L’insufficienza ovarica primaria (POI), chiamata anche insufficienza ovarica prematura, è quella condizione nella quale le ovaie non sono più in grado di esercitare le loro normali funzioni in una donna con meno di 40 anni. In questo caso, infatti, le ovaie non sono in grado di rilasciare regolarmente gli ovuli e produrre ormoni sessuali.

In alcuni casi può comparire anche nell’adolescenza. La POI è diversa dalla menopausa precoce, quest’ultima infatti rappresenta una condizione di totale infertilità prima dei 40 anni e rappresenta semplicemente una menopausa anticipata rispetto alla media. L’insufficienza ovarica prematura, invece, non esclude a priori la possibilità di una gravidanza, perché il funzionamento ovarico non è del tutto terminato e può presentare occasionalmente periodi di fertilità.

Indice
  • 1 Quali sono le cause dell’insufficienza ovarica?
  • 2 Quali sono i sintomi dell’insufficienza ovarica?
  • 3 Alcune conseguenze dell'insufficienza ovarica
  • 4 Come si esegue la diagnosi di insufficienza ovarica?
  • 5 Come si cura l'insufficienza ovarica?
  • 6 Fonti

Quali sono le cause dell’insufficienza ovarica?

La causa esatta della POI rimane sconosciuta nel 90% dei casi. Per quello che riguarda il restante 10%, tra i possibili meccanismi che entrano in gioco nell’insorgenza di questa sindrome ci possono essere:

  • scarso numero di follicoli;
  • sindrome di Turner;
  • patologie autoimmuni, come ad esempio tiroiditi o morbo di Addison;
  • malattie del metabolismo;
  • sostanze tossiche esogene come il fumo di tabacco, pesticidi;
  • chemioterapia o radioterapia;
  • sindrome dell’X fragile;

Quali sono i sintomi dell’insufficienza ovarica?

La prima manifestazione della POI è di solito costituita da cicli mestruali irregolari. In seguito, compaiono sintomi che possono essere sovrapponibili a quelli di una menopausa naturale. Tra questi ad esempio:

  • irritabilità;
  • profuse sudorazioni notturne;
  • vampate di calore;
  • difficoltà a mantenere la concentrazione;
  • abbassamento della libido;
  • dispareunia (dolori durante il rapporto sessuale);
  • secchezza vaginale.

Alcune conseguenze dell'insufficienza ovarica

Oltre a questi disturbi, a causa della diminuzione dei livelli circolanti di diversi ormoni, la POI aumenta il rischio di comparsa di altre malattie, tra le quali:

  • sindrome dell’occhio secco e altre malattie della superficie oculare, determinano offuscamento visivo, provocano disagio e se non curati, possono causare danni permanenti agli occhi;
  • ansia e depressione;
  • cardiopatie, la mancanza di estrogeni fa venir meno il ruolo naturale che questi ormoni hanno nel proteggere dall’arteriosclerosi e di conseguenza possono insorgere ischemie miocardiche e indurimento delle pareti delle arterie;
  • osteoporosi una diretta conseguenza della riduzione di estrogeni che contribuiscono a mantenere forti le ossa. Aumenta il rischio di fratture anche in assenza di traumi importanti;
  • ipotiroidismo e le sue conseguenze ovvero astenia, torpore mentale, alterazioni metaboliche.

Come si esegue la diagnosi di insufficienza ovarica?

Per diagnosticare l’insufficienza ovarica prematura, il Medico ha a disposizione diversi strumenti che servono anche per escludere l’esistenza di altre patologie. Tra questi:

  • accurata raccolta dei dati anamnestici, procedura necessaria tra l’altro, alla ricerca di eventuali altri casi di POI presenti in famiglia;
  • esame fisico completo;
  • ecografia pelvica, utile per verificare la presenza di segni di alterazione ovarica;
  • esami del sangue, necessari per misurare i livelli ormonali o per analisi genetiche;
  • test di gravidanza, finalizzato a escludere una gestazione in corso.

Come si cura l'insufficienza ovarica?

Purtroppo, attualmente, non esiste un trattamento la cui efficacia nel ripristinare la normale funzione delle ovaie sia stata dimostrata. Esistono e sono disponibili, però, diverse terapie in grado di contrastare i sintomi provocati dall’insufficienza ovarica, di ridurre i rischi di comparsa di altre patologie correlate oppure di trattare queste malattie una volta che si sono manifestate. Tra le cure possibili vi sono:

  • terapia ormonale sostitutiva, rappresenta il trattamento più comune. La somministrazione di estrogeni e altri ormoni, presenti nella paziente in bassa quantità a causa della POI, consente di evitare la comparsa di molti disturbi e di migliorare la funzione sessuale riducendo contemporaneamente il rischio di malattie cardiache e di osteoporosi. Gli ormoni vengono di solito prescritti fino a 50 anni di età quando in genere comincia la menopausa naturale;
  • integratori contenenti calcio e vitamina D, sono molto utili per rendere più robuste le ossa in modo da prevenire la comparsa di osteoporosi. L’assunzione di questi prodotti dovrebbe essere quotidiana;
  • attività fisica regolare e controllo del peso corporeo, consentono di evitare l’accumulo di quei chili di troppo che potrebbero aumentare il rischio di malattie cardiache e di osteoporosi.

Per quanto riguarda il desiderio di una eventuale gravidanza, è possibile ricorrere alla fecondazione in vitro (FIV).

Fonti