La rosolia è un’infezione virale particolarmente contagiosa causata da un virus appartenente al genere Rubivirus. Come il morbillo e la varicella, la rosolia è una malattia esantematica, che presenta quindi caratteristiche alterazioni della pelle. La rosolia si manifesta infatti con una tipica eruzione cutanea, detta esantema, che assomiglia a quella del morbillo.

Indice
  • 1 I sintomi della rosolia
  • 2 Le complicanze della rosolia
  • 3 Quali sono le cause della rosolia?
  • 4 Come viene diagnosticata la rosolia?
  • 5 Come si cura la rosolia?
  • 6 Fonti

I sintomi della rosolia

I sintomi e segni della rosolia non sono sempre semplici da notare, soprattutto in caso di pazienti molto giovani. Solitamente i sintomi e i segni di questa malattia compaiono tra le due e le tre settimane successive all’esposizione al virus e durano da uno a cinque giorni. Questi includono:

  • naso che cola (rinorrea) o naso chiuso;
  • cefalea (mal di testa);
  • occhi arrossati o infiammati;
  • febbre;
  • linfonodi ingrossati alla base del cranio, dietro il collo e dietro le orecchie;
  • sottile eruzione cutanea rosea che compare inizialmente sul viso e si diffonde rapidamente al tronco e poi agli arti, per poi scomparire nell’arco di due o tre giorni;
  • articolazioni doloranti, in particolare nelle giovani donne.

Anche se i sintomi che accompagnano la rosolia durano pochi giorni, il gonfiore dei linfonodi può perdurare anche per settimane.

Le complicanze della rosolia

Se nei bambini e negli adulti la rosolia difficilmente comporta complicazioni, nei pazienti adulti con sistema immunitario debole, cioè negli individui immunodepressi, il rischio di complicazioni è più elevato. In casi molto rari la rosolia può causare la comparsa di complicazioni molto gravi come le encefaliti.

Il rischio e la gravità di complicazioni per questa malattia sono particolarmente elevati se l’infezione colpisce una donna nei primi tre mesi della gravidanza o nel periodo appena precedente il concepimento. La rosolia può infatti causare la sindrome da rosolia congenita che può portare ad un aborto spontaneo, alla morte del feto prima del concepimento o a gravi malformazioni fetali.

Quali sono le cause della rosolia?

La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus e si può facilmente trasmettere da persona a persona. Può diffondersi qualora l’individuo affetto dalla malattia tossisca o starnutisca. Può, inoltre, diffondersi tramite contatto diretto con le secrezioni respiratorie di una persona malata, come il muco. Il paziente che sia stato infettato dal virus della rosolia è in grado di contagiare le altre persone fino a 14 giorni prima della manifestazione della tipica eruzione cutanea, e per un periodo di circa 7 giorni dopo la sua comparsa. Il paziente infetto è dunque contagioso anche prima di rendersi conto di aver manifestato segni o sintomi della malattia.

Come viene diagnosticata la rosolia?

L’eruzione cutanea che accompagna la rosolia può essere simile ad altre manifestazioni che compaiono in altre malattie di origine virale. I medici, quindi, al fine di confermare la diagnosi di rosolia, possono ricorrere a test di laboratorio, quali colture virali per valutare la presenza del virus patogeno, o analisi del sangue per rilevare la presenza di anticorpi specifici contro il virus che causa la malattia. Questi anticorpi possono indicare se l’infezione è recente, passata, o se il paziente si è vaccinato contro la rosolia.

Come si cura la rosolia?

Ad oggi non esiste una terapia specifica per curare la rosolia. I medici raccomandano l’isolamento al fine di ridurre le probabilità di ulteriori contagi. Per le donne in gravidanza che contraggono la rosolia è necessario un consulto medico approfondito. Potrebbe infatti essere necessario l’utilizzo di globuline iperimmuni che possano contrastare l’infezione, in modo da ridurre i sintomi e la possibilità che il feto sviluppi sindrome da rosolia congenita.

Nell’ottica della prevenzione, per le donne non vaccinate o che non hanno contratto la rosolia in giovane età, è importante sottoporsi a vaccinazione per evitare il pericolo di contrarre la malattia durante la gravidanza.

Il vaccino è un’importante mezzo di prevenzione contro la rosolia. Il vaccino per questa patologia è parte del programma di immunizzazione morbillo-parotite-rosolia (MPR). Nel bambino si raccomanda la prima dose del vaccino intorno ai 13-15 mesi, mentre la seconda dose deve essere amministrata intorno ai 5-6 anni di età. Nel caso in cui il soggetto si sottoponga a vaccinazione in età adulta, sono previste due dosi a distanza di circa un mese.