La resezione transuretrale della vescica, conosciuta anche come resezione endoscopica vescicale o con gli acronimi TURV (nel primo caso) o TURB (nel secondo caso) è un intervento chirurgico con cui si esaminano e si eliminano le lesioni tumorali presenti nello strato superficiale della vescica. Ha sia scopo diagnostico che terapeutico. Può essere seguita da trattamenti finalizzati a ridurre il rischio che il tumore si ripresenti a distanza di qualche tempo.

Come si esegue la TURV (o TURB)

L’intervento è finalizzato all’asportazione di neoplasie della vescica in stadio iniziale. Viene chiamato o “resezione endoscopica” per via dello strumento utilizzato (l’endoscopio) o “resezione-transuretrale” (letteralmente “attraverso l’uretra”) per indicare il fatto che l’intervento viene effettuato senza aprire l’addome.

Attraverso tecnica endoscopica, infatti, il resettore endoscopico, uno strumento che consente di visualizzare e manipolare i tessuti all’interno del corpo, viene inserito nella vescica attraverso l’uretra (il canale che collega la vescica con l’esterno, attraverso cui viene eliminata l’urina) per finalizzare l’asportazione della neoplasia.

A cosa serve la TURV?

La TURV permette di prelevare campioni di tessuto da sottoporre a esame istologico per la stadiazione del tumore. Lo stadio di un tumore è una descrizione standardizzata di quanto è grande il tumore e quanto si è già diffuso nell’organismo; conoscendo lo stadio di un tumore il medico può fare ipotesi sulla possibile evoluzione della malattia e scegliere la terapia con maggiore probabilità di successo. Sulla base di precisi parametri si possono distinguere quattro stadi di tumore della vescica, di gravità crescente, da T1 a T4.

Un tumore vescicale in stadio T1 è un tumore superficiale, mentre i tumori in stadio T2, T3 e T4 hanno raggiunto lo strato muscolare della parete della vescica per poi invadere gli organi circostanti e diffondersi nell’organismo. Esistono anche tumori della vescica classificati come tumori in stadio Ta, confinati allo strato di rivestimento della vescica (mucosa) e lesioni piatte chiamate carcinomi in situ (Tis). Un tumore della vescica è detto “tumore non muscolo invasivo” se è in stadio T1, Ta o Tis oppuremuscolo invasivo” se è in stadio T2-T4.

Gli scopi della resezione transuretrale della vescica sono la formulazione di una diagnosi corretta e la rimozione delle lesioni tumorali superficiali. Nel caso di un tumore non muscolo invasivo l’intervento ha scopo curativo, mentre nel caso di un tumore muscolo invasivo è utile per la stadiazione, ma non ha scopo curativo. Se il tumore ha già infiltrato lo strato muscolare della parete della vescica, infatti, è necessario asportare l’organo mediante cistectomia. In alcuni casi viene effettuata una seconda TURV a distanza di qualche settimana dalla prima, per completare l’asportazione delle lesioni più estese, si parla allora di re-TURV.

Poiché un’alta percentuale di pazienti va incontro a recidiva entro 5 anni dall’intervento, dopo la TURV vescicale, al fine di prevenire la ricomparsa del tumore, si può ricorrere a instillazioni in vescica di un farmaco chemioterapico (es. mitomicina-C) o di un batterio (il bacillo di Calmette-Guerin, BCG, che provoca una desquamazione delle cellule malate e stimola le risposte immunitarie antitumorali) o a chemioipertermia vescicale (maggiori informazioni su questo trattamento, che combina l’effetto dei farmaci chemioterapici e del calore, sono disponibili nel contenuto dedicato all’argomento).

Quando si effettua la resezione transuretrale della vescica

La resezione endoscopica trans-uretrale viene utilizzata per la stadiazione e il trattamento del tumore della vescica.

Come si effettua la resezione transuretrale della vescica

Prima dell’intervento il paziente viene sottoposto ad alcuni accertamenti preoperatori (emocromo, esami ematochimici, elettrocardiogramma, visita con l’anestesista…). Il giorno dell’intervento deve presentarsi a digiuno da almeno 8 ore. L’intervento può essere eseguito in anestesia loco-regionale (anestesia spinale, il tipo di anestesia preferito per la TURV se le condizioni del paziente lo permettono) o in anestesia generale. Il paziente è disteso sul lettino a pancia in su (supino) con le gambe sollevate e divaricate.

Lo strumento chirurgico, il resettore endoscopico, è fatto passare attraverso l’uretra fino a raggiungere la cavità della vescica. Si esegue un’ispezione accurata dell’uretra e della mucosa vescicale. La lesione o le lesioni visibili vengono resecate e recuperate per essere sottoposte a esame istologico. Nei punti dove è stata eseguita la resezione, il sanguinamento viene bloccato mediante cauterizzazione elettrica o tramite radiofrequenza.

Viene inserito un catetere con cui effettuare dei lavaggi della vescica per evitare la formazione di coaguli. I rischi associati alla resezione endoscopica vescicale sono stranguria (emissione dell’urina goccia a goccia in modo intermittente), emorragia, infezione delle vie urinarie e, raramente, lesioni della vescica o dell’uretra.

Fonti

  • Babjuk M, Bohle A, et al. EAU Guidelines on Non-Muscle-invasive Urothelial Carcinoma of the Bladder: Update 2016. Eur Urol. 2017;71(3):447-461. doi:10.1016/j.eururo.2016.05.041;
  • Schraml J, Do Carmo Silva J, et al. Current concept of transurethral resection of bladder cancer: from re-transurethral resection of bladder cancer to en-bloc resection. Curr Opin Urol. 2018;28(6):591-597. doi:10.1097/MOU.0000000000000542;
  • Società Italiana di Urologia.