Condroma
Il condroma è un tumore benigno che ha origine dal tessuto cartilagineo. Può presentarsi come lesione singola o multipla. Nella maggior parte dei casi è asintomatico. Va monitorato nel tempo perché potenzialmente può andare incontro a trasformazione maligna.
Cos’è il condroma
Un condroma è un tumore benigno dello scheletro, più precisamente un tumore della cartilagine, un tipo di tessuto connettivo formato da cellule (i condrociti) disperse in una sostanza dalla consistenza simile a un gel, chiamata matrice.
Secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i tumori della cartilagine comprendono:
- condroma, benigno;
- condroblastoma, benigno;
- fibroma condromixoide, benigno;
- osteocondroma, benigno;
- condrosarcoma, maligno (questo tumore è descritto in dettaglio nella scheda dedicata all’argomento).
Il condroma viene a sua volta distinto in:
- encondroma, cresce nel canale midollare delle ossa tubulari come, per esempio, la tibia, che sono più sottili nella parte centrale (la diafisi) e con le due estremità (epifisi) più larghe e arrotondate. La localizzazione tipica dell’encondroma è nelle ossa della mano e del piede e nella diafisi delle ossa lunghe (femore e omero), difficilmente insorge nello scheletro assile (testa e tronco);
- condroma periostale, cresce sulla superficie dell’osso;
- condromatosi multipla, invece di una lesione solitaria (singola) sono presenti più lesioni.
Declinazioni delle tipologie di condroma: malattia di Ollier e di Maffucci
La malattia di Ollier è una condizione rara, probabilmente non ereditaria, caratterizzata dalla presenza di encondromi multipli con distribuzione unilaterale; si stima che colpisca una persona su 100.000; gli encondromi possono impedire la normale crescita dell’osso che si accorcia e si incurva e può perciò limitare i movimenti.
La sindrome di Maffucci è un’altra condizione caratterizzata dalla presenza di encondromi multipli, in questo caso sono distribuiti in tutto lo scheletro, associati ad angiomi multipli dei tessuti molli.
Epidemiologia dei condromi
I condromi rappresentano il 3-5% di tutti i tumori primitivi dell’osso (tumori che hanno origine dall’osso, realtà distinte dai tumori secondari dell’osso, ossia le metastasi ossee di tumori insorti in una sede differente), il 15% di tutti i tumori benigni dell’osso. Con ogni probabilità l’incidenza di questo tipo di tumori è sottostimata perché in genere sono asintomatici e non richiedono attenzione medica.
A volte un condroma può subire una trasformazione maligna e degenerare in condrosarcoma (si parla di “condrosarcoma secondario” quando esso deriva da un condroma o da un osteocondroma); questa evenienza è abbastanza rara in caso di condroma singolo, più probabile quando è presente più di una lesione, come nella malattia di Ollier o nella sindrome di Maffucci.
Come si presenta il condroma
Nella maggior parte dei casi il condroma non produce nessun sintomo. Quando la lesione cresce può provocare tumefazione, deformità della regione interessata, dolore e fratture patologiche ripetute (con frattura patologica si intende una frattura causata da un trauma minore che non sarebbe sufficiente a fratturare un osso sano, ma che è sufficiente a danneggiare un osso già malato).
Come si diagnostica il condroma
Succede spesso che il condroma venga scoperto per caso grazie a un esame eseguito per altri motivi. Per rivelare la presenza di un condroma si utilizzano le tecniche di diagnostica per immagini, in particolare la radiografia – RX, la tomografia computerizzata – TC, la risonanza magnetica – RM e la scintigrafia. Una delle maggiori difficoltà consiste nel distinguere l’encondroma da un condrosarcoma di basso grado dato che le due lesioni si presentano in modo molto simile.
Il dolore, che spesso è il primo segno di una trasformazione maligna, non è discriminante in quanto anche l’encondroma può causare dolore, né l’assenza di dolore consente di escludere che si tratti di un condrosarcoma. Se le indagini di imaging non sono conclusive può perciò essere necessaria una biopsia (un prelievo di un frammento di tessuto) e un esame istopatologico.
Come si cura il condroma
Poiché si tratta di una lesione benigna non è strettamente necessario eliminare un condroma. Dato che però c’è una possibilità che il tumore vada incontro a trasformazione maligna è opportuno monitorarlo nel tempo per rilevare tempestivamente eventuali evoluzioni. Se il condroma causa disturbi al paziente si procede alla sua asportazione chirurgica mediante svuotamento della cavità e riempimento con innesto osseo.
Fonti
- Rajiah P, Ilaslan H, et al. Imaging of primary malignant bone tumors (nonhematological). Radiol Clin North Am. 2011;49(6):1135-1161. doi:10.1016/j.rcl.2011.07.003
- Herget GW, Strohm P, et al. Insights into enchondroma, enchondromatosis and the risk of secondary chondrosarcoma. Review of the literature with an emphasis on the clinical behaviour, radiology, malignant transformation and the follow up. 2014;61(4):365-378. doi:10.4149/neo_2014_046
- Associazione Paola – Per i tumori muscolo – scheletrici Onlus – Condroma