Disidrosi
La disidrosi, o eczema disidrosico, è un disturbo cutaneo piuttosto frequente caratterizzato dalla formazione di vescicole pruriginose ripiene di liquido localizzate a livello del palmo delle mani e del margine laterale delle dita. Più raramente sono interessate anche le piante dei piedi.
La durata di questa condizione patologica è di circa tre settimane e in seguito la pelle può presentarsi particolarmente secca. Accade di frequente che nuove vescicole si formino prima della guarigione di quelle precedenti.
- 1 Quali sono le cause della disidrosi (eczema disidrosico)?
- 2 Quali sono i sintomi della disidrosi?
- 3 Come si esegue la diagnosi di disidrosi?
- 4 Come si cura la disidrosi?
- 5 Quali sono le conseguenze della disidrosi?
- 6 Fonti
Quali sono le cause della disidrosi (eczema disidrosico)?
L’eziologia esatta della disidrosi rimane tuttora ignota. L’eczema disidrosico può essere associato ad altre patologie cutanee quali la dermatite atopica e ad altre malattie di natura allergica. Esistono peraltro alcuni fattori che possono incrementare il rischio di essere colpiti da questo disturbo e tra questi si possono elencare:
- contatto con metalli come il cromo e il nichel, che si trovano soprattutto in ambienti industriali;
- ipersensibilità cutanea, che è particolarmente presente in persone che sopportano meno gli agenti chimici sulla pelle;
- affaticamento: l’eczema disidrosico sembra favorito da stress di natura emotiva o fisica di particolare intensità.
Quali sono i sintomi della disidrosi?
I segni e i sintomi della disidrosi sono rappresentati da:
- vescicole di minime dimensioni ripiene di liquido chiaro;
- cute secca;
- prurito a volte intenso;
- dolore;
- limitazione dell’uso delle mani.
La disidrosi rappresenta inoltre una condizione favorevole per l’insorgenza di infezioni in caso di ferite, anche banali, delle zone colpite dalla malattia.
Come si esegue la diagnosi di disidrosi?
Normalmente, la diagnosi di disidrosi viene effettuata basandosi sulla semplice osservazione delle lesioni cutanee tipiche di questo disturbo. Non sono necessari accertamenti strumentali o di laboratorio, anche se in alcuni casi è necessario differenziare l’eczema disidrosico da altri quadri morbosi cutanei che possono manifestare dei segni e sintomi simili, come ad esempio le infezioni fungine, soprattutto a livello dei piedi, o le allergie e l’ipersensibilità della pelle.
Come si cura la disidrosi?
Nel caso in cui i sintomi non fossero particolarmente fastidiosi, possono essere efficaci alcuni semplici rimedi, tra i quali possiamo annoverare:
- applicazione topica di impacchi freddi e umidi, utili per ridurre la sintomatologia pruriginosa;
- assunzione di farmaci antistaminici da banco, come la difenidramina e la loratadina, spesso efficaci contro il prurito;
- immersione delle mani in estratto di amamelide, una pianta con proprietà antinfiammatorie, per velocizzare i tempi di guarigione.
Quando l’eczema disidrosico causa problemi più rilevanti, è opportuno ricorrere a cure mediche basate soprattutto su:
- corticosteroidi sotto forma di creme, o da assumere per via orale nei casi più gravi;
- unguenti che riducono l’attività del sistema immunitario. Si tratta di medicamenti immunosoppressori, ad esempio tacrolimus e pimecrolimus, utili quando non si vogliono o non si possono assumere cortisonici. Un effetto indesiderato è tuttavia il rischio aumentato di contrarre infezioni cutanee;
- fototerapia: si tratta di una cura alternativa, da prendere in considerazione quando le altre terapie non funzionano. Consiste nell’impiego di luce ultravioletta irradiata sulle lesioni della pelle, dopo averla preparata con farmaci topici fotosensibilizzanti che rendono la cute più ricettiva nei confronti dei raggi UV.
La prevenzione dell’eczema disidrosico non è semplice poiché le cause del problema cutaneo rimangono sconosciute. È tuttavia possibile mettere in atto alcuni accorgimenti che ragionevolmente potrebbero aiutare ad evitare la comparsa delle vesciche. Tra questi vi sono:
- impiego di detergenti delicati;
- utilizzo di acqua tiepida per lavarsi le mani, evitando temperature troppo alte o troppo basse;
- evitare oggetti contenenti nichel o cromo;
- applicazione di creme idratanti;
- indossare i guanti nelle situazioni a rischio.
Quali sono le conseguenze della disidrosi?
La disidrosi è una malattia recidivante e la sua durata può essere di mesi o anche di anni. In generale questo disturbo causa fastidio ma non rappresenta una condizione invalidante.
Tuttavia, nei casi più gravi, le piccole vescicole che di solito compaiono a grappoli, possono confluire tra loro e dare luogo a lesioni più estese in grado di compromettere la buona funzionalità delle mani.
Fonti
- Mayo Clinic – Dyshidrosis;
- NHS – Pompholyx;
- Calle Sarmiento PM, Chango Azanza JJ. Dyshidrotic Eczema: A Common Cause of Palmar Dermatitis. 2020 Oct 7;12(10):e10839.