Chirurgia dei linfatici
È un ramo specialistico della medicina focalizzato sul trattamento chirurgico delle alterazioni che possono colpire il sistema linfatico. Le probabilità di successo degli interventi chirurgici sul sistema linfatico sono aumentate negli ultimi anni grazie alle tecniche di microchirurgia. Quest’ultime, infatti, hanno permesso di affrontare con maggiore precisione le problematiche legate alle malattie dei vasi linfatici, come il linfedema, un’ostruzione linfatica molto frequente e invalidante. Gli interventi di chirurgia dei linfatici sono condotti da medici specialisti in microchirurgia ricostruttiva.
- 1 Su quali organi interviene la chirurgia dei linfatici?
- 2 Per quali patologie è indicata la chirurgia dei linfatici?
- 3 Quali sono i principali interventi di chirurgia dei linfatici?
- 4 In cosa consiste la fase post-operatoria della Chirurgia dei linfatici?
- 5 Fonti
Su quali organi interviene la chirurgia dei linfatici?
Il sistema linfatico costituisce il bersaglio degli interventi chirurgici di questo tipo. Il sistema linfatico è sostanzialmente costituito da:
- capillari linfatici (piccoli canali a fondo cieco);
- vasi linfatici, distribuiti ubiquitariamente in tutto il corpo, fatta eccezione per il sistema nervoso centrale;
- linfonodi, strutture che svolgono un’azione di filtro della linfa. In genere, possono essere disposti a formare catene posizionate lungo le vene principali.
Per quali patologie è indicata la chirurgia dei linfatici?
Le principali malattie del sistema linfatico per cui può essere indicato un trattamento chirurgico sono:
- linfedema;
- lipedema;
- malattia dei vasi chiliferi;
- tumori;
- infezioni.
Inoltre, le strutture linfatiche possono anche essere danneggiate in seguito ad un trauma. Di particolare interesse chirurgico è il linfedema, patologia diffusa che ha conseguenze negative sulla qualità di vita di chi ne è affetto. Secondo la società internazionale di linfologia (ISL), infatti, la definizione di linfedema è la seguente: “malattia cronica e ingravescente che non coinvolge soltanto i tessuti cutanei e sottocutanei ma anche i muscoli, le ossa, i nervi, le articolazioni e gli organi interni determinando quadri più o meno severi di disabilità”. Si tratta, inoltre, di una malattia tutt’altro che infrequente, la cui incidenza presenta un incremento costante; in Italia si verificano circa 40.000 nuovi casi all’anno.
La classificazione del linfedema, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), comprende sostanzialmente due forme:
- il linfedema primario, dovuto ad alterazioni proprie del sistema linfatico;
- il linfedema secondario, dovuto ad alterazioni secondarie a patologie.
A livello mondiale, secondo i dati ufficiali dell’OMS, l’incidenza del linfedema è pari a 300 milioni di casi, Il 50% dei quali primari. Per quanto riguarda le forme secondarie, la loro distribuzione statistica è la seguente:
- 70 milioni di casi di origine parassitaria;
- 50 milioni sono i casi post-chirurgici (soprattutto dopo trattamento del carcinoma mammario);
- 30 milioni vengono determinati da sovraccarico del circolo linfatico dovuto a patologie quali: flebotrombosi profonda dell’arto inferiore, insufficienza epatica, sindrome nefrosica e fistole artero-venose.
Le forme cancerose che più spesso hanno come conseguenza l’insorgenza post- operatoria del linfedema sono:
Quali sono i principali interventi di chirurgia dei linfatici?
I trattamenti di natura chirurgica disponibili per la cura delle patologie dei linfatici comprendono:
- microchirurgia;
- liposuzione “selettiva” e mininvasiva;
- chirurgia ricostruttiva;
- chirurgia derivativa.
In base all’origine del disturbo sono disponibili anche opzioni terapeutiche non chirurgiche. Tra queste vi sono:
- linfodrenaggio meccanico e manuale;
- farmaci di diverso tipo (ad esempio antibiotici, diuretici, antimicotici ecc.).
In cosa consiste la fase post-operatoria della Chirurgia dei linfatici?
Dopo l’intervento, i pazienti vengono sottoposti a bendaggio compressivo e generalmente dimessi il giorno dell’intervento o ricoverati durante la notte a scopi precauzionali. I pazienti sono, inoltre, incoraggiati a camminare, ma devono astenersi dal praticare una vigorosa attività fisica. Dopo circa due settimane, una volta che le incisioni sono guarite, dal bendaggio compressivo si passa a un indumento compressivo. Il massaggio linfatico viene ripreso a quattro settimane dall’intervento. La fase post-operatoria della chirurgia dei linfatici, soprattutto a seguito degli interventi di microchirurgia, presenta risultati promettenti, sia nei sintomi che nella gravità della malattia, in particolare in caso di linfedema degli arti superiori.
Fonti
- Ministero della salute;
- Breslin JW, Yang Y, Scallan JP, Sweat RS, Adderley SP, Murfee WL. Lymphatic Vessel Network Structure and Physiology. Compr Physiol. 2018 Dec 13;9(1):207-299;
- Singhal D, Tran BN, Angelo JP, Lee BT, Lin SJ. Technological Advances in Lymphatic Surgery: Bringing to Light the Invisible. Plast Reconstr Surg. 2019 Jan;143(1):283-293;
- Padera TP, Meijer EF, Munn LL. The Lymphatic System in Disease Processes and Cancer Progression. Annu Rev Biomed Eng. 2016;18:125-158;
- Chang DW, Masia J, Garza R 3rd, Skoracki R, Neligan PC. Lymphedema: Surgical and Medical Therapy. Plast Reconstr Surg. 2016 Sep;138(3 Suppl):209S-218S;
- Kareh AM, Xu KY. Surgical Management of Lymphedema. Mo Med. 2020 Mar-Apr;117(2):143-148.