Edema
- L’edema si verifica quando i fluidi si accumulano nei tessuti di una parte del corpo e non vengono smaltiti, causando gonfiore
- Soffrire di edemi è piuttosto comune, perché le cause possono essere svariate, per lo più benigne e transitorie. Talvolta edemi ricorrenti sono spia di malattie del cuore o dei reni.
- Le parti del corpo più colpite sono gli arti inferiori, ma anche il viso o le mani. Le cure dipendono dalle cause sottostanti
- 1 Cos’è l’edema?
- 2 Quali sono le tipologie di edema?
- 3 Come si capisce di avere un edema?
- 4 Quali parti del corpo sono più colpite dall’edema?
- 5 Perché viene un edema: cause e fattori di rischio
- 6 Come si diagnostica un edema?
- 7 Trattamento e gestione dell’edema: posso curarmi in casa?
- 8 Come faccio a prevenire l’edema?
- 9 L’edema è pericoloso?
- 10 Che differenza c’è tra edema e cellulite?
- 11 Fonti
Cos’è l’edema?
L’edema è un rigonfiamento più o meno visibile ad occhio nudo, causato dall’accumulo di fluidi negli spazi tra una cellula e l’altra, detti interstiziali.
Generalmente gli edemi colpiscono parti del corpo periferiche, come le caviglie e i piedi, le mani, il viso. Tuttavia, in alcuni casi edemi localizzati o diffusi nell’organismo possono essere spia o complicanza di malattie più serie, o conseguenza di terapie farmacologiche o interventi chirurgici.1,2
Quali sono le tipologie di edema?
L’edema può essere localizzato, e quindi interessare parti o organi specifici del corpo, oppure generalizzato a tutto l’organismo. Nel primo caso, a seconda dell’area interessata dal gonfiore, l’edema si classifica in:
- edema periferico: quando il gonfiore coinvolge le parti terminali del corpo, come gambe e piedi, braccia e mani;
- edema degli arti inferiori: simile all’edema periferico ma localizzato esclusivamente a gambe, caviglie e piedi. Si tratta di un disturbo comune nelle donne in gravidanza;
- linfedema: è un tipo di edema che dipende da un difetto nella circolazione linfatica, che comporta l’accumulo di linfa (liquido che circola nei vasi linfatici) nei punti in cui i linfonodi mancano o sono danneggiati;
- edema polmonare: condizione potenzialmente grave, che richiede un pronto intervento medico. Si verifica quando i fluidi si accumulano negli alveoli polmonari rendendo la respirazione molto difficoltosa;
- edema cerebrale: accumulo di liquidi nel cervello che può essere causata da traumi, tumori, eventi vascolari, reazioni allergiche. Come nel caso dell’edema polmonare, anche in questo un pronto soccorso medico è spesso indispensabile;
- edema maculare: è un accumulo di fluidi nella macula, la porzione centrale della retina dell’occhio, responsabile della visione centrale. Si diagnostica solo attraverso una visita oculistica completa con esame del fondo oculare. L’edema maculare è una delle complicanze possibili del diabete.2
Come si capisce di avere un edema?
Vi sono alcuni segni e sintomi che caratterizzano l’edema, ma che non sempre sono tali da risultare rilevanti. Un edema piccolo e circoscritto, come quello causato dalla puntura di un insetto, può passare inosservato. In generale la sintomatologia di un edema dipende da fattori quali il punto o l’organo del corpo in cui si forma, la causa e l’estensione.
Vediamo come riconoscere i diversi tipi di edema dai loro sintomi tipici:
- gonfiore sottocutaneo più o meno morbido nel punto edematoso, ad esempio gambe, piedi, viso;
- pelle tesa e traslucida;
- pelle che affonda se si preme con il dito, lasciando un piccolo avvallamento che permane per qualche minuto;
- pancia gonfia e soffice, facilmente riconoscibile perché il ventre si dilata in modo inusuale in caso di edema addominale;
- gambe pesanti, faticose da muovere e sollevare;
- gonfiore con pizzicore o prurito di gola, mucose e labbra in caso di edema da reazione allergica;
- vista disturbata, immagini che appaiono deformate, linee dritte che sembrano storte in caso di edema maculare avanzato;
- dolore al torace e difficoltà respiratorie con senso di soffocamento in caso di edema polmonare.1,2,3
Quali parti del corpo sono più colpite dall’edema?
L’accumulo sottocutaneo di fluidi, incluso il sangue, è molto più comune nelle parti periferiche del corpo o comunque lontane dal cuore, come gli arti inferiori, ma anche le mani, o il viso. In questi casi si tratta per lo più di un fenomeno non grave legato all’età, allo stile di vita, alla conformazione fisica, ad eventuali piccoli traumi eccetera. Gli edemi interni sono molto meno frequenti.
Perché viene un edema: cause e fattori di rischio
L’edema è un evento che può avere tantissime cause, e i liquidi che ristagnano nei tessuti possono essere di natura e origine diversa. Un edema improvviso che compaia dopo un trauma su una parte del corpo, è dovuto a versamento di sangue e siero ematico dai piccoli vasi danneggiati. Un edema da puntura di zanzara è indotto da una reazione immunitaria al veleno iniettato dall’insetto. Edemi agli arti inferiori in una donna giovane possono essere legati a scompensi ormonali che ostacolano lo smaltimento dei liquidi o ne rallentano i tempi. In gravidanza, ad esempio, è comune sperimentare edemi nel corpo, e soprattutto nelle gambe, causati sia da fattori ormonali, che dal peso dell’utero ingrossato che grava sui vasi sanguigni.
Vediamo, invece, in modo più schematico le possibili cause di edemi legate a condizioni patologiche:
- effetto della forza di gravità: l’acqua presente nel corpo tende a defluire verso le parti basse e gonfiare i tessuti. Edemi di questo tipo sono favoriti da uno stile di vita sedentario, che ostacola il naturale drenaggio dei liquidi e il loro metabolismo;
- insufficienza venosa: in questi casi una circolazione periferica debole può favorire il ristagno di sangue nelle estremità inferiori. Vene e capillari sfiancati non riescono ad assicurare un rapido ritorno del sangue verso il cuore, facendo sì che si raccolga nei vasi di piedi, caviglie e gambe;
- malattie cardiache, in particolare insufficienza cardiaca: sono causa di edemi da ristagno di sangue o formazione di trombi soprattutto negli arti inferiori, o di edema polmonare;
- disfunzioni del fegato: possono causare edemi nelle gambe o nell’addome;
- insufficienza renale: causa edemi diffusi nelle gambe e intorno agli occhi dovuti all’incapacità dei reni di filtrare in modo efficiente i liquidi;
- trombosi venosa profonda (DVT): condizione seria in cui un edema improvviso associato a prurito, arrossamento e riscaldamento di una zona della gamba, indica un trombo che sta bloccando la circolazione;
- assunzione di alcuni farmaci: edemi possono essere effetto collaterale di farmaci tra cui antinfiammatori da banco FANS, cortisonici, terapie ormonali, farmaci per la pressione, farmaci per il diabete ecc.;
- malnutrizione: una dieta molto carente di proteine può comportare una grave debilitazione fisica e la comparsa di edemi diffusi;
- difetti nella circolazione linfatica: in questo caso gli edemi sono dovuti al ristagno di linfa (linfedema) laddove i linfonodi siano mancanti o danneggiati, come può accadere in caso di asportazione per malattia oncologica;
- diabete: è la principale causa dell’edema maculare, dovuto ad un progressivo danneggiamento dei piccoli vasi della retina. Anche l’insufficienza venosa periferica può essere una complicanza del diabete.
Infine, dal momento che gli edemi sono un sintomo di condizioni e patologie tra loro diversissime, è importante conoscere i fattori di rischio principali. Vi sono condizioni ineliminabili, come l’essere in stato di gravidanza, l’aver subito l’asportazione dei linfonodi, il soffrire e l’essere in cura per diabete, malattie del cuore, dei reni o del fegato, il dover assumere farmaci necessari. Peggiorano però il quadro fattori legati allo stile di vita quali: bere poco, seguire diete malsane, essere sedentari, fumare. 1,2,3
Come si diagnostica un edema?
Per diagnosticare l’edema è solitamente sufficiente un esame fisico e una valutazione visiva del gonfiore. La diagnosi può essere fatta anche dal proprio medico curante, o da specialisti a seconda della tipologia o localizzazione dell’edema tra cui: flebologi, allergologi, cardiologi, endocrinologi, dermatologi, oculisti ecc.
Nei casi di edema sottocutaneo, è possibile valutarne la severità sulla base di un semplice test che si effettua esercitando con il dito una pressione sulla zona edematosa per un 15 secondi. In base al tempo che impiega la pelle a tornare normale l’edema si classifica in:
- edema di primo grado: quando la pressione causa un affossamento di massimo 2 mm e la cute torna subito normale;
- edema di secondo grado: quando la pressione causa un affossamento di 3-4 mm e la pelle torna normale in meno di 15 secondi;
- edema di terzo grado: quando la pressione causa un affossamento di 5-6 mm e la pelle torna normale entro i 60 secondi;
- edema di quarto grado: quando la pressione causa un affossamento di 8 mm circa e la pelle impiega 2-3 minuti per tornare normale.3
Qualora fosse necessario, il medico può decidere di prescrivere esami più approfonditi, come la radiografia, la risonanza magnetica, l’ecografia, l’analisi delle urine e le analisi del sangue. Si tratta di esami e analisi che servono ad indagare l’origine dell’edema, specialmente quando sia ricorrente, oppure a localizzarlo se interno. 1,2,3 Esami specifici sono poi indicati anche quando l’edema sia causato da disturbi della circolazione periferica e da anomalie vascolari o linfatiche. In questi casi l’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori e la linfoscintigrafia agli arti inferiori sono in grado di fornire le informazioni necessarie per la diagnosi e il trattamento corretti.4
Trattamento e gestione dell’edema: posso curarmi in casa?
Il trattamento dell’edema dipende dalle sue cause, dalla localizzazione e dalla gravità. In molti casi può essere curato a casa, o semplicemente monitorato, perché tende a scomparire da solo. Vediamo qualche consiglio utile su come affrontare un edema in base alle sue caratteristiche:
- edema su base allergica: va curato con antistaminici, medicinali che le persone allergiche dovrebbero sempre avere con sé;
- edema da ritenzione di liquidi per difetti nella circolazione venosa o linfatica: a seconda della gravità possono essere trattati con farmaci flebotonici, fluidificanti del sangue, diuretici. Indossare calze elastiche a compressione graduata anche in casa può essere un grande aiuto per rimettere in moto la circolazione periferica e sgonfiare le gambe;
- linfedema: può essere gestito con trattamenti linfodrenanti e con bendaggi e calze elastiche che esercitano un drenaggio meccanico sulle parti in cui la linfa ristagna;
- edema da assunzione di farmaci: in questi casi è opportuno che il/la medico/a modifichi la terapie sulla base della reazione avversa, in modo da limitare la tendenza all’edema;
- edema da insufficienza cardiaca o renale va gestita a casa secondo terapia medica, che spesso comporta l’assunzione di farmaci diuretici, e il seguire una dieta iposodica.1,2,3,4
Quando l’edema è legato a condizioni precise, come la gravidanza, a caratteristiche fisiche o a fasi ormonali che portano alla ritenzione dei liquidi negli arti inferiori, è possibile sgonfiare le parti edematose più velocemente con semplici strategie ed esercizi. Vediamoli:
- sdraiarsi e posizionare un cuscino sotto le gambe, in modo che risultino più in alto rispetto al cuore;
- evitare di restare troppo a lungo in piedi o seduti senza muovere la gambe;
- muovere le parti gonfie in modo da stimolare lo smaltimento dei fluidi fermi nel tessuti;
- effettuare dei gentili massaggi per drenare i liquidi;
- assicurarsi di bere a sufficienza.1,3
Come faccio a prevenire l’edema?
Prevenire un edema non è sempre possibile, specialmente se non si può agire eliminando la causa che ne è all’origine. Edemi lievi da difetti della circolazione periferica, sbalzi ormonali o sovrappeso si possono prevenire o ridurre adottando alcune buone abitudini, tra cui:
- fare più movimento senza, però, sottoporre i muscoli a sforzi eccessivi perché in questo caso si potrebbe peggiorare il gonfiore;
- non fumare;
- ridurre il quantitativo di sale nella dieta, un’indicazione valida anche in caso di edemi da insufficienza renale o cardiaca;
- evitare di indossare abiti troppo stretti che blocchino la circolazione;
- mantenere il peso forma.3
L’edema è pericoloso?
La pericolosità dell’edema dipende da fattori quali: le cause, il grado di severità, la frequenza con cui si forma. Un edema generalizzato dovuto a shock anafilattico può essere letale se non si interviene subito con trattamento antiallergico d’urgenza. Anche un edema polmonare, un edema da trombosi venosa o un edema cerebrale sono eventi molto pericolosi, che prevedono un intervento medico immediato e il ricovero in ospedale. L‘edema maculare trascurato può condurre alla perdita della vista.
In generale, edemi importanti a carico degli arti inferiori o di altre parti del corpo, come ad esempio grandi linfedemi, se non trattati possono portare a complicanze quali:
- difficoltà funzionali nel muovere gli arti, deambulazione faticosa;
- formazione di infezioni o di ulcere nelle zone edematose;
- infiammazione della pelle, dermatiti e altre malattie cutanee nelle zone interessate dall’edema;
- necrosi della parte, se a causa dell’edema la circolazione del sangue viene bloccata o è molto limitata;
- indebolimento muscolare nella zona edematosa.2,3
Che differenza c’è tra edema e cellulite?
La cellulite è un’infiammazione della pelle di origine batterica, che può dare come sintomi anche l’edema. Il gonfiore in questi casi si associa ad arrossamento, prurito, talvolta dolore, riscaldamento della parte. Sebbene la cellulite possa presentarsi in qualunque punto dell’epidermide, è più frequente nelle gambe e nei piedi, ragion per cui può essere confusa con edemi di altra origine. Attenzione, però, ai tipici sintomi da infiammazione, come appunto l’arrossamento e il calore, nonché, talvolta, alla comparsa di bollicine. L’infezione può originarsi da una ferita o da lesioni anche croniche presenti sulla cute, che comportano una proliferazione batterica. La cellulite batterica si cura con antibiotici.5
Vi è però un altro tipo di cellulite, decisamente più benigna e comune della cellulite batterica, che è considerata soprattutto un inestetismo cutaneo che colpisce le donne. In questo caso occorre saper distinguere la cellulite comune dal lipedema, una condizione patologica in cui edemi diffusi negli arti inferiori sono causati da una ipertrofia patologica del tessuto adiposo sottocutaneo.
Nel lipedema le cellule di grasso normalmente presenti sotto la pelle si ingrossano in modo abnorme, causando un rigonfiamento doloroso delle gambe. Non si tratta, quindi, della tipica cellulite che si manifesta con la pelle “a buccia d’arancia”, perché questa non causa gonfiore. Nei casi dubbi la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi ad un/a dermatologo/a per una diagnosi differenziale.6
Fonti
- Mayo Clinic, Edema
- WebMD, What is Edema?
- Cleveland Clinic, Edema
- Trayes KP, Studdiford JS, Pickle S, Tully AS. Edema: diagnosis and management. Am Fam Physician. 2013 Jul 15;88(2):102-10.
- Center for Disease and Control Prevention. Cellulitis: all you need to know.
- Healthline, Lipedema or Cellulite? How to Tell the Difference