La parola “elminti” deriva dal greco e significa verme. Nei paesi in via di sviluppo gli agenti infettivi più comuni nell’uomo sono i vermi che causano parassitosi, delle malattie infettive che sono causate o trasmesse da organismi parassiti. Più di un quarto della popolazione mondiale, cioè circa 2 miliardi di persone, sono colpite da parassitosi di elminti.

Le elmintiasi rappresentano un problema sanitario importante, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, anche a causa del fatto che la malattia può rimanere non diagnosticata per molto tempo.

Indice
  • 1 Tipologie di elminti
  • 2 Quali sono i sintomi dell'elmintiasi (parassitosi)?
  • 3 Quali sono le cause e i fattori di rischio?
  • 4 Come viene diagnosticata?
  • 5 Come si cura?
  • 6 Fonti

Tipologie di elminti

Esistono due principali taxa (gruppi tassonomici) di elminti: i nematodi e i platelminti. I nematodi sono dei vermi dal corpo cilindrico e dalle estremità tipicamente più assottigliate. Includono parassiti intestinali o parassiti ematici e del tessuto sottocutaneo, come le filarie, che causano malattie come la filariosi linfatica e l’oncocercosi.

I platelminti, anche detti vermi piatti data la forma del loro corpo, includono i trematodi, che parassitano vari organi dell’uomo, come intestino, polmone, e fegato, ma anche i cestodi, conosciuti come tenie (o verme solitario), che sono dei vermi a forma di nastro con corpo diviso in segmenti che parassitano tipicamente l’intestino.

Quali sono i sintomi dell'elmintiasi (parassitosi)?

I sintomi principali dell’elmintiasi possono includere:

Oltre ai sintomi principali, possono verificarsi altre manifestazioni della malattia. Queste, tuttavia, possono variare a seconda del tipo di parassita specifico. Per esempio, le parassitosi da ascaridi, possono manifestarsi con sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore, pancreatite acuta (infiammazione acuta del pancreas), ascesso epatico, cioè una raccolta di pus che si sviluppa nel fegato a causa di infezioni, ma anche anemia, febbre, ittero. Nei pazienti giovani possono manifestarsi problemi a carico della memoria, un possibile generale deterioramento cognitivo e una ridotta forma fisica.

In caso di teniasi, spesso, la persona affetta è asintomatica. In alcuni casi può essere presente una leggera sintomatologia che si esprime con dolori addominali. Grave è invece la condizione in cui le larve di tenia invadono il sistema nervoso, una condizione che viene detta neurocisticercosi. In questo caso la persona affetta può manifestare convulsioni ricorrenti, paresi, mal di testa, ictus, e depressione.

Quali sono le cause e i fattori di rischio?

A seconda del tipo di platelminti o nematodi ci si può esporre alla sorgente di infezione in modi diversi:

  • assunzione dei platelminti o dei nematodi, o di loro larve o uova, tramite il consumo di alimenti contaminati;
  • utilizzo di toilette contaminate;
  • strette interazioni con animali colpiti dal parassita. Per esempio, i nematodi come gli Ascaridi possono colpire anche cani e gatti. Soprattutto nei parchi quindi, un luogo di facile interazione tra più animali, è importante lavarsi le mani prima di toccarsi bocca o occhi;
  • fare il bagno in acque contaminate.

Ascaris lumbricoides è un esempio di parassita che viene trasmesso tramite alimenti contaminati, quando la persona colpita ingerisce del cibo contaminato da uova.

Altri elminti come Ancylostoma duodenale, invece, possono entrare nel corpo umano e parassitarlo, penetrando direttamente attraverso la pelle, normalmente attraverso la cute di mani o piedi. Da qui poi, giungono, infine, all’intestino.

I principali fattori di rischio delle elmintiasi sono rappresentati dalle scarse condizioni igienico-sanitarie, dalla scarsa disponibilità di acqua pulita, dalla mancanza di accesso all’assistenza sanitaria e dalla scarsa igiene personale, tutte condizioni più comuni nei Paesi meno sviluppati del mondo.

Come viene diagnosticata?

Per la diagnosi di elmintiasi è innanzitutto necessario un esame fisico, tramite il quale il medico può ottenere un quadro clinico della condizione del paziente. Successivamente è necessario un esame colturale delle feci, tramite il quale è possibile rilevare l’eventuale presenza di uova o larve dei parassiti.

Un altro test utile al fine diagnostico è il cosiddetto scotch test, che viene effettuato applicando del nastro adesivo sull’apertura anale. Tale test deve essere effettuato la mattina e, normalmente, viene ripetuto 3 volte in 3 giorni differenti. È un test che viene eseguito per ricercare la presenza di uova e/o larve del nematode Enterobius vermicularis, appartenente al gruppo degli ossiuri, un parassita che può infettare principalmente bambini e neonati.

Come si cura?

Il mantenimento di un alto livello di igiene risulta essere il miglior modo per prevenire questo tipo di infezioni. Per la cura delle elmintiasi, oltre all’igiene personale, sono necessari rimedi farmacologici. I farmaci a disposizione sono vari e la scelta dipende dalla tipologia di parassita. Tra i principali farmaci utilizzati nella cura di elmintiasi vi sono:

  • niclosamide, un farmaco specifico contro le tenie delle specie Taenia saginata e Taenia solium;
  • pirantel pamoato, un farmaco usato contro Ascaris lumbricoides, Ancylostoma duodenale e Enterobius vermicularis;
  • albendazolo, che è indicato contro parassitosi da cestodi e nematodi.

Fonti