La safenectomia è un intervento operatorio che permette la rimozione della vena safena, un lungo vaso dell’arto inferiore, che viene generalmente effettuato per la cura delle patologie a carico di  varici e vene varicose. Le vene varicose sono vene gonfie, contorte e dilatate, visibili sotto la pelle ad occhio nudo, spesso di colore rosso o blu.

Di solito sono localizzate nelle gambe ma possono interessare anche altre parti del corpo. In condizioni fisiologiche, la presenza di valvole ben funzionanti nei vasi venosi impedisce il ristagno di sangue che quindi viaggia normalmente verso il cuore. Quando queste strutture valvolari vengono danneggiate, invece, il flusso ematico viene rallentato con conseguente accumulo di sangue nelle zone inferiori (declivi) determinato dalla forza di gravità, soprattutto durante la posizione eretta.

Normalmente L’intervento operatorio viene svolto da un Medico specializzato in chirurgia vascolare o in chirurgia generale con esperienza specifica in questo campo.

Indice
  • 1 Come si esegue la safenectomia?
  • 2 Quando si esegue la safenectomia?
  • 3 Preparazione alla safenectomia
  • 4 Quali sono le possibili complicanze della safenectomia?
  • 5 A cosa bisogna prestare attenzione dopo la safenectomia?
  • 6 Fonti

Come si esegue la safenectomia?

La safenectomia, chiamata anche stripping venoso, viene eseguita rimuovendo o legando la vena grande safena dell’arto inferiore da trattare. La durata dell’atto chirurgico è mediamente di 60-90 minuti e l’intervento può essere eseguito in anestesia spinale o generale. Il chirurgo 2 o 3 piccole incisioni della lunghezza di 2-3 cm nell’arto inferiore, uno all’altezza dell’inguine, l’altra/e più in basso lungo la gamba, nel polpaccio o nella caviglia, in zone cioè che corrispondono alla porzione superiore, centrale e inferiore della vena grande safena.

L’operatore procederà poi a inserire nella vena, attraverso l’incisione inguinale, un filo di plastica sottile e flessibile che percorre il vaso in tutta la sua lunghezza fino a fuoriuscire dall’incisione posizionata più in basso. Dopo aver proceduto a legare l’estremità superiore del filo guida di plastica alla safena, il chirurgo rimuove la vena tirando il filo dal basso e facendola uscire dal taglio eseguito nella parte inferiore dell’arto. La stessa procedura può essere eseguita anche su altre vene varicose. Concluso lo stripping, le incisioni vengono suturate e l’arto inferiore fasciato in modo compressivo per facilitare la guarigione.

Quando si esegue la safenectomia?

Vi sono diverse condizioni patologiche per le quali si pone l’indicazione all’intervento. Tra queste:

  • le vene varicose con insufficienza venosa degli arti inferiori;
  • il dolore e la pesantezza alle gambe;
  • eventuali danni cutanei (ad esempio piaghe) causate da un’eccessiva pressione sanguigna nelle vene;
  • i coaguli ematici intravenosi;
  • degli inestetismi importanti;
  • l’impossibilità a trattamenti alternativi.

Attualmente, le safenectomie vengono eseguite raramente perché esistono nuove e più recenti metodiche terapeutiche che non hanno bisogno né dell’anestesia generale né di un ricovero ospedaliero. Sono dei trattamenti meno dolorosi che ottengono migliori risultati e che richiedono una tempistica di recupero e di guarigione più breve.

Preparazione alla safenectomia

Qualche giorno prima dell’intervento può essere necessario sospendere l’assunzione di eventuali terapie con farmaci che rendono più difficile la coagulazione del sangue. Tra questi vi sono: l’aspirina, l’ibuprofene, il warfarin. Viene inoltre richiesto al paziente di essere completamente a digiuno e di non bere acqua o altri liquidi nelle 6-8 ore precedenti l’intervento. È inoltre necessario esprimere il proprio consenso all’operazione dopo avere ricevuto tutte le informazioni necessarie.

Quali sono le possibili complicanze della safenectomia?

Lo stripping venoso è generalmente una procedura chirurgica sicura. Raramente possono osservarsi complicazioni tra le quali:

  • ematomi o cicatrici;
  • lesione nervose;
  • infezioni;
  • sanguinamento;
  • ricomparsa delle vene varicose nel tempo.

Nei casi in cui è necessario ricorrere all’anestesia generale del paziente, vi sono poi alcuni rari rischi aggiuntivi che possono consistere in:

  • reazioni avverse ai farmaci;
  • problemi respiratori.

A cosa bisogna prestare attenzione dopo la safenectomia?

L’arto operato rimane avvolto con bende compressive per controllare il gonfiore e il sanguinamento per circa 3-5 giorni dopo l’intervento e in qualche caso potrebbe essere necessario mantenere le fasciature anche per diverse settimane. In seguito, dopo gli opportuni controlli e la guarigione delle ferite, sarà comunque necessario indossare regolarmente calze specifiche che esercitano un certo grado di compressione sulle strutture venose.