Malattia di Lyme

Rappresentazione del test per la malattia di Lyme

In breve

  • La malattia di Lyme, o borreliosi, è un’infezione batterica trasmessa dal morso di alcuni tipi di zecca
  • I primi sintomi della malattia di Lyme sono cutanei, con la comparsa di un eritema nell’area del morso. Se non diagnosticata e curata, l’infezione può estendersi alle articolazioni e al sistema nervoso
  • Essendo causata dal batterio Borrelia Burgdorferi, l’infezione si cura con terapia antibiotica

Indice degli argomenti

Che cos’è la malattia di Lyme?

La malattia di Lyme è una zoonosi, ossia un’infezione batterica trasmessa agli esseri umani esclusivamente da un vettore animale, in questo caso una zecca. La malattia di Lyme è anche detta borreliosi, perché il batterio che viene trasmesso all’essere umano dalla zecca è la Borrelia burgdorferi.

La malattia prende il nome da Lyme, la cittadina del Connecticut (USA) in cui vennero isolati i primi casi, nel 1975. Ancora oggi questa infezione è più diffusa negli Stati Uniti, rispetto all’Europa. Negli USA il tipo di zecca che più comunemente trasmette la malattia di Lyme è la zecca Ixodes scapularis, in Europa e in Italia, invece, il principale vettore è la zecca Ixodes ricinus, detta zecca dei boschi ad oggi presente più o meno dovunque sul territorio italiano. 1,2,3 

Negli Stati Uniti l’incidenza della malattia di Lyme è di quasi 500 mila contagi all’anno, in Europa occidentale si scende a circa 200 mila annui. In Italia, vengono diagnosticati ogni anno circa 1000 nuovi casi.

Persona nei boschi a rischio di morso di zecca

Cosa causa e come si prende la malattia di Lyme?

La malattia di Lyme si contrae dal morso della zecca dei boschi che sia stata a sua volta contagiata dal batterio Borrelia burgdorferi della famiglia degli spirocheti. 

Nelle zoonosi, infatti, il microrganismo infettivo usa un animale, spesso un insetto, come vettore intermedio, ossia come mezzo per potersi diffondere e arrivare al cosiddetto ospite finale, tra cui l’essere umano. Nel corpo umano il batterio può infatti creare focolai e riprodursi. La zecca dei boschi è presente sia nelle zone boschive che nelle campagne, e la sua pericolosità risiede nel fatto che si attacca alla pelle e con il suo rostro a forma di uncino riesce a penetrarla per succhiare il sangue, di cui si nutre. 

In questo modo trasmette il batterio Borrelia burgdorferi. Tuttavia, il contagio non è immediato, talvolta occorrono 24-36 ore affinché il batterio diventi infettivo. Per questa ragione se ci si accorge subito di avere una zecca sulla pelle e la si rimuove nel modo corretto, è possibile ridurre il rischio di contrarre la malattia di Lyme. 

Le zecche iniettano una sostanza anestetica che addormenta la pelle nel punto in cui l’insetto inserisce il rostro, così che non ci si accorge del morso. Possono trascorrere molte ore prima di rendersi conto di avere una zecca attaccata alla pelle, specialmente se si trova in un punto nascosto, come ad esempio la parte posteriore della gambe, il dorso, oppure il collo o la testa, sotto i capelli.3,4

Immagine di reazione cutanea a morso di zecca

Quali sono le fasi e i sintomi della malattia di Lyme?

Una volta che la zecca ha trasmesso il batterio attraverso il suo morso, il primo sintomo della malattia di Lyme è la comparsa di un eritema dopo un tempo di incubazione variabile. Si tratta di un segno cutaneo caratteristico a forma di anello definito “migrante”, perché si allarga pian piano. Nel giro di 30 giorni raggiunge il diametro di 30-40 cm. L’eritema associato al morso della zecca in genere non causa prurito, né dolore, ma può essere caldo al tatto. La forma anulare dell’eritema si sviluppa in modo tale per cui la parte centrale permane arrossata, talvolta si indurisce, mentre l’anello esterno tende a sbiadire.1,3,4

L’eritema migrante può essere l’unico sintomo iniziale della malattia di Lyme, oppure associarsi a sintomi simil influenzali, quali: febbricola, dolori articolari, brividi, malessere generale, linfonodi ingrossati e stanchezza. Talvolta può insorgere una congiuntivite.3,4

Dopo questa prima fase, in cui l’infezione resta localizzata soprattutto a livello cutaneo, se non subentra un intervento terapeutico la malattia tende ad estendersi e disseminarsi nell’organismo. Talvolta in questa fase è possibile osservare una moltiplicazione di eritemi cutanei anulari più piccoli, specialmente in età pediatrica. 

A distanza di settimane possono insorgere ulteriori sintomi tra cui:

  • infiammazione leucocitaria pseudolinfomatosa, che comporta la comparsa di noduli infiammati sul lobo delle orecchie o intorno al capezzolo;
  • mal di testa severo con rigidità nucale;
  • paralisi di un lato del viso che sembra “crollare”;
  • infiammazione delle articolazioni (artralgia) che diventano gonfie e calde. Sono soprattutto colpite le ginocchia, i polsi e le caviglie, ma anche le grandi articolazioni. Questa artrite infettiva viene definita migrante, perché l’infiammazione passa da un’articolazione all’altra con pause sempre più brevi man mano che la malattia si diffonde;
  • palpitazioni cardiache fino all’aritmia di Lyme (alterazione del ritmo cardiaco);
  • nevralgie;
  • intorpidimento, formicolio o sensazione come di puntura di spilli a carico degli arti;
  • infiammazione del cervello (encefalite) o del midollo spinale (mielite);
  • vertigini;
  • difficoltà respiratorie o fiato corto.1,3,4

Come si diagnostica la malattia di Lyme?

Il sospetto di malattia di Lyme arriva nel momento in cui si scopre la puntura della zecca durante un esame fisico in presenza di sintomi riconducibili all’infezione. Per confermare la diagnosi nei casi dubbi, si ricorre al test di laboratorio del siero ematico, alla ricerca degli anticorpi contro l’agente infettivo. Se il test dà un esito negativo, allora si deve risalire ad altre cause patologiche dei sintomi. Se, al contrario, il test risulta positivo o ambiguo, si ripete l’analisi. In caso di positività vi è la certezza che si tratti proprio di malattia di Lyme.

Trattamento e gestione della malattia di Lyme

La malattia di Lyme è un’infezione batterica e, come tale, va trattata con terapia antibiotica. Se la borreliosi viene diagnosticata in fase precoce, è sufficiente assumere antibiotici per via orale, in particolare della famiglia delle penicilline, tetracicline o macrolidi tra cui: doxiciclina, amoxicillina, eritromicina ecc. La durata della terapia è variabile tra le due e le tre settimane. In caso di persistenza dei sintomi, la terapia antibiotica si può ripetere. Sempre nella fase precoce, quando ancora la zecca è attaccata alla pelle con il rostro, è necessario procedere alla sua rimozione

A tal fine servono delle speciali pinzette chiamate leverini, reperibili in farmacia, con le quali è possibile sollevare l’insetto ed eliminarlo velocemente senza ledere la cute. Subito dopo la pelle va disinfettata scrupolosamente. Trattata tempestivamente, la malattia di Lyme guarisce completamente senza conseguenze. Tuttavia, non sono rari i ritardi diagnostici, che arrivano quando l’infezione si è diffusa nell’organismo. In questi casi occorre innanzitutto somministrare una terapia antibiotica endovenosa a base in genere di ceftriaxone, un farmaco della famiglia delle cefalosporine, per un periodo di tre settimane. Questa terapia può essere seguita in regime ambulatoriale o in day-hospital sulla base dello stato generale della persona. Gli antibiotici sono l’unica cura possibile per la malattia di Lyme sia in fase precoce che avanzata, va però detto che eventuali danni prodotti dall’infezione prima che si cominci la terapia, non sempre sono reversibili.3,4

Quali sono le complicanze se non si cura la malattia di Lyme?

Quando la malattia di Lyme non viene curata e l’infezione si è diffusa a livello neurologico, articolare o cardiaco, le complicanze possono essere molto serie. L'artropatia di Lyme non curata, ad esempio, può sfociare in danni alle articolazioni permanenti. Danni neurologici irreversibili sono possibili quando l’infezione raggiunge il sistema nervoso e il cervello senza adeguato trattamento. Infine, nel caso in cui i batteri raggiungano il cuore causando un’infiammazione (cardite di Lyme), e non si intervenga in tempo, può sopraggiungere il decesso

Ritardi nella diagnosi e nelle cure possono inoltre aumentare il rischio di cronicizzazione dei sintomi della malattia di Lyme. In questi casi si parla soprattutto di sintomi neurologici e/o cognitivi tra cui deficit mnemonici e confusione mentale, associati a stanchezza e dolore generalizzato, che possono essere gestiti non più con cure antibiotiche, bensì con trattamenti riabilitativi personalizzati e strategie di adattamento. Talvolta possono passare molti mesi prima di riprendersi completamente da forme avanzate di malattia di Lyme.4 

Come prevenire la malattia di Lyme?

L’unico modo per prevenire la malattia di Lyme è evitare la punture delle zecche. Per farlo occorre sapere che:

  • la zecca dei boschi vive nelle zone di montagna e di collina, ed è diffusa soprattutto nelle regioni del nord e del centro Italia tra cui la fascia alpina e prealpina di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Tuttavia, questa zecca è stabilmente presente anche nelle campagne di Liguria, Toscana ed Emilia Romagna;
  • la zecca dei boschi predilige i climi freschi e le zone erbose.

Abitare in queste aree, o sceglierle come meta per gite e trekking, aumenta il rischio di contrarre la malattia di Lyme dal morso della zecca dei boschi. Per prevenire tale evenienza è consigliato:

  • prima dell’escursione spruzzare o spalmare sulle parti del corpo esposte un prodotto repellente anti zecca;
  • quando possibile, trattare gli indumenti da indossare con una soluzione a base di permetrina, che ha un’azione insetticida;
  • indossare indumenti a strati e coprire le zone più a rischio di puntura, come le gambe, le braccia, il torace. Meglio quindi i pantaloni lunghi al posto di shorts o gonne, e le maglie a maniche lunghe rispetto alle canotte;
  • optare per abbigliamento di colore chiaro, sul quale sia più facile individuare una eventuale zecca;
  • al rientro a casa fare un’ispezione accurata di tutto il corpo, sì da scoprire con tempestività un’eventuale zecca in qualche punto anche nascosto della pelle;
  • in caso di puntura, rivolgersi immediatamente al proprio MMG.3,4

Fonti

  1. Ministero della Salute, Lyme (malattia di) 
  2. Marques AR, Strle F, Wormser GP. Comparison of Lyme Disease in the United States and Europe. Emerg Infect Dis. 2021 Aug;27(8):2017-2024. doi: 10.3201/eid2708.204763. PMID: 34286689; PMCID: PMC8314816.
  3. Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Malattia di Lyme: cause, sintomi e cure
  4. Centers for Disease Control and Prevention, Lyme Disease 

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

La Malattia di Lyme, o borreliosi, è un’infezione batterica trasmessa dal morso della zecca dei boschi. I primi sintomi della malattia di Lyme sono cutanei, con la comparsa di un eritema nell’area del morso.

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