La capillaroscopia è una tecnica diagnostica non invasiva, indolore e sicura che serve per valutare i piccoli vasi del microcircolo sanguigno nella piega ungueale, cioè la porzione di pelle che circonda le unghie.

Tutta la pelle abbonda di capillari, ma solo nella piega ungueale i capillari si dispongono in file parallele alla superficie cutanea, rendendo possibile esaminare tutti i dettagli morfologici e la natura del flusso sanguigno. Questa tecnica è in grado di offrire informazioni sia sull’architettura generale dei capillari sia, con un dettaglio maggiore, sui singoli vasi sanguigni. Utilizzando apparecchiature digitali, la capillaroscopia consente una precisa valutazione qualitativa e quantitativa del microcircolo e risulta, pertanto, uno strumento prezioso nella pratica quotidiana dei reumatologi.

Indice
  • 1 Come si esegue la capillaroscopia?
  • 2 Come si prepara il paziente alla capillaroscopia?
  • 3 A cosa serve la capillaroscopia?
  • 4 Fonti

Come si esegue la capillaroscopia?

La capillaroscopia è un esame ambulatoriale che dura circa 15 minuti. La piega ungueale può essere osservata con dispositivi ottici, come un dermatoscopio, un oftalmoscopio o un microscopio. L’esame può essere anche condotto utilizzando un videocapillaroscopio digitale, strumento particolarmente innovativo, che consiste in una sonda portatile con microtelecamera, che viene appoggiata sulle unghie del paziente.

Per migliorare la trasparenza della pelle e visualizzare meglio i vasi, prima della capillaroscopia viene applicata una goccia di olio di cedro sulla piega ungueale. In un esame di routine, vengono valutate tutte le dita tranne i pollici, la microcamera, collegata a un computer, trasmette a un monitor l’immagine dei capillari. Le apparecchiature digitali consentono di registrare le immagini ottenute e utilizzarle successivamente.

Come si prepara il paziente alla capillaroscopia?

Dal momento che vari fattori esterni possono causare costrizioni fisiologiche dei capillari e, quindi, inficiare i risultati della capillaroscopia, è necessario che il paziente, prima dell’esame, segua alcune indicazioni. Innanzitutto, è opportuno che il paziente che si sottopone a capillaroscopia rimanga a riposo per 15-20 minuti ad una temperatura ambientale di 20-22 °C. Si rende, inoltre, necessaria l’astensione del paziente dall’assumere caffeina e dal fumo di sigaretta per almeno 4 ore.

Da notare, altresì, che la capillaroscopia non dovrebbe essere eseguita se il paziente ha effettuato recentemente procedure cosmetiche che riguardino l’area della piega ungueale. A seguito di tali procedure potrebbero, infatti, presentarsi dei microtraumi che, chiaramente, danneggerebbero la qualità dei risultati del test di capillaroscopia, portando a dei falsi positivi.

A cosa serve la capillaroscopia?

La capillaroscopia, osservando il microcircolo, può aiutare il Medico a diagnosticare una eventuale patologia a carico del sistema vascolare, normalmente, infatti, si possono osservare anomalie nel microcircolo molto prima dell’insorgenza dei sintomi clinici della malattia. Nei pazienti in cui è stata già diagnosticata una malattia sistemica, invece, il danno ai capillari può aiutare il Medico a stabilire il decorso della malattia. In particolare, la capillaroscopia è utilizzata per la diagnosi differenziale del disturbo di Raynaud o di malattie reumatologiche, come la sclerodermia o il lupus eritematoso.

Il disturbo di Raynaud si manifesta solitamente sulla pelle delle dita delle mani o dei piedi, più raramente del naso e delle orecchie, in cui i vasi sanguigni del microcircolo subiscono fenomeni di vasodilatazione e vasospasmo, con conseguente modificazione al colore della pelle. In seguito alla vasocostrizione (il restringimento dei vasi), infatti, la pelle diventa bianca (vasocostrizione), poi blu per la carenza di ossigeno, e infine rossa, a seguito della riperfusione sanguigna. Il fenomeno di Raynaud è detto primario oppure secondario, se associato a patologie. La capillaroscopia gioca un ruolo fondamentale nel differenziare il fenomeno primario dal secondario, nel caso di patologie, infatti, oltre al fenomeno di Raynaud i vasi risulteranno danneggiati.

Per saperne di più sulle patologie che possono dar luogo al fenomeno di Raynaud secondario, consulta le schede relative alla sclerodermia e al lupus eritematoso sistemico.