continuativa o uno sforzo molto intenso;
  • anestesia generale, il broncospasmo può presentarsi da solo o assieme a un altro problema come l’anafilassi (una reazione allergica violenta e potenzialmente fatale).

Sintomi del broncospasmo

Il broncospasmo si manifesta con vari sintomi, tra cui, principalmente:

  • dispnea (difficoltà a respirare);
  • respiro sibilante;
  • senso di costrizione al torace;
  • tosse.

I pazienti con broncospasmo da sforzo possono lamentare anche mal di stomaco, gola infiammata e ridotta resistenza all’esercizio.

Come si diagnostica il broncospasmo

La diagnosi si basa sulla valutazione dei sintomi, dei possibili fattori scatenanti e di eventuali fattori di rischio (allergie o una storia familiare di asma). I sintomi possono essere assenti durante l’esame obiettivo

La spirometria consente di accertare se il paziente soffra di asma o di broncopneumopatia cronica ostruttiva; si esegue il test di reversibilità: dopo un primo esame spirometrico viene fatto inalare al paziente un farmaco broncodilatatore ad azione rapida e si ripete la spirometria, ciò permette di capire se la bronco-ostruzione è reversibile o irreversibile.

Un altro test che può essere eseguito è il test di provocazione bronchiale: dopo un primo esame spirometrico si somministra uno stimolo broncocostrittore (es. metacolina) e si ripete la spirometria per mettere in evidenza l’iperreattività bronchiale. Se si sospetta che il broncospasmo sia causato da un allergene si possono eseguire prove allergologiche (RAST test, esame delle IgE totali) per stabilire quali fattori scatenanti è bene evitare.

Come si cura il broncospasmo

Il trattamento del broncospasmo si basa su farmaci somministrati per via inalatoria. Si utilizzano β2-agonisti (beta-2 agonisti), anticolinergici e corticosteroidi. I β2-agonisti si legano a recettori espressi dalle cellule muscolari lisce delle vie respiratorie provocandone il rilassamento, favorendo quindi la dilatazione dei bronchi. Esistono β2-agonisti a diversa durata d’azione, per il trattamento acuto del broncospasmo e delle crisi asmatiche si usano i β2-agonisti a breve durata d’azione (SABA, dall’inglese Short-Acting β2-Agonist).

I farmaci anticolinergici bloccano l’effetto di un neurotrasmettitore, l’acetilcolina, che induce la contrazione della muscolatura liscia. I corticosteroidi sono invece farmaci antinfiammatori che aiutano a controllare l’iperreattività bronchiale.

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.

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