La parodontite, detta anche piorrea, è una grave infezione gengivale che danneggia i tessuti molli e che, senza una cura, può portare alla degradazione dell’osso che sostiene i denti. La parodontite, infatti, può anche causare la perdita dei denti.

La parodontite è una malattia abbastanza comune, ma è in gran parte prevenibile. Non di rado è infatti il risultato di una scarsa igiene orale. Spazzolare i denti dopo i pasti, usare il filo interdentale ogni giorno e sottoporsi a regolari controlli dentali, può ridurre le possibilità di sviluppare parodontite, e può persino aumentare l’efficacia delle cure contro questa patologia.

Indice
  • 1 Sintomi della parodontite
  • 2 Cause della parodontite
  • 3 Fattori di rischio della parodontite
  • 4 Come viene diagnosticata la parodontite
  • 5 Come si cura la parodontite
  • 6 Fonti

Sintomi della parodontite

Le gengive sane aderiscono bene ai denti, agendo da barriera naturale, e hanno un colore rosa pallido. Queste caratteristiche possono mutare in presenza di parodontite, che è resa evidente da un palese e progressivo deterioramento delle gengive. I segni e sintomi della parodontite possono includere:

  • gonfiore gengivale;
  • gengive di colore rosso intenso, o rosso scuro, o di colore violaceo;
  • sensibilità al tatto a livello gengivale;
  • sanguinamento gengivale;
  • alitosi;
  • masticazione dolorosa;
  • gengive che recedono, facendo sembrare i denti più lunghi del normale.

Cause della parodontite

Normalmente nella cavità orale sono presenti svariati tipi di batteri che vivono in simbiosi con l’organismo umano. In caso di scarsa igiene dentale, tuttavia, i batteri possono proliferare eccessivamente, accumulandosi sui denti e formando la cosiddetta placca dentale.

Se questa non viene rimossa tramite il costante utilizzo dello spazzolino, i batteri possono continuare questo processo di formazione della placca, portando col tempo alla formazione del tartaro. Questo incoraggia ulteriormente la crescita batterica verso la radice del dente, e la risposta immunitaria dell’organismo porta all’infiammazione delle gengive.

Si possono anche formare le cosiddette tasche parodontali, cioè degli spazi tra gengiva e radice dentale dove possono crescere batteri anaerobici dannosi (che prosperano in assenza di ossigeno), che possono rilasciare tossine e deteriorare ulteriormente gengive e denti.

Fattori di rischio della parodontite

Esistono alcuni fattori che possono portare ad un maggiore rischio di comparsa della parodontite:

Come viene diagnosticata la parodontite

Il medico, per effettuare la diagnosi di parodontite, esegue un esame fisico, identificando fattori nella storia clinica del paziente che possono aver contribuito alla comparsa della parodontite, come, per esempio, il fumo di sigaretta.

Il medico, inoltre, esamina la bocca per rilevare l’eventuale accumulo patologico di placca e tartaro e il sanguinamento gengivale tipico della malattia. Può essere utile anche la radiografia, uno strumento tramite il quale il medico può visualizzare in maniera più approfondita lo stato di salute dei denti, così come delle strutture che li circondano.

Come si cura la parodontite

La cura della parodontite mira a rimuovere la placca e i depositi di batteri sui denti e nelle gengive. Prima di tutto il dentista fornisce al paziente informazioni dettagliate su come praticare una corretta e scrupolosa igiene orale. È importante utilizzare correttamente e costantemente gli spazzolini da denti, così come il filo interdentale; potrebbe anche essere utile l’uso di collutori.

È essenziale che la persona affetta da parodontite si sottoponga ad una pulizia dei denti professionale dal dentista e a controlli periodici almeno due volte all’anno, in modo da tenere sotto controllo la malattia.

In alcuni casi il dentista può prescrivere degli antibiotici per aiutare a combattere le infezioni gengivali persistenti. L’antibiotico potrebbe essere in forma di collutorio, gel, compressa, o capsula. Infine, nel caso in cui l’infiammazione e le tasche parodontali persistano, può essere valutato un intervento chirurgico, e cioè la chirurgia dei lembi. Tramite questa operazione le gengive vengono sollevate e il tartaro eliminato. Alla fine dell’operazione le gengive vengono suturate affinché si riposizionino in maniera stabile attorno al dente.

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.

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