La polmonite è un processo infiammatorio, acuto o cronico, che interessa il polmone. È spesso provocata da infezioni, ma può avere altre cause, tra cui reazioni allergiche, inalazione di sostanze irritanti, traumi al torace e neoplasie (tumori).

L’infiammazione danneggia la normale funzionalità del tessuto polmonare, interferendo con la respirazione e, nei casi più gravi, provocando insufficienza respiratoria e morte. È più comune nei soggetti fragili, come i bambini piccoli e gli anziani con patologie croniche.

Indice
  • 1 Tipologie di polmoniti
  • 2 Cos’è la polmonite infettiva
  • 3 Polmoniti non infettive
  • 4 I sintomi principali della polmonite
  • 5 Come si diagnostica la polmonite
  • 6 Come si cura la polmonite
  • 7 Fonti

Tipologie di polmoniti

Le polmoniti si suddividono in due macro-tipologie, in base alla causa alla base della loro manifestazione: polmoniti infettive, se causate da microrganismi come batteri, virus, funghi e parassiti; e polmoniti non infettive.

Per approfondire: Polmonite interstiziale: cause, sintomi e cura

Cos’è la polmonite infettiva

La polmonite può essere causata da una vasta gamma di microrganismi: batteri, virus, funghi e parassiti. È possibile che a un’infezione se ne aggiunga un’altra, più frequentemente a un’infezione virale se ne aggiunge una batterica (sovrainfezione batterica). Le infezioni polmonari sono un importante problema di salute pubblica e sono responsabili di una quota significativa di decessi a livello mondiale.

L’invasione del tessuto polmonare da parte dell’agente infettivo provoca la formazione di essudato infiammatorio, cioè la fuoriuscita di liquido, contenente cellule infiammatorie e proteine, dai vasi sanguigni. L’essudato si va ad accumulare negli alveoli polmonari, le piccole strutture cave che si trovano alla fine dell’albero respiratorio, sede degli scambi gassosi. Questo accumulo causa l’addensamento del tessuto polmonare, detto anche di “consolidamento polmonare”).

Tipologie di polmoniti infettive

In base alla circostanza in cui viene contratta l’infezione, le polmoniti infettive vengono suddivise in polmoniti acquisite in comunità (o polmoniti comunitarie) e polmoniti acquisite in ospedale (o polmoniti nosocomiali). Le caratteristiche dei pazienti e gli agenti infettivi coinvolti in queste due tipologie di polmonite infettiva sono in buona parte diversi.

Cosa causa una polmonite infettiva

Gli agenti eziologici più frequentemente responsabili delle polmoniti acquisite in comunità sono:

  • Streptococcus pneumoniae, uno streptococco;
  • Haemophilus influenzae;
  • Mycoplasma pneumoniae;
  • Staphylococcus aureus;
  • Moraxella catarrhalis;
  • Klebsiella pneumoniae;
  • Legionella;
  • virus dell’influenza;
  • citomegalovirus, nei soggetti immunocompromessi.
  • virus parainfluenzali;
  • adenovirus;
  • coronavirus (incluso SARS-CoV-2, l’agente eziologico del COVID-19).

Le polmoniti nosocomiali, cioè le polmoniti acquisite dopo almeno 2 giorni di ricovero, senza precedente sospetto di incubazione della malattia, sono favorite dal fatto che in ambiente ospedaliero ci sono possibilità superiori alla norma di diffusione di microorganismi. In aggiunta, i batteri possono contaminare gli strumenti utilizzati nelle procedure invasive, ed infatti la contaminazione delle apparecchiature utilizzate per l’ossigenoterapia nelle unità di terapia intensiva è causa della “polmonite associata alla ventilazione meccanica”, una polmonite acquisita dopo almeno 48 ore dall’intubazione endotracheale.

I microrganismi più frequentemente riscontrati nelle polmoniti nosocomiali sono:

  • Staphylococcus aureus;
  • Pseudomonas aeruginosa;
  • Enterobacteriacee (es. Klebsiella).

Patologie correlate alla polmonite infettiva

La polmonite infettiva è più frequente nei soggetti che soffrono di patologie croniche del sistema cardiovascolare, del fegato o dei reni, nei malati di cancro e in coloro che hanno problemi neurologici o psichiatrici. Le malattie respiratorie croniche, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la bronchite e l’asma, aumentano la probabilità di andare incontro a polmonite. Altri fattori predisponenti sono l’alcolismo, il fumo e il contatto regolare con bambini. Tutte le patologie e le terapie che deprimono il sistema immunitario rendono più suscettibili alla polmonite.

Polmoniti non infettive

Le polmoniti non infettive spesso hanno cause di natura allergica o sconosciuta (idiopatica) e come conseguenza sviluppano quadri di malattia polmonare diffusa. Le polmoniti non infettive includono: polmonite da aspirazione, polmonite da ipersensibilità e polmonite da radiazioni.

Polmonite da aspirazione: descrizione, cause e manifestazioni

La polmonite da aspirazione (chiamata anche polmonite ab ingestis), che si verifica per aspirazione nei polmoni della saliva o del contenuto dello stomaco in soggetti in stato di incoscienza, per esempio dopo ictus, anestesia generale, overdose di farmaci, ed intossicazione da alcol.

Si può anche verificare in persone che hanno difficoltà a deglutire, come ad esempio dopo estubazione o a causa di tumori dell’esofago.

La polmonite è provocata dall’azione irritante del succo gastrico e/o dai microrganismi della flora orale.

Polmonite da ipersensibilità: descrizione, cause e manifestazioni

La polmonite da ipersensibilità è causata dall’inalazione di molecole riconosciute dal sistema immunitario (antigeni) da parte di un soggetto predisposto (o sensibilizzato).

La maggior parte delle polmoniti da ipersensibilità è provocata dall’esposizione a polveri organiche come quelle che si generano nel fieno o che derivano dagli escrementi e dalle penne degli.

Può manifestarsi con attacchi acuti o, se l’esposizione è protratta, sotto forma di polmonite cronica.

Polmonite da radiazioni: descrizione, cause e manifestazioni

La polmonite da radiazioni è provocata dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, a cui i polmoni sono particolarmente sensibili.

Può insorgere, specie negli anziani, dopo la radioterapia per un tumore al polmone o un altro tumore che insorge nel torace (p. es. linfoma, tumore dell’esofago, tumore alla mammella).

I sintomi principali della polmonite

L’esatta sintomatologia della malattia dipende dalla tipologia. I sintomi più comuni della polmonite includono:

  • febbre;
  • brividi;
  • tosse;
  • aumentata produzione di escreato (il cosiddetto “catarro”);
  • dispnea;
  • dolore al torace;
  • debolezza.

Possono anche insorgere complicazioni come l’atelettasia polmonare o lo pneumotorace. Il paziente può persino andare incontro a insufficienza respiratoria. Un’altra complicanza comune della polmonite è la sepsi. Alcune polmoniti, come quella da radiazioni, possono progredire a fibrosi polmonare.

Come si diagnostica la polmonite

La diagnosi si basa sul riscontro di un addensamento polmonare in un paziente che presenta sintomi compatibili. Auscultando il torace, il medico può riscontrare delle anomalie caratteristiche, come dei rantoli. Gli esami utilizzati per visualizzare i polmoni sono la radiografia, la tomografia computerizzata o l’ecografia del torace. Il tipo di alterazioni radiologiche, assieme alla storia clinica del paziente, può suggerire l’origine della polmonite.

In caso di polmonite infettiva si effettuano esami per stabilire quale sia il microrganismo coinvolto e scegliere la terapia appropriata. A questo scopo si esegue l’esame colturale dell’espettorato e, quando si sospetta che l’infezione si sia diffusa nel sangue, si esegue l’emocultura. Nei pazienti particolarmente gravi o con polmonite complicata e progressiva, per raccogliere le secrezioni da analizzare si ricorre alla broncoscopia.

Si eseguono la pulsossimetria o l’emogasanalisi per misurare la funzionalità respiratoria del paziente. L’emocromo e gli esami ematochimici permettono di valutare l’infiammazione e la funzionalità degli organi vitali, come reni o fegato, fornendo al medico informazioni utili per stabilire il quadro di gravità.

Come si cura la polmonite

Prima di tutto, qualora non fosse adeguata, occorre supportare la funzionalità respiratoria del paziente ricorrendo all’ossigenoterapia. Le modalità di supporto respiratorio includono la terapia ventilatoria CPAP (pressione positiva continua delle vie aeree) e l’intubazione con ventilazione meccanica.

Nelle polmoniti infettive si utilizza la terapia antimicrobica per eliminare il microrganismo responsabile dell’infezione. Purtroppo, i ceppi batterici resistenti agli antibiotici sono sempre più presenti e rappresentano un grave problema specialmente in ambito ospedaliero. I pazienti particolarmente gravi possono trarre beneficio dalla terapia con corticosteroidi.

Nei pazienti con polmonite da ipersensibilità è essenziale evitare l’esposizione all’antigene. Nella forma cronica della malattia si utilizzano i corticosteroidi e, in caso di progressione, farmaci antifibrotici che rallentano la cicatrizzazione del tessuto polmonare.

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.

Osmosia s.r.l.

Agenzia pensata da medical writers per il medical writing. Il team di Osmosia è composto da un mix di esperti multidisciplinare in grado di affrontare tematiche afferenti ogni area clinica con efficienza e competenza.