Il morbillo è una malattia infettiva della categoria delle malattie esantematiche, che includono anche malattie come rosolia e varicella, che si manifestano con esantemi, cioè lesioni a carico della pelle. Il morbillo è causato da un virus appartenente al genere Morbillivirus. Tale patologia, una volta enormemente diffusa, ad oggi è controllata grazie alla prevenzione data dai vaccini.

Indice
  • 1 Descrizione del morbillo
  • 2 I sintomi del morbillo
  • 3 Come avviene la trasmissione del morbillo
  • 4 Come viene diagnosticato il morbillo?
  • 5 Come si cura il morbillo?
  • 6 Fonti

Descrizione del morbillo

Il morbillo è una patologia che si manifesta in maniera graduale, con una sequenza di fasi durante un periodo da due a tre settimane. Per le prime due settimane circa dopo l’infezione, il virus responsabile del morbillo è nel suo periodo di incubazione. In tale fase non si hanno particolari segni e/o sintomi.

Alla prima fase di incubazione segue un periodo in cui i primi segni e sintomi aspecifici possono comparire, e spesso includono febbre lieve o moderata, con possibile tosse, rinorrea, mal di gola e congiuntivite. Questa fase può durare circa due o tre giorni.

Successivamente la malattia si manifesta in forma acuta, con la comparsa di eruzioni cutanee che iniziano generalmente a comparire a livello del viso. In questa fase si assiste ad una diffusione delle eruzioni cutanee lungo tutto il corpo, con un contemporaneo innalzamento della febbre, che può arrivare anche fino a 41 °C.

Una persona affetta da morbillo può diffondere la malattia ad altri individui per un periodo di circa otto giorni. Il periodo di contagiosità inizia circa quattro giorni prima della comparsa delle eruzioni cutanee e termina quando queste si sono già manifestate da circa quattro giorni.

I sintomi del morbillo

I sintomi e segni principali del morbillo includono:

  • congiuntivite (occhi infiammati);
  • rinorrea (naso che cola);
  • febbre;
  • tosse secca;
  • gola infiammata;
  • macchie di Köplik: minuscole macchie bianche con delle forme circolari bianco-bluastre su sfondo rosso che si localizzano all’interno della bocca a livello della mucosa (rivestimento interno della guancia);
  • eruzione cutanea caratterizzata da grandi macchie piatte.

Come avviene la trasmissione del morbillo

Il morbillo è una malattia altamente contagiosa causata da un virus che si riproduce nel naso e nella gola della persona affetta da morbillo.

Quando un individuo con morbillo starnutisce, parla, o tossisce, le goccioline infette vengono sprigionate nell’aria e possono essere inalate da altre persone che vengono così contagiate dal virus.

Alternativamente le goccioline infette potrebbero atterrare e permanere su determinate superfici, rimanendo contagiose per varie ore. In questo caso è possibile contrarre il morbillo toccandosi bocca, naso, o strofinandosi gli occhi dopo essere entrato in contatto con una superficie infetta.

Come viene diagnosticato il morbillo?

Solitamente il medico può diagnosticare il morbillo valutando la presenza di sintomi e segni più tipicamente associati a tale patologia: le eruzioni cutanee e le macchie di Köplik.

È importante specificare che la tipica eruzione cutanea del morbillo potrebbe essere confusa con segni di altre malattie. Pertanto, per avere conferma che il paziente sia affetto da morbillo il medico potrebbe avvalersi di un esame del sangue per valutare la presenza di anticorpi specifici contro il virus responsabile della patologia. Inoltre, potrebbero essere richiesti un tampone faringeo o un campione di urine.

Come si cura il morbillo?

Nonostante non esista ad oggi un trattamento specifico per il morbillo è comunque possibile mettere in atto delle misure di protezione nei confronti delle persone più vulnerabili e più a rischio di contrarre il virus.

In caso di donne in gravidanza, neonati e persone più vulnerabili è possibile utilizzare le cosiddette immunoglobuline sieriche, anticorpi specifici contro il virus responsabile del morbillo. E’ importante somministrare queste proteine entro sei giorni dall’esposizione al patogeno, in modo da avere un effetto positivo nel prevenire o almeno alleviare i sintomi della malattia.

È possibile prevenire il morbillo tramite la vaccinazione. Il vaccino di riferimento è quello previsto dall’immunizzazione morbillo-parotite-rosolia (MPR). Nei bambini si raccomanda la prima dose a circa 13-15 mesi, e una seconda dose intorno ai 5-6 anni. Nel soggetto adulto si raccomandano due dosi distanziate da almeno un mese.