L’ecchimosi, comunemente noto come “livido“, è una lesione contusiva tipica a localizzazione cutanea, rappresentata da un’area di forma e dimensioni variabili di colore rossastro. Tale arrossamento è dovuto a sangue stravasato nei tessuti circostanti dai capillari rotti in seguito ad un trauma subito.

Con il passare del tempo l’aspetto cromatico delle ecchimosi cambia e vira dapprima al verde-blu e in seguito al giallo, per poi scomparire del tutto quando la lesione viene completamente riassorbita.

Esistono vari tipi di ecchimosi;

Indice
  • 1 Quali sono le cause dell’ecchimosi?
  • 2 Quali sono i sintomi dell’ecchimosi?
  • 3 Come si esegue la diagnosi di ecchimosi?
  • 4 Come si cura l’ecchimosi?
  • 5 Quali sono le conseguenze dell’ecchimosi?
  • 6 Fonti

Quali sono le cause dell’ecchimosi?

L’ecchimosi è una lesione che si manifesta in seguito all’intervento di diversi meccanismi, tra i quali possiamo annoverare urti diretti, cioè contusioni, forze di trazione e compressione, eccessiva pressione, come nell’esempio delle ecchimosi congiuntivali, che si verificano in occasione di violenti attacchi di tosse o di pianto, in genere nei bambini, ma anche in seguito a strangolamento o strozzamento.

L’ecchimosi si manifesta anche a seguito di forze di decompressione, come accade a causa del cosiddetto effetto ventosa, prodotto, per esempio, tramite suzione della pelle; infine, in presenza di fragilità dei tessuti, tipica dell’età avanzata, è sufficiente anche un minimo trauma cutaneo per osservare la comparsa di soffusioni emorragiche, a volte anche estese.

Quali sono i sintomi dell’ecchimosi?

Le ecchimosi cutanee sono chiaramente visibili, in particolare nelle persone di etnia caucasica e asiatica, e talvolta sono accompagnate da dolore e gonfiore della zona interessata. Nei soggetti con pelle scura o nera il loro riconoscimento può risultare più difficoltoso.

Come si esegue la diagnosi di ecchimosi?

La diagnosi di ecchimosi cutanea viene effettuata sulla base dell’osservazione diretta e sulla base della storia clinica riferita dal paziente. In alcuni casi il medico può richiedere ulteriori accertamenti volti a escludere la presenza di lesioni più profonde, come fratture ossee, oppure a evidenziare malattie che spieghino l’insorgenza delle ecchimosi in assenza di traumi.

Tra queste malattie possiamo annoverare l’emofilia, i disturbi di coagulazione, e gravi malattie epatiche.

A causa della natura traumatica dell’ecchimosi, il medico può talvolta avvertire le autorità competenti per segnalare la possibile presenza di abusi e violenze.

Come si cura l’ecchimosi?

Nella maggior parte dei casi, un’ecchimosi si risolve senza cure particolari in un paio di settimane. Nei casi in cui i lividi siano numerosi o di dimensioni particolarmente estese, la cura consiste in:

  • riposo ed eventuale sopraelevazione della zona colpita, in modo da ridurre il gonfiore e alleviare il dolore;
  • applicazione di ghiaccio sulla regione interessata nelle prime 24-48 ore, avendo cura di utilizzare un panno, un asciugamano o un altro supporto idoneo per evitare il contatto diretto con la cute e limitando l’applicazione ad un massimo di 15 minuti consecutivi;
  • impiego di impacchi caldi, più volte al giorno, una volta trascorse le prime 48 ore dal trauma;
  • assunzione di farmaci antidolorifici, come ad esempio paracetamolo.

Quali sono le conseguenze dell’ecchimosi?

Nella maggior parte dei casi un’ecchimosi guarisce senza esiti in poco tempo. Esistono però alcuni casi, come ad esempio per le ecchimosi che coinvolgono gli occhi o i tessuti circostanti, che possono richiedere trattamenti specialistici anche di urgenza.