Il termine cardiopatia indica tutte le malattie a carico del cuore. Le patologie del cuore sono una classe molto eterogenea di malattie in cui entrano in gioco diversi fattori. Le cardiopatie possono essere classificate in congenite (presenti dalla nascita) o acquisite (insorte successivamente).

Indice
  • 1 Descrizione della cardiopatia
  • 2 Tipologie di cardiopatie
  • 3 La diagnosi di cardiopatia
  • 4 I sintomi e le complicanze della cardiopatia
  • 5 Gestione e trattamento della cardiopatia
  • 6 Approfondimenti sulle cardiopatie
  • 7 Fonti

Descrizione della cardiopatia

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, le malattie del cuore rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. In particolare la cardiopatia ischemica (un tipo di cardiopatia acquisita) è la prima causa di morte in Italia, rappresentando il 28% di tutte le morti.

Il cuore, l’organo responsabile dell’afflusso di sangue in tutti i tessuti del corpo umano, è suddiviso in quattro cavità separate da strutture anatomiche dette setti. Gli atri, destro e sinistro, accolgono rispettivamente il sangue proveniente dalla circolazione sistemica (che è povero di ossigeno) e polmonare (ricco di ossigeno); i ventricoli, destro e sinistro,  contraendosi spingono il sangue, rispettivamente, attraverso la circolazione polmonare e sistemica. Proprio perché il cuore ha una funzione contrattile, le pareti delle camere cave che lo costituiscono sono fatte di tessuto muscolare, detto miocardio.

Tipologie di cardiopatie

Le cardiopatie sono una classe di patologie molto eterogenea. Si dividono in:

  • cardiopatie congenite, malattie del cuore relative a difetti presenti fin dalla nascita, spesso dovuti a fattori genetici. In generale, nelle cardiopatie congenite si hanno alterazioni nella struttura cardiaca (a carico degli atri, dei ventricoli, dei setti che li dividono o delle valvole che regolano il flusso sanguigno) che possono causare difetti nel normale funzionamento dell’apparato cardiovascolare. Tra le cardiopatie congenite possiamo trovare i difetti interatriali, i difetti interventricolari, il forame ovale pervio, l’ipertensione polmonare, il soffio al cuore e le aritmie cardiache;
  • cardiopatie acquisite, malattie a carico del cuore che insorgono successivamente nella vita e in seguito ad altre condizioni ambientali. Tra queste, ad esempio, la coronaropatia e l’ipertensione arteriosa. Queste patologie determinano una compromissione della funzionalità del cuore, con conseguenze anche gravi. Tra le cardiopatie acquisite troviamo anche l’insufficienza cardiaca e la pericardite (l’infiammazione della membrana che riveste il cuore), la più comune è la cardiopatia ischemica, che racchiude tutte quelle malattie del cuore in cui c’è un ridotto (o nullo) afflusso di sangue, con conseguente sofferenza e morte dei tessuti cardiaci. Le cardiopatie ischemiche più diffuse sono l’infarto miocardico acuto e l’angina pectoris.

Un particolare tipo di cardiopatie sono le cardiomiopatie, malattie a carico del miocardio, il tessuto contrattile del cuore.

La diagnosi di cardiopatia

Essendo una classe molto eterogenea di malattie, gli esami diagnostici variano in base al tipo di  cardiopatia. Alcuni dei più comuni esami prescritti per la diagnosi delle patologie a carico del cuore sono:

  • elettrocardiogramma (ECG), si tratta di un esame che traccia l’andamento elettrico del battito cardiaco, in presenza di alterazioni strutturali o funzionali, l’elettrocardiogramma presenterà un tracciato anomalo. Spesso viene valutato anche l’elettrocardiogramma sotto sforzo;
  • ecocardiogramma e ecocolordoppler, che attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, riesce a fornire un’immagine dettagliata dei tessuti. Grazie a questo esame il medico può visualizzare la regione cardiaca in cui è presente l’anomalia strutturale e valutare anche il flusso sanguigno;
  • risonanza magnetica cardiaca, si esegue grazie ad uno strumento capace di generare un campo magnetico che consente di fornire informazioni anche sulla struttura del cuore in caso di lesioni cicatriziali;
  • coronarografia diagnostica, esame radiologico con mezzo di contrasto volto a individuare e quantificare il restringimento delle arterie causato dalla malattia coronarica.

I sintomi e le complicanze della cardiopatia

I sintomi di chi soffre di cardiopatia sono piuttosto aspecifici, e sono quelli comuni dei soggetti affetti da malattie cardiache, cioè:

  • dispnea, sensazione di affanno che può verificarsi sia sotto sforzo fisico che a riposo;
  • dolore toracico;
  • battito cardiaco irregolare;
  • affaticabilità;
  • nausea.

Le cardiopatie possono condurre a numerose complicanze, anche gravi, tra cui:

Gestione e trattamento della cardiopatia

Per quanto riguarda il trattamento delle cardiopatie congenite, spesso queste non hanno bisogno di una terapia ad hoc, ma solo di un monitoraggio costante nel tempo. Quando sono presenti i sintomi, invece, il medico potrà decidere di rimuovere l’anomalia attraverso un intervento chirurgico, oppure attraverso il cateterismo cardiaco, intervento meno invasivo che consiste nell’inserimento in una vena di un tubicino flessibile che arriva fino al cuore dove si rimuove il difetto alla base della cardiopatia.

Per quanto riguarda le cardiopatie acquisite, queste possono essere trattate con farmaci come beta-bloccanti, ACE-inibitori, diuretici e sartani. Per le cardiopatie ischemiche come l’infarto, il trattamento d’elezione è l’angioplastica coronarica, intervento che consiste nell’inserimento di un catetere (un tubicino flessibile) in un vaso sanguigno fino a farlo arrivare al tratto di coronaria occluso, e rimuovere il restringimento attraverso un palloncino detto “stent”.

Fonti