• La flebite è un’infiammazione delle vene superficiali associata alla presenza di coaguli, che ostacolano la corretta circolazione del sangue.
  • La flebite riguarda soprattutto le vene degli arti inferiori, ma può colpire i vasi sanguigni venosi degli arti superiori, del collo e di altre zone del corpo umano.
  • La flebite è un disturbo piuttosto comune e generalmente benigno, ma può essere associata anche a patologie più serie, come la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare.
Indice
  • 1 Cos’è la flebite?
  • 2 Quali sono le cause della flebite?
  • 3 Quali sono i sintomi della flebite?
  • 4 Come si esegue la diagnosi di flebite?
  • 5 Come si cura la flebite?
  • 6 Quali sono le complicanze della flebite?
  • 7 Come prevenire la flebite?
  • 8 Chi è più a rischio di sviluppare flebite?
  • 9 Fonti
  • 10 Approfondimenti

Cos’è la flebite?

La flebite, anche chiamata tromboflebite o trombosi venosa superficiale, è una patologia infiammatoria che riguarda le vene superficiali del corpo. Colpisce prevalentemente gli arti inferiori, in particolare la vena safena, ma può essere localizzata anche in altre sedi, come gli arti superiori e il collo. Può presentarsi a uno solo dei due arti, oppure bilateralmente.

Quali sono le cause della flebite?

Le cause della flebite sono rappresentate da condizioni e situazioni che comportano il rallentamento della circolazione del sangue. Tra queste:

  • traumi vascolari diretti, a volte iatrogeni (dovuti ad inserimento di aghi) o contusivi;
  • immobilizzazione prolungata, ad esempio provocata da lunghi periodi di allettamento per malattie, traumi o interventi chirurgici, oppure da lunghe percorrenze in automobile o in aereo;
  • stati di ipercoagulabilità, ovvero condizioni in cui il sangue tende a formare coaguli con una frequenza superiore al normale.

In presenza di tali condizioni, è possibile che la formazione di un microscopico coagulo di sangue venga amplificata, fino a costituire un trombo. Questo ostacola la normale circolazione sanguigna, danneggia le pareti della vena e provoca la risposta infiammatoria e i sintomi della flebite.

Quali sono i sintomi della flebite?

I sintomi più frequenti della flebite sono:

  • dolore nella zona della vena colpita dall’infiammazione;
  • edema (gonfiore) a esordio improvviso dell’area interessata, molto spesso le gambe;
  • pallore o arrossamento della cute in corrispondenza della vena infiammata;
  • aumento locale della temperatura.

Come si esegue la diagnosi di flebite?

La diagnosi di flebite può essere effettuata sulla base di:

  • storia clinica del paziente;
  • sintomi e segni rilevati durante la visita medica;
  • analisi del sangue con misurazione dei valori del D-dimero, una frazione di natura proteica che proviene dalla degradazione della fibrina, sostanza che prende parte al processo di coagulazione ematica;
  • ecografia venosa compressiva, eseguita effettuando pressione con la sonda sulla sede della vena da esaminare;
  • ecocolordoppler, un particolare tipo di ecografia che permette l’osservazione del flusso sanguigno;
  • tomografia assiale computerizzata (TAC);
  • risonanza magnetica.

Gli esami strumentali sono utili anche per escludere la presenza di una trombosi venosa profonda (TVP), condizione morbosa molto più pericolosa della flebite superficiale, dato che può mettere a rischio la sopravvivenza del paziente causando embolia polmonare.

Testo_Gambe con calze contenitive per flebite

Come si cura la flebite?

Generalmente la flebite regredisce spontaneamente entro alcune settimane. Trattamenti utili a favorire la guarigione sono:

  • il mantenimento della gamba colpita in una posizione rialzata rispetto al resto del corpo, per favorire il ritorno del sangue dalle estremità e impedire il ristagno circolatorio;
  • l’attività fisica per stimolare la circolazione sanguigna;
  • l’impiego di calze elastiche che comprimono l’arto colpito e facilitano lo scorrere del sangue nelle vene;
  • l’applicazione sulla cute dell’arto colpito di impacchi freddi e caldi alternati;
  • l’utilizzo locale di creme ad azione antinfiammatoria e antidolorifica.

Qualora fosse necessario ricorrere a farmaci prescritti dal medico, si possono utilizzare:

  • anticoagulanti, per fluidificare il sangue;
  • antinfiammatori non steroidei, per ridurre infiammazione e dolore;
  • fibrinolitici, per agevolare la dissoluzione dei trombi.

Quali sono le complicanze della flebite?

In genere, la flebite guarisce in 2-6 settimane senza causare problemi particolari. Il suo decorso deve comunque essere monitorato con attenzione, dato che in una percentuale variabile di pazienti la tromboflebite superficiale è associata a trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, condizioni molto pericolose per la vita.

L’insorgenza di sintomi quali difficoltà respiratoria, dolore toracico e ipertermia devono destare allarme e spingere il paziente a richiedere assistenza medica.

Come prevenire la flebite?

L’insorgenza della flebite può essere prevenuta evitando di sedere o stare fermi in piedi per lunghi periodi, conducendo una vita attiva e svolgendo regolare attività fisica.

Chi è più a rischio di sviluppare flebite?

La tromboflebite superficiale si manifesta con maggiore facilità in soggetti che presentano problemi della coagulazione ematica dovuti a malattie o all’uso di alcuni farmaci.

I principali fattori di rischio per la flebite sono:

  • vene varicose;
  • aver già sofferto di flebite in passato;
  • gravidanza e post-partum;
  • contraccezione orale o terapia ormonale sostitutiva in menopausa;
  • età avanzata;
  • familiarità per la flebite;
  • malattie autoimmuni;
  • malattie infettive;
  • alcune neoplasie maligne;
  • sovrappeso e obesità;
  • fumo di tabacco;
  • traumi o interventi chirurgici recenti;
  • insufficienza respiratoria o cardiaca;
  • uso di sostanze per via iniettiva endovenosa.

La prognosi della flebite è, nella maggior parte dei casi, favorevole, anche se le possibilità che il disturbo possa diventare ricorrente sono elevate. I casi ad alto rischio devono sempre essere valutati dal/la medico/a per scongiurare l’insorgenza di complicazioni.

Fonti

Autore

Clelia Palanza

Clelia Palanza

Biologa e Medical Writer, si occupa di comunicazione e content strategy in ambito medico-scientifico. Laureata in Biologia nel 2013, ha iniziato il suo percorso lavorativo presso l’Università Sapienza di Roma come Cultrice della Materia in Bioetica, attività che permane a...