La gastrostomia endoscopica percutanea, spesso indicata con l’acronimo PEG, è una procedura che consiste nel posizionare un dispositivo in materiale plastico nello stomaco attraverso la parete addominale. In questo modo, la cavità gastrica viene collegata all’esterno, attraverso un piccolo tubo di 5-7 mm di diametro.

L’utilizzo principale della PEG è la somministrazione di cibo – ma anche medicinali – a pazienti che hanno difficoltà a deglutire il cibo (disfagia). La tecnica è stata introdotta nella pratica clinica negli anni ottanta, sostituendo la gastrostomia chirurgica, con il vantaggio di presentare minori complicanze e di poter essere generalmente eseguita senza anestesia generale, in sala endoscopica. La Gastrostomia endoscopica percutanea è una procedura veloce, a basso costo e con rare complicanze gravi, soprattutto se eseguita da endoscopisti esperti.

A cosa serve la gastrostomia endoscopica percutanea?

L’indicazione principale per il posizionamento di un sondino PEG è quella di poter alimentare pazienti che hanno difficoltà a deglutire a causa di problemi meccanici o neurologici e che richiedono l’alimentazione con il sondino per lungo tempo.

La gastrostomia endoscopica percutanea è un’alternativa all’applicazione di un sondino nasogastrico, rispetto al quale presenta una serie di vantaggi. Innanzitutto, liberando la faringe, ci saranno meno complicazioni locali dovute allo sfregamento del catetere. D’altro canto, essendo posizionato nello stomaco del paziente e coperto da indumenti, ha spesso un impatto psicologico meno forte, migliorando di conseguenza la qualità della vita.

Rispetto all’alimentazione per via venosa, la PEG permette il mantenimento della funzionalità intestinale e una più facile gestione del paziente a domicilio.

Come ci si prepara alla gastrostomia endoscopica percutanea?

Prima di essere sottoposto alla gastrostomia endoscopica percutanea, il paziente deve stare a digiuno per almeno otto ore, per evitare che la presenza di alimenti nello stomaco interferisca con la procedura e provochi rigurgito di cibo nei polmoni. Nelle otto ore precedenti la PEG, non devono essere assunti nemmeno sciroppi.

Come si esegue la gastrostomia endoscopica percutanea?

La procedura viene eseguita in sedazione cosciente o in sedo-analgesia, modulate in base alle condizioni generali del paziente; solo raramente si ricorre alla sedazione profonda. In questo modo si riduce al minimo il disagio del paziente. Subito prima dell’inizio della gastrostomia endoscopica percutanea, può essere raccomandata una profilassi antibiotica che riduce i rischi di infezioni.

Preliminarmente viene eseguita una Esofagogastroduodenoscopia (EGDS) per escludere patologie o lesioni della parete gastrica. Una volta scelto il punto adatto per il posizionamento della PEG viene somministrata l’anestesia ed eseguita una piccola incisione cutanea per l’inserimento, prima di una cannula e, successivamente, del sondino.

Quali sono le possibili complicazioni della gastrostomia endoscopica percutanea?

In generale, le complicanze dopo la gastrostomia endoscopica percutanea sono rare, di piccola entità e facili da trattare. Il più comune è la comparsa di un’infezione nel sito dove viene effettuata la gastrostomia. La mortalità correlata alla procedura è inferiore all’1%. Un’attenta selezione dei pazienti riduce il numero di complicanze.

Per evitare le complicanze della PEG, è necessario che il caregiver segua una serie di misure, prendendosi cura del sondino e del foro di ingresso del sondino nel corpo.

Il sondino deve essere pulito giornalmente all’esterno con un batuffolo di cotone, acqua tiepida e sapone neutro, risciacquato e asciugato; dopo ogni somministrazione di cibo o farmaci, devono essere infusi 50 ml di acqua; la sonda deve essere ruotata giornalmente in senso orario e antiorario per evitare che si attacchi alla parete addominale; il cappuccio deve essere chiuso quando il sondino non viene utilizzato; ogni giorno si deve controllare che il supporto esterno della sonda non prema sulla pelle del paziente; il nastro adesivo e il punto di attacco del tubo devono essere cambiati ogni giorno.

Occorre controllare quotidianamente che l’area intorno al foro di ingresso del sondino non presenti irritazioni cutanee, arrossamenti o infiammazioni, che non sia ​​dolorosa e che non fuoriescano liquidi.

Fonti

  • Il manuale per il paziente in Nutrizione Enterale Domiciliare, Edizione del 2005, Guida a cura della SINPE;
  • Linee guida per l’applicazione e l’assistenza di gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) nel bambino e nell’adulto – Anote/Anigea, 2009;
  • S.P.E.N., Board of Directors, Guidelines for the use of Parenteral and Enteral Nutrition Adult and Pediatric Patients, January-February 2002; suppl. 26(1), 8SA.