Il dito a scatto, detto anche tenosinovite stenosante, è una patologia in cui una delle dita della mano rimane bloccata in una determinata posizione. Il dito potrebbe piegarsi o raddrizzarsi con uno scatto, come un grilletto che viene premuto o rilasciato (per questa ragione in inglese si parla di “Trigger finger”, cioè dito a grilletto).

Le persone che svolgono lavori o hobby che richiedono azioni di presa continue sono a maggior rischio di sviluppare questo disturbo. Inoltre, tale condizione è più comune tra le donne e tra le persone affette da diabete. Il dito a scatto è doloroso, colpisce normalmente la mano dominante e si riscontra più spesso a livello di pollice e anulare.

Indice
  • 1 Segni e sintomi del dito a scatto
  • 2 Quali sono le cause del dito a scatto?
  • 3 Come viene diagnosticato il dito a scatto?
  • 4 Quali sono le terapie per curare il dito a scatto?
  • 5 Fonti

Segni e sintomi del dito a scatto

I segni e sintomi del dito a scatto possono variare da lievi a gravi ed includono:

  • rigidità delle dita, in particolare al mattino;
  • scricchiolii mentre si muove il dito affetto;
  • protuberanza (un nodulo) nel palmo della mano alla base del dito;
  • dito bloccato in posizione piegata senza possibilità di essere raddrizzato;
  • dolore alla base del dito, specialmente durante la presa.

Il dito a scatto può interessare qualsiasi dito, anche più dita contemporaneamente e può coinvolgere entrambe le mani. I sintomi sono generalmente più pronunciati al mattino.

Quali sono le cause del dito a scatto?

I tendini sono strutture fibrose che hanno il compito di tenere attaccati i muscoli alle ossa. Ogni tendine è circondato da una guaina protettiva. Il dito a scatto si verifica quando la guaina del dito affetto si irrita e infiamma, portando così a problemi nel normale movimento di scorrimento del tendine attraverso la sua guaina. L’irritazione prolungata, inoltre, può produrre cicatrici, ispessimento e protuberanze nel tendine, le quali impediscono ulteriormente il suo movimento.

Le cause alla base di queste infiammazioni nel dito a scatto sono multifattoriali. Questo disturbo, infatti, è spesso associato a varie altre malattie come diabete, amiloidosi, sindrome del tunnel carpale, gotta, artrite reumatoide.

Come viene diagnosticato il dito a scatto?

Per effettuare la diagnosi del dito a scatto, il medico curante chiede informazioni sulla storia clinica del paziente ed esegue un esame fisico durante il quale viene richiesto di aprire e chiudere la mano. Il medico controlla così le aree di dolore, la scorrevolezza e fluidità nei movimenti delle dita ed eventuali ispessimenti alla base di queste.

Dopo l’esame fisico il medico potrebbe valutare l’utilizzo di ecografia, un esame che impiega ultrasuoni e che può rilevare la presenza di ispessimenti e infiammazioni. La radiografia può invece essere utile per escludere altre condizioni, come la presenza di fratture ossee.

Quali sono le terapie per curare il dito a scatto?

Il trattamento del dito a scatto può variare in base alla gravità e della durata della condizione. Nei casi in cui il medico decida di intervenire con una terapia farmacologica, normalmente vengono prescritti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene. Questo trattamento può alleviare il dolore, ma difficilmente può avere un effetto sul gonfiore che causa il problema in primo luogo.

Per il dito a scatto possono anche essere considerati alcuni trattamenti non invasivi e non farmacologici. Questi possono includere:

  • esercizi di stretching: il medico può suggerire esercizi specifici e delicati per aiutare a conservare e preservare la motilità del dito affetto dal disturbo;
  • stecca di immobilizzazione: può essere utile indossare di notte una stecca che tenga il dito in posizione dritta. Tale dispositivo si utilizza, generalmente, per un massimo di sei settimane;
  • riposo: è importante evitare il più possibile le attività che richiedono una presa ripetuta di oggetti o l’uso prolungato di macchinari manuali vibranti (come ad esempio il martello pneumatico) fino a quando i sintomi non migliorano. Se non è possibile evitare del tutto questo genere di attività, è importante indossare guanti imbottiti per offrire un certo grado di protezione.

Se i sintomi persistono il medico può valutare ulteriori trattamenti, come:

  • l’iniezione di farmaci steroidei: questa procedura viene eseguita a livello della guaina del tendine affetto dal disturbo e può ridurre l’infiammazione;
  • un’operazione chirurgica: il chirurgo, tramite una piccola incisione vicino alla base del dito affetto dal problema, può intervenire chirurgicamente sulla guaina ispessita che blocca il movimento del tendine.

Fonti