La dialisi è una procedura eseguita per rimuovere i prodotti di scarto e il liquido in eccesso dal sangue quando i reni smettono di funzionare correttamente.

Indice
  • 1 Tipologie di dialisi
  • 2 A cosa serve la dialisi?
  • 3 Quali sono i rischi della dialisi?
  • 4 Come si esegue la dialisi?
  • 5 La dialisi fa male?
  • 6 Fonti

Tipologie di dialisi

Esistono due tipi principali di dialisi: l’emodialisi e la dialisi peritoneale.

  • l’emodialisi è il tipo più comune e conosciuto di dialisi; prevede la filtrazione extracorporea del sangue estratto dal paziente con una membrana semipermeabile e la sue reinfusione;
  • la dialisi peritoneale permette di depurare il sangue utilizzando il peritoneo come membrana dializzante.

Generalmente si ricorre alla dialisi nei pazienti con insufficienza renale cronica, in cui la funzionalità renale va incontro a un deterioramento progressivo e irreversibile. Questa tipologia di pazienti è trattata prevalentemente con emodialisi: circa il 64% (nel 2013 negli Stati Uniti), mentre in circa sette su cento si è ricorsi alla diagnosi peritoneale; il restante 29% è stato sottoposto a trapianto renale.

A cosa serve la dialisi?

La dialisi serve per sopperire alla funzione renale deteriorata. Ma, oltre alla funzione renale, la scelta di iniziare una dialisi dipende da diversi fattori, tra cui: lo stato di salute generale, i sintomi, la qualità della vita e le preferenze personali.

Tra i sintomi di insufficienza renale figurano la nausea, il vomito, il gonfiore e l’affaticamento. Per misurare il livello di funzionalità renale, ci si basa sulla velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR), calcolata utilizzando i risultati del test della creatinina nel sangue, il sesso, l’età e altri fattori.

La dialisi può aiutare l’organismo a controllare la pressione sanguigna e mantenere il corretto equilibrio di liquidi e diversi minerali, come il potassio e il sodio. Normalmente, l’emodialisi inizia molto prima che i reni si siano chiusi al punto da causare complicazioni potenzialmente letali.

La dialisi peritoneale è una procedura più fisiologica, viene eseguita a domicilio ed è autogestita dal paziente, permette una maggiore autonomia e mantiene la funzione renale residua più a lungo rispetto all’emodialisi. Tuttavia, richiede un catetere peritoneale ingombrante e antiestetico, può associarsi a infezioni e la sua efficacia è limitata nel tempo.

Quali sono i rischi della dialisi?

La maggior parte delle persone sottoposte a dialisi ha una serie di problemi di salute. La dialisi salva e prolunga la vita di molti pazienti, ma la loro aspettativa di vita resta inferiore a quella della popolazione generale.

I rischi dell’emodialisi comprendono: bassa pressione sanguigna, anemia, crampi muscolari, difficoltà a dormire, prurito, alti livelli di potassio nel sangue, pericardite, sepsi, batteriemia, aritmie e morte cardiaca improvvisa, la principale causa di morte nelle persone in dialisi.

La dialisi peritoneale è associata ad un aumentato rischio di infezioni, in particolare di peritonite, un’infezione della membrana che riveste la parete addominale. Tra gli altri rischi, figurano: indebolimento dei muscoli addominali, iperglicemia, aumento di peso, ernia, febbre, mal di stomaco.

Come si esegue la dialisi?

Prima di iniziare il trattamento di emodialisi, occorre impiantare chirurgicamente un tubo o un dispositivo per accedere al flusso sanguigno. Si tratta in genere un intervento rapido.

Durante le sessioni di dialisi è meglio indossare abiti comodi. Può essere necessario digiunare per un certo periodo di tempo prima del trattamento.

Durante l’emodialisi il paziente è seduto o sdraiato mentre il sangue scorre attraverso il dializzatore, il filtro che agisce come un rene artificiale per pulire il sangue.

Due aghi vengono inseriti nel braccio attraverso il sito di accesso; ogni ago è collegato a un tubo di plastica flessibile che si collega a un dializzatore. Il sangue filtrato ritorna al corpo attraverso il secondo tubo. Durante ogni trattamento, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca verranno controllate più volte.

Nella dialisi peritoneale, il liquido di dialisi entra nell’addome attraverso un catetere, che viene posizionato con un’operazione relativamente semplice. È poi importante che il paziente (o il caregiver) venga istruito riguardo alla procedura e a come prendersi cura del catetere.

La dialisi fa male?

La dialisi non è dolorosa, ma il paziente può sentirsi stanco durante o dopo il trattamento.

In alcuni casi possono manifestarsi ipotensione, nausea, vomito, crampi  muscolari o cute secca e disidratata. Il team curante deve essere avvisato di questi sintomi, in modo da intervenire per ridurli al minimo.