Ovaio policistico
L’ovaio policistico è una condizione piuttosto comune, in cui le ovaie, all’esame ecografico, appaiono ingrossate e con numerose cisti. Quando questa condizione si associa ad altri sintomi si può trattare di sindrome dell’ovaio policistico o PCOS, un disturbo ormonale comune tra le donne in età riproduttiva. Le donne con PCOS generalmente hanno cicli mestruali irregolari e livelli eccessivi di ormoni maschili (androgeni).
Contesto anatomo-funzionale
Un breve accenno anatomico su come funzionino le ovaie femminili è fondamentale per capire le cause dietro l’insorgenza dell’ovaio policistico e della sindrome dell’ovaio policistico.
Le ovaie sono gli organi deputati alla maturazione e al rilascio nelle tube degli ovuli, le cellule sessuali femminili, che, se fecondate da uno spermatozoo, daranno luogo a un embrione. Nelle ovaie sono presenti numerosi follicoli, cavità che racchiudono un ovulo, insieme ad altre cellule che servono per supportare il suo sviluppo: non tutti i follicoli presenti nelle ovaie sono allo stesso stato di maturazione, e il proseguimento di questo processo dipende dagli ormoni secreti durante il ciclo mestruale. In particolare, la fase follicolare (la prima fase del ciclo mestruale) prevede diversi adattamenti ormonali che generano modificazioni a livello dell’endometrio (il rivestimento interno dell’utero) e delle ovaie; questa fase prevede la maturazione di un follicolo contenente un ovulo e culmina con l’ovulazione, ovvero con l’espulsione dell’ovulo nella struttura cava che collega le ovaie con l’utero, le tube.
Descrizione dell'ovaio policistico
Quando si rileva, spesso da un controllo ecografico di routine, che le ovaie sono più voluminose del normale (volume ovarico superiore a 10 cm3) e sono presenti più di 20 micro-cisti (cavità delimitate da una membrana ripiene di liquido) di diametro compreso tra 2 e 9 mm, si ha una condizione di ovaio policistico. Questa condizione è molto comune, colpisce circa una donna su quattro e non è una condizione tale da far sviluppare sintomi particolari.
Quando, però, insieme alla presenza di micro-cisti nelle ovaie si ha la presenza di altri segni e sintomi, come l’irregolarità mestruale e la presenza eccessiva in circolo di ormoni maschili (androgeni) è necessario fare ulteriori esami per scongiurare l’ipotesi che si tratti di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), una patologia caratterizzata da alterazioni ormonali e metaboliche che può causare importanti effetti sulla salute della donna.
Si stima che il 5-10% della popolazione globale delle donne soffra di PCOS.
Generalmente, quindi, si considera con PCOS una donna che presenta almeno due delle seguenti caratteristiche:
- ovaie policistiche;
- ciclo mestruale irregolare (per esempio cicli troppo lunghi o troppo brevi, amenorrea);
- eccesso di androgeni nel sangue.
La diagnosi dell’ovaio policistico
La diagnosi dell’ovaio policistico viene effettuata tramite un’ecografia, esame che sfrutta gli ultrasuoni per ottenere immagini delle strutture anatomiche analizzate. Per quanto riguarda la sindrome dell’ovaio policistico, invece, la diagnosi dipende strettamente dalla valutazione clinica del medico, e spesso non è immediata o molto semplice, e quello che generalmente si fa è una diagnosi differenziale, per escludere altre patologie.
I passi necessari per effettuare una corretta diagnosi di PCOS prevedono:
- esame clinico, che ricerchi manifestazioni di elevati livelli di androgeni;
- ecografia transvaginale, volta a individuare la presenza di micro-cisti;
- esami del sangue che dosino gli ormoni nelle varie fasi del ciclo mestruale.
I sintomi e le complicanze dell’ovaio policistico
L’ovaio policistico solitamente non presenta sintomi; una paziente con PCOS può invece manifestare:
- irregolarità nel ciclo mestruale;
- irsutismo (presenza anomala di peli sul corpo);
- acne;
- alopecia androgenetica (perdita di capelli);
- depressione, ansia e disturbi dell’umore.
Di per sé l’ovaio policistico non causa complicanze, mentre la PCOS può essere associata alle seguenti complicanze:
- infertilità;
- sanguinamenti dell’utero;
- diabete gestazionale o ipertensione indotta dalla gravidanza;
- aborti spontanei in caso di gravidanza;
- steatoepatite non alcolica, una grave infiammazione del fegato causata dall’accumulo di grasso nel fegato;
- sindrome metabolica, un insieme di condizioni tra cui ipertensione, glicemia alta e livelli anormali di colesterolo o trigliceridi che aumentano significativamente il rischio di malattie cardiovascolari;
- diabete di tipo 2.
Trattamento dell’ovaio policistico
Il trattamento della sindrome dell’ovaio policistico solitamente è finalizzato a ridurre o eliminare la maggior parte dei sintomi. Spesso anche un cambiamento dello stile di vita può aiutare, come l’adozione di un’alimentazione corretta e di una vita meno sedentaria.
Per regolarizzare il ciclo mestruale, il medico può prescrivere dei farmaci come la pillola anticoncezionale o farmaci progestinici, che contengono ormoni femminili. Possono essere prescritti anche altri farmaci, generalmente anche questi ormonali, per ridurre le manifestazioni di livello eccessivo di androgeni.
L’ovaio policistico, quindi, è una condizione comune e che generalmente non causa problemi a chi ne è affetto. Invece, la sindrome dell’ovaio policistico consiste in veri e propri squilibri ormonali e può influenzare significativamente la vita e il benessere della donna. Per scoprire di più sui problemi associati al ciclo mestruale, consultate le pagine relative all’amenorrea.
Fonti
- Ministero della Salute – Sindrome dell’ovaio policistico;
- Mayo Clinic – Polycystic Ovary Syndrome;
- NHS – Polycystic Ovary Syndrome;
- Policlinico Milano – Ovaio policistico e Sindrome dell’ovaio policistico;
- Moghetti Sindrome dell’ovaio policistico– GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO 2017;37:279-288;
- Barthelmess EK, Naz RK. Polycystic ovary syndrome: current status and future perspective. Front Biosci (Elite Ed). 2014 Jan 1;6:104-19. doi: 10.2741/e695. PMID: 24389146; PMCID: PMC4341818.