L’orticaria è una patologia superficiale della pelle, localizzata o diffusa, che si manifesta con bolle pruriginose di colore che può variare dal rosso pallido al rosso acceso.

Questa condizione morbosa viene classificata acuta, se la sua durata è inferiore alle 6 settimane, oppure cronica, se supera le 6 settimane. L’orticaria interessa circa un quinto della popolazione mondiale, con una prevalenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini. I giovani sono colpiti più spesso dalla forma acuta.

Indice
  • 1 Quali sono le cause dell’orticaria?
  • 2 Quali sono i sintomi dell’orticaria?
  • 3 Come si esegue la diagnosi di orticaria?
  • 4 Come si cura l’orticaria?
  • 5 Quali sono le complicanze dell’orticaria?
  • 6 Fonti

Quali sono le cause dell’orticaria?

L’orticaria acuta è spesso provocata da reazioni allergiche. La malattia rappresenta quindi, sostanzialmente, una risposta reattiva della pelle che si manifesta in determinati soggetti quando entrano in contatto con particolari sostanze. Tale reazione cutanea è mediata da un agente chimico, l’istamina, rilasciata da due popolazioni cellulari, i mastociti e i granulociti basofili. Invece, la forma cronica è dovuta ad una reazione autoimmune contro mastociti e granulociti basofili.

Tra gli agenti responsabili dell’orticaria si possono elencare:

  • medicamenti, e più frequentemente gli antipertensivi, la penicillina, e l’aspirina;
  • pelo di animali, polline, punture di insetti;
  • alimenti, ad esempio uova, noci, latte, arachidi, pesci, crostacei;
  • stress fisico ed emotivo;
  • il caldo;
  • il freddo;
  • la luce del sole;
  • patologie come il linfoma, il lupus, le epatiti, alcune patologie tiroidee, infezioni di natura batterica e virale (HIV, citomegalovirus).

Quali sono i sintomi dell’orticaria?

L’orticaria acuta è caratterizzata dalla comparsa repentina sulla pelle dei cosiddetti pomfi, ossia bolle rilevate pruriginose di colore rosso. Il numero di queste lesioni cutanee è variabile, così come la loro dimensione. I pomfi tendono a risolversi in modo spontaneo nel giro di pochi giorni o settimane, dopo essersi sbiaditi e dopo essere ricomparsi diverse volte.

Le forme più gravi di questa malattia possono essere associate a:

  • dispnea (respirazione difficoltosa);
  • tumefazione delle labbra, delle palpebre e della lingua;
  • perdita dell’equilibrio;
  • anafilassi (o shock anafilattico), sebbene l’orticaria cronica non comporti il rischio di anafilassi.

I sintomi e i segni della forma cronica comprendono:

  • intenso prurito;
  • durata delle manifestazioni cutanee superiore alle sei settimane;
  • bolle di forma e dimensioni differenti che appaiono e scompaiono in modo ripetuto con il passare dei giorni;
  • pomfi distribuiti pressoché ubiquitariamente su tutto il corpo;
  • edema doloroso delle palpebre, della gola e delle labbra;
  • reiterazione dei disturbi per lunghi periodi di tempo (mesi o persino anni).

 

 

Come si esegue la diagnosi di orticaria?

La diagnosi di orticaria viene di solito effettuata sulla base di una raccolta anamnestica dei dati riferiti direttamente dal paziente, inerenti al contatto con particolari sostanze o all’ assunzione di alimenti specifici; inoltre, la diagnosi viene effettuata sulla base di una visita medica, volta all’analisi delle caratteristiche dei pomfi cutanei.

Il medico cercherà anche di valutare ed individuare, per quanto possibile, le cause della malattia. Se necessario, si possono inoltre eseguire alcuni test allergologici sulla pelle (ASST) per identificare gli agenti scatenanti.

Come si cura l’orticaria?

Nei casi lievi non sono indispensabili cure particolari. Per combattere il prurito fastidioso e insistente, solitamente è sufficiente l’assunzione di medicamenti antistaminici.

Qualora i disturbi perdurino nel tempo, è necessario rivolgersi a uno specialista dermatologo che può prescrivere diversi farmaci tra i quali:

  • farmaci antinfiammatori da assumere per via orale, come ad esempio corticosteroidi, il cui impiego non può però essere protratto a lungo nel tempo;
  • antagonisti del recettore H-2 per combattere il prurito, chiamati anche bloccanti dell’istamina (H-2). questi farmaci risultano utili quando i normali antistaminici non sono sufficienti a controllare la sintomatologia pruriginosa. Tra questi vi sono la ranitidina, la cimetidina e la famotidina;
  • antagonisti dei leucotrieni contro l’infiammazione: hanno un effetto analgesico e riducono il gonfiore;
  • doxepin, un antidepressivo triciclico, da utilizzare localmente sotto forma di crema per attenuare il prurito;
  • farmaci immunosoppressori, nei casi di insuccesso del trattamento con corticosteroidi e antistaminici. Il loro ruolo è quello di inibire l’azione del sistema immunitario;
  • omalizumab, un anticorpo monoclonale iniettabile da utilizzare una volta al mese per contrastare le forme croniche di orticaria altresì difficili da curare.

 

Quali sono le complicanze dell’orticaria?

L’angioedema è una possibile complicanza dell’orticaria. L’angioedema, in forma acuta o cronica, coinvolge gli strati della cute situati in profondità. È un evento che può mettere a repentaglio la sopravvivenza se il gonfiore coinvolge la gola o la lingua, compromettendo la pervietà delle vie respiratorie.

Un’ulteriore complicanza dell’orticaria può essere lo shock anafilattico, che può esordire in modo acuto e può richiedere la somministrazione tempestiva di farmaci come l’adrenalina. I sintomi possono includere:

  • deglutizione compromessa;
  • gonfiore evidente e improvviso del volto, della bocca, della lingua e della gola;
  • respirazione difficoltosa;
  • nausea e vomito;
  • tachicardia;
  • vertigini e perdita di conoscenza.