La gastrectomia è un intervento chirurgico che comporta la rimozione di parte o di tutto lo stomaco. Esistono tre tipi principali di gastrectomia: la gastrectomia parziale, totale e a manica.

Indice
  • 1 Tipologie di gastrectomia
  • 2 A cosa serve la gastrectomia?
  • 3 Quali sono i rischi della gastrectomia?
  • 4 Come ci si prepara alla gastrectomia?
  • 5 Come si esegue la gastrectomia?
  • 6 Cosa avviene nella fase successiva alla gastrectomia?
  • 7 Fonti

Tipologie di gastrectomia

La gastrectomia parziale consiste nella rimozione di una parte dello stomaco, solitamente della parte inferiore. Possono anche essere rimossi i linfonodi vicini se sono presenti cellule tumorali. In questo tipo di intervento, il chirurgo chiude il duodeno, cioè la prima parte dell’intestino tenue, che riceve cibo parzialmente digerito dallo stomaco; quindi, la parte rimanente dello stomaco viene collegata all’intestino.

La gastrectomia totale è la rimozione dell’intero stomaco, di conseguenza il chirurgo deve collegare l’esofago direttamente all’intestino tenue.

La gastrectomia a manica, detta anche sleeve gastrico, è la rimozione del lato sinistro dello stomaco, che viene solitamente eseguita come parte di un intervento per la perdita di peso.

La rimozione dello stomaco non comporta elimina la capacità di digerire liquidi e cibi. Tuttavia, è necessario apportare diverse modifiche all’alimentazione e allo stile di vita dopo la procedura.

A cosa serve la gastrectomia?

La gastrectomia, parziale o totale, viene eseguita per trattare problemi allo stomaco che non hanno trovato giovamento da altri trattamenti meno invasivi. Tipicamente, il medico può raccomandare una gastrectomia per trattare:

  • sanguinamento;
  • infiammazione;
  • perforazioni nella parete dello stomaco;
  • polipi o escrescenze all’interno dello stomaco;
  • tumori benigni o non cancerosi;
  • cancro allo stomaco;
  • ulcere peptiche o duodenali gravi.

Quali sono i rischi della gastrectomia?

I possibili rischi di una gastrectomia comprendono: reflusso acido, diarrea, infezioni, emorragia interna, nausea, vomito, blocco dell’intestino tenue, carenza vitaminica a causa della riduzione del loro assorbimento, respirazione difficoltosa, polmonite, danni alle strutture adiacenti.

Come ci si prepara alla gastrectomia?

Nei giorni precedenti alla gastrectomia, il paziente deve sospendere trattamenti con farmaci anticoagulanti, antiaggreganti o antinfiammatori, che aumentano i rischi di emorragie.

Il paziente deve essere a completo digiuno dalla sera che precede l’intervento.

Per il resto, la preparazione alla gastrectomia è dovuta all’anestesia generale che viene indotta durante la chirurgia. Quindi, il paziente riceverà una valutazione anestesiologica, generalmente con anamnesi, esame obiettivo, esami del sangue ed elettrocardiogramma.

Come si esegue la gastrectomia?

Esistono due diverse tecniche per una gastrectomia:

  • la gastrectomia distale a cielo aperto è la tecnica più tradizionale e comporta un’incisione piuttosto ampia effettuata dal chirurgo all’altezza dell’addome, da cui estrae la parte di stomaco che viene asportata;
  • nella gastrectomia distale laparoscopica vengono invece eseguite tre piccole incisioni, di circa un centimetro ciascuna, attraverso le quali vengono introdotti il laparoscopio e altri strumenti e da cui viene estratta la porzione di stomaco che deve essere rimossa.

Questa seconda opzione comporta un recupero più rapido e meno doloroso dopo l’intervento. In entrambi i casi, se l’intervento viene eseguito per trattare un cancro allo stomaco, vengono rimossi anche gli eventuali linfonodi o tessuti cancerosi.

I tassi di complicanze sono simili nei due tipi di intervento. Le gastrectomie a cielo aperto sono di solito preferite nel trattamento del cancro allo stomaco in fase avanzata rispetto alla chirurgia laparoscopica.

Cosa avviene nella fase successiva alla gastrectomia?

Dopo la gastrectomia, il paziente deve rimanere in ospedale per alcuni giorni.

In questo periodo gli viene generalmente applicato un catetere dal naso allo stomaco per poter rimuovere eventuali liquidi prodotti dallo stomaco. Questo aiuta a evitare le nausee.

L’alimentazione verrà inizialmente erogata per via endovenosa, fino a quando il paziente non riprende a mangiare e bere normalmente.

Una volta tornato a casa, potrebbero essere consigliate modifiche alle abitudini alimentari, tra cui assumere pasti più frequenti e più piccoli, evitare cibi ricchi di fibre, mangiare cibi ricchi di calcio, ferro e vitamine C e D, assumendo integratori vitaminici.

Il recupero da una gastrectomia può richiedere molto tempo. Alla fine, lo stomaco e l’intestino tenue si allungheranno e il paziente sarà di nuovo in grado di consumare più fibre e mangiare pasti più grandi. Saranno necessari esami del sangue regolari per assicurarsi di assumere abbastanza vitamine e minerali.