La mammografia è una tecnica radiografica che analizzando il tessuto mammario risulta fondamentale per la prevenzione del cancro al seno.

Il tumore al seno è quello più frequentemente rilevato nelle donne rappresentando in Italia il 30% di tutti i tumori femminili, nel 2020, infatti, sono state stimate circa 55000 nuove diagnosi di tumore al seno e nel 2018, questo tumore ha portato a 13.076 decessi, diventando la prima causa di morte per tumore nelle donne.

Negli ultimi decenni, grazie allo screening, si è osservata una riduzione della mortalità, correlata ad un aumento delle diagnosi di tumore al seno. Lo screening tramite mammografia permette, infatti, una diagnosi precoce grazie alla quale si possono identificare tumori ai primi stadi della malattia. Questo consente un trattamento tempestivo, più efficace e meno invasivo.

A cosa serve e a chi è consigliata la mammografia 

La mammografia è un esame radiografico della mammella, semplice e che non richiede nessuna preparazione. Si effettua con uno strumento chiamato mammografo che proietta dei raggi X sulla mammella che è posizionata tra un piano (detettore) e una lastra di plastica (compressore) così da visualizzare il seno sia dall’alto verso il basso che lateralmente. Serve ad identificare i tumori al seno anche con largo anticipo, poiché consente di identificare anche piccole lesioni mammarie o microcalcificazioni, difficili da percepire al tatto. A volte la mammografia viene consigliata dopo che il Medico, tramite palpazione, ha identificato un nodulo al seno, spesso, invece, è effettuata come test di screening nelle donne per rilevare eventuali tumori prima che si sviluppino.

Il Ministero della Salute raccomanda lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede una mammografia ogni 2 anni. Anche gli uomini possono sviluppare un cancro al seno, ma raramente, perciò la mammografia non è proposta come esame di screening nella popolazione maschile.

Perché sottoporsi alla mammografia 

Il gruppo di screening e diagnosi del cancro al seno del National Comprehensive Cancer Network (NCCN) ha affermato che lo scopo principale dello screening è ridurre la mortalità e la morbilità correlata al trattamento. Oltre al beneficio in termini di mortalità, la mammografia può conferire un beneficio nella morbilità, evitando spesso la mastectomia, diminuendo la dissezioni ascellari e l’uso della chemioterapia.

È importante sapere che un risultato positivo della mammografia non significa automaticamente una diagnosi di cancro al seno, anche se può essere indice di una maggiore probabilità di svilupparlo. Per questo, in caso di un sospetto, dopo la mammografia è opportuno sottoporsi ad ulteriori test diagnostici, quali una seconda mammografia, un’ecografia, una visita dallo Specialista e in ultima analisi una biopsia per identificare le caratteristiche delle cellule tumorali.

Solo alla fine di questi accertamenti, si può avere una conferma della diagnosi di tumore e cominciare il corretto iter terapeutico.

I fattori di rischio per il cancro al seno e i rischi della mammografia

I fattori di rischio per il cancro al seno includono fattori prevenibili e quindi modificabili ed altri non modificabili. Fattori modificabili sono: l’obesità, il fumo, l’abuso di alcool, terapie ormonali a base di estrogeni. I fattori di rischio non modificabili includono, invece: l’età avanzata, un seno particolarmente ghiandolare e denso, la familiarità e mutazioni in geni specifici (BRCA1 e il BRCA2), questi ultimi sono la causa del 50% dei tumori al seno.

Oltre ai rischi associati al tumore al seno, è importante considerare anche i rischi associati alla mammografia che sono essenzialmente la sovradiagnosi ed i falsi positivi.

  • La sovradiagnosi si ha quando si rilevano noduli o tumori a lenta crescita e non aggressivi che non porterebbero a nessuna conseguenza se non venissero trattati
  • I falsi positivi si verificano quando, in base all’esame radiografico, si raccomanda una biopsia per un noduli anomali che alla fine si rilevano benigni.

Inoltre, la mammografia essendo un esame radiografico espone periodicamente la paziente a raggi X, ma questo rischio è enormemente compensato dai benefici di una eventuale diagnosi precoce.

L’ NCCN ha analizzato il rapporto rischio-beneficio della mammografia e ha determinato che i rischi dello screening sono bilanciati al rischio di non sottoporsi ad esso.

Fonti