La pleurectomia (o decorticazione pleurica) è una procedura chirurgica eseguita per rimuovere le pleure, due membrane che rappresentano il rivestimento tra i polmoni e la parete toracica. Generalmente viene eseguita nei pazienti con tumori maligni a carico di questi tessuti, dopo episodi ricorrenti di collasso polmonare dovuto all’accumulo di aria tra le pleure (pneumotorace), per aiutare la superficie del polmone ad aderire alla parete toracica.

Indice
  • 1 A cosa serve la pleurectomia
  • 2 Come si esegue la pleurectomia
  • 3 Rischi e complicanze della pleurectomia
  • 4 Fonti

A cosa serve la pleurectomia

La pleurectomia è un approccio alternativo al trattamento dei versamenti pleurici ricorrenti che derivano da tumori maligni come il mesotelioma pleurico. Può anche essere utilizzata come approccio palliativo in pazienti con altri versamenti pleurici maligni. La pleurectomia è efficace anche nel sigillare lo spazio pleurico e nel controllare i versamenti pleurici maligni ricorrenti, quindi può essere utilizzata al posto della pleurodesi.

Il tessuto polmonare, infatti, è circondato da un sistema di membrane, le pleure: una riveste il polmone internamente, l’altra esternamente. Tra le due pleure polmonari si crea uno spazio detto cavo pleurico che, in condizioni fisiologiche, è uno spazio virtuale in cui viene prodotto un liquido che ha lo scopo di lubrificare le superfici delle pleure, in modo da ridurre l’attrito quando i polmoni si dilatano e si restringono durante gli atti respiratori.

Di norma la quantità di liquido nel cavo pleurico rimane sempre la stessa perché si instaura un equilibrio tra la produzione e il riassorbimento di liquido. Possono verificarsi condizioni patologiche, per esempio nel caso del tumore maligno che colpisce le pleure, il mesotelioma pleurico, per cui tra le due pleure si accumula troppa aria, dando luogo a una condizione detta pneumotorace. Se lo pneumotorace si presenta in maniera ricorrente, va trattato: la presenza di aria tra le pleure, infatti, impedisce ai polmoni di dilatarsi completamente, ostacolando una respirazione ottimale, oltre ad aumentare il rischio di sviluppare enfisema polmonare.

Come si esegue la pleurectomia

La pleurectomia si esegue in anestesia generale, in sala operatoria. Il paziente viene intubato con tubi inseriti in trachea che forniscono direttamente ossigeno ai polmoni, in modo da facilitare le operazioni. A questo punto, il chirurgo esegue delle incisioni sul petto per accedere al polmone colpito: in generale, per avere una via d’accesso anteriore al torace, le incisioni effettuate sono laterali, e il paziente viene posizionato in maniera supina, sdraiato su un fianco.

Nelle incisioni vengono inseriti gli strumenti chirurgici, manovrabili dall’esterno e un catetere (un lungo e flessibile tubo) per effettuare un drenaggio toracico, che rimuova il liquido e l’aria in eccesso durante l’operazione. Dopo di che il chirurgo rimuoverà le pleure e le incisioni vengono chiuse, di solito con punti che si assorbono da soli.

Rischi e complicanze della pleurectomia

La pleurectomia è associata a un certo livello di morbilità (ovvero la capacità di innescare processi patologici) e mortalità; la mortalità operatoria è compresa tra il 10% e il 19%: per questo motivo, la pleurectomia attualmente non costituisce un’opzione fondamentale nel trattamento del versamento pleurico maligno. È più spesso riservata ai pazienti più adatti con una lunga sopravvivenza attesa, per i quali la pleurodesi chimica non è riuscita a controllare il versamento o per i pazienti con mesotelioma pleurico maligno. Alte complicanze significative includono sanguinamenti, empiema (presenza di pus nella cavità pleurica), insufficienza cardiaca e insufficienza respiratoria.

La pleurectomia, quindi, è una procedura che ha l’obiettivo rimuovere i versamenti pleurici o l’aria tra le pleure, in presenza di patologie maligne come il mesotelioma pleurico o lo pneumotorace. In quanto molto invasiva, di solito viene eseguita se la pleurodesi non ha buon esito. Il mesotelioma pleurico è la complicanza principale dell’asbestosi: consultate la pagina dedicata a questa patologia per saperne di più.

Fonti