La scabbia è una patologia cutanea contagiosa causata da un acaro chiamato Sarcoptes scabiei. Si tratta di un organismo microscopico il cui ciclo vitale si svolge interamente nel corpo umano, al di fuori del quale può sopravvivere solo per un periodo di tempo limitato, al massimo di tre giorni.

Indice
  • 1 Come avviene il contagio con la scabbia
  • 2 Come si esegue la diagnosi di scabbia?
  • 3 Quali sono i sintomi della scabbia?
  • 4 Come si cura la scabbia?
  • 5 Quali sono le complicanze della scabbia?
  • 6 Fonti

Come avviene il contagio con la scabbia

La malattia, che viene definita “infestazione”, è contagiosa e la sua trasmissione avviene tramite contatto diretto e abbastanza prolungato, circa 15-20 minuti, con un soggetto scabbioso.

Per questo motivo, i focolai di scabbia sono più frequenti in ambienti dove le persone vivono vicine le une vicine alle altre, come ad esempio nei nuclei familiari, nelle scuole per l’infanzia, o nelle caserme.

Il contagio indiretto è possibile e avviene in genere tramite oggetti, come biancheria ed effetti letterecci, se sono stati usati recentemente da soggetti malati.

Si ritiene che la scabbia affligga circa 300 milioni di individui all’anno in tutto il mondo ed è particolarmente diffusa in Australia, Sud-America, Africa e nel sud-est asiatico. Bambini e giovani adulti sono i bersagli preferiti del parassita.

Come si esegue la diagnosi di scabbia?

La diagnosi di scabbia viene effettuata a seguito di un esame approfondito della cute. La femmina dell’acaro scava infatti delle ‘gallerie’ nello strato corneo della cute per deporre le uova, e sono proprio questi tunnel che devono essere ricercati ed identificati durante l’esame clinico. Essi appaiono come sottili cordoni della lunghezza di circa mezzo centimetro e sono leggermente in rilievo rispetto al piano cutaneo.

L’esame al microscopio di prelievi di pelle consente di confermare la diagnosi perché il parassita viene osservato in modo diretto, così come le uova che ha deposto.

L’acaro predilige alcune regioni anatomiche rispetto ad altre, e tali sedi possono essere differenti negli adulti rispetto ai bambini. Negli adulti appaiono infatti maggiormente interessati:

  • i fianchi;
  • l’ombelico;
  • i gomiti;
  • i genitali maschili;
  • l’areola della mammella nella donna;
  • i glutei in corrispondenza della regione di congiunzione con le cosce.

Nei bambini sono soprattutto colpiti:

  • la testa (cuoio capelluto, viso, regione retroauricolare);
  • il collo;
  • la pianta dei piedi.

Quali sono i sintomi della scabbia?

Un intenso prurito rappresenta il sintomo più frequente lamentato dal malato e, di solito, compare prevalentemente nelle ore notturne raggiungendo livelli tali da impedire il sonno. La cute interessata dai cunicoli scavati dal parassita si presenta arrossata e irritata.

Come si cura la scabbia?

La cura della scabbia è di regola semplice e risolutiva. I medicamenti impiegati per il trattamento possono essere utilizzati mediante applicazione locale di sostanze che uccidono il parassita oppure assunti per via orale.

Tra i preparati usati direttamente sulla pelle è disponibile la permetrina al 5%. Si tratta di una crema da spalmare su tutto il corpo che va eliminata dopo 8-14 ore mediante lavaggi con acqua. Di solito questa terapia topica va ripetuta a distanza di una settimana e il suo effetto è definitivo.

La permetrina è una sostanza che deve essere lasciata agire solo sulla pelle e per questo motivo bisogna evitare i bagni caldi prima di applicare la crema sul corpo. In questo caso, infatti, il calore produce una vasodilatazione che permette il passaggio in circolo del principio attivo ottenendo due conseguenze negative: la rimozione del farmaco dalla pelle dove invece deve agire con la massima efficacia per uccidere l’acaro, e la sua diffusione sistemica che può risultare tossica e produrre effetti collaterali indesiderati.

In determinate situazioni il medico può prescrivere, in alternativa alla crema per uso locale, un preparato antiparassitario da assumere per bocca, l’ivermectina.

Terminato il trattamento, il paziente può ancora avvertire prurito per diversi giorni anche se l’acaro non è più vitale. L’agente parassitario, seppure privo di vita, rimane infatti nella pelle e può innescare una sintomatologia pruriginosa che va trattata con specifiche medicine. Vanno inoltre evitate docce troppo frequenti perché causano secchezza cutanea e aumentano l’impulso di grattarsi.

Quali sono le complicanze della scabbia?

Le possibili complicanze di un’infestazione di scabbia non opportunamente trattata comprendono prurito continuo e protratto nel tempo, insonnia persistente, lesioni da grattamento che possono alimentare infezioni batteriche tra le quali spiccano per importanza le linfoadenopatie, gli ascessi e la glomerulonefrite post-streptococcica.