L’orchidopessi è la procedura chirurgica utilizzata per il trattamento del criptorchidismo, ovvero la mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nella sacca scrotale, fenomeno che può manifestarsi alla nascita e in giovane età.

L’orchidopessi consiste di una incisione a livello dell’inguine per individuare il testicolo che non è sceso, seguita da una seconda incisione che consentirà al chirurgo di spostare il testicolo verso il basso e riposizionarlo nella sua naturale posizione nello scroto.

Indice
  • 1 Le problematiche principali dei testicoli
  • 2 Come si esegue l’orchidopessi
  • 3 A cosa serve l’orchidopessi
  • 4 Rischi e complicanze dell’orchidopessi
  • 5 Fonti

Le problematiche principali dei testicoli

I testicoli (gonadi maschili) sono gli organi responsabili della produzione delle cellule sessuali maschili, gli spermatozoi, e degli ormoni maschili, tra cui il testosterone; sono due e si trovano alla base del pene, raccolti in una sacca di pelle detta scroto. Normalmente, durante la gestazione, i testicoli si formano nella cavità addominale, e solo durante gli ultimi due trimestri scendono fino a prendere posizione in quello che sarà lo scroto. Se, dopo la nascita, la discesa testicolare non si verifica entro i 3 mesi, si parla di criptorchidismo.

Il criptorchidismo è il difetto alla nascita più comune che coinvolge i genitali maschili: circa il 3% dei neonati a termine e il 30% dei neonati prematuri nascono con uno o entrambi i testicoli che non sono scesi. Circa l’80% dei testicoli riprende la posizione nello scroto entro il terzo mese di vita, il che rende l’incidenza reale di questa condizione intorno all’1%. Se, passati i 6 mesi, il testicolo non è ancora sceso, è improbabile che ciò accada spontaneamente e si procederà alla orchidopessi. Il testicolo che non è sceso di solito può essere palpato dal medico nel canale inguinale, mentre in una minoranza di pazienti, il testicolo mancante può essere localizzato nell’addome o essere inesistente.

Come si esegue l’orchidopessi

L’intervento di orchidopessi viene eseguito dopo i 6 mesi di età del bambino ed entro comunque i 12 mesi, per evitare futuri problemi, come l’infertilità da adulti. L’intervento viene in genere fatto in regime di day surgery, salvo la presenza di altre malattie, viene eseguito in anestesia generale e dura circa un’ora.

L’orchidopessi, a seconda di dove si trova il testicolo che deve essere riportato in posizione, può essere eseguita in diverse modalità.

Se il testicolo non è palpabile, viene adottato un approccio in laparoscopia, se il testicolo è nel canale inguinale viene eseguita l’orchiopessi inguinale, se il testicolo si trova nella parte superiore dello scroto, l’orchidopessi è di tipo scrotale. In particolare:

  • nell’orchidopessi laparoscopica il chirurgo effettua delle piccole incisioni sull’addome, in cui vengono inseriti strumenti chirurgici speciali per accedere alla cavità addominale e per trovare il testicolo e posizionarlo nello scroto;
  • nell’orchidopessi inguinale, la più comune, il chirurgo effettua un’incisione a livello dell’inguine, identifica il testicolo e lo libera dalle fibre del cremastere (il muscolo che circonda i testicoli), dopo di che viene, con attenzione ai vasi sanguigni, trascinato a livello dello scroto, dove poi viene fissato. A volte, per evitare eccessivi stiramenti dei vasi sanguigni, l’intervento viene effettuato in due momenti diversi, a distanza di 4 mesi;
  • l’orchidopessi scrotale è molto simile a quella inguinale, ciò che cambia è che le incisioni sono a livello dello scroto.

A volte, se il chirurgo non è certo di dove si trovi il testicolo, può essere eseguita una laparoscopia diagnostica prima dell’orchidopessi, in modo poi da decidere come e dove operare.

A cosa serve l’orchidopessi

L’orchidopessi è l’unico modo per trattare la mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nei bambini, cioè il criptorchidismo. Questa condizione può verificarsi su uno o entrambi i lati, ma colpisce più comunemente il testicolo destro. È importante trattare questa condizione, perché la mancata discesa dei testicoli è associata a diminuzione della fertilità, aumento dei tumori delle cellule germinali testicolari, ernie inguinali e problemi psicologici.

Rischi e complicanze dell’orchidopessi

L’orchidopessi può portare a diverse complicanze. Le più comuni sono:

  • sanguinamenti interni;
  • infezioni;
  • atrofia testicolare, condizione in cui le dimensioni del testicolo diminuiscono;
  • danno permanente del dotto deferente;
  • ascesa del testicolo, se non è stato fissato dopo la procedura.

L’ orchidopessi, è una procedura utilizzata per trattare la mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nel bambino e viene praticata a partire dai 6 mesi dalla nascita. Per approfondire questa condizione, consulta la scheda sul criptorchidismo.