Calcoli renali (Nefrolitiasi o Litiasi renale)
I calcoli renali, detti anche nefroliasi o litiasi renali, si formano per l’aggregazione di sostanze minerali che sono normalmente presenti nell’urina. Possono comparire in uno o entrambi i reni e di norma si sviluppano in persone di età compresa tra 30 e 60 anni.
La formazione di calcoli renali è una condizione molto diffusa e stime indicano che oltre una persona su dieci ne soffre. I calcoli renali solitamente si formano nei reni o nell’uretere, e la lo loro espulsione può essere estremamente dolorosa e/o portare a infezioni o disfunzioni renali.
- 1 Quali sono i sintomi dei calcoli renali?
- 2 Conseguenze dei calcoli renali
- 3 Quali sono le cause e i fattori di rischio dei calcoli renali?
- 4 Come si effettua la diagnosi dei calcoli renali?
- 5 Qual è il trattamento dei calcoli renali?
Quali sono i sintomi dei calcoli renali?
Generalmente, i calcoli renali di piccole dimensioni sono asintomatici, possono passare inosservati ed essere espulsi senza dolore durante la minzione.
I calcoli renali più grandi possono invece causare sintomi, tra cui:
- dolore laterali all’addome o all’inguine – gli uomini possono avere dolore ai testicoli;
- febbre;
- sudorazioni;
- forte dolore intermittente;
- vomito o svenimenti;
- ematuria;
- infezione delle vie urinarie.
Conseguenze dei calcoli renali
Quando un calcolo blocca l’uretere, è possibile che insorga un’infezione renale. Questo perché alcune sostanze che dovrebbero essere eliminate dall’organismo non sono in grado di superare il blocco e possono determinare un accumulo di batteri.
I sintomi di un’infezione renale sono simili a quelli della nefrolitiasi, ma possono includere anche:
- brividi;
- astenia;
- diarrea;
- urina torbida e maleodorante.
Quali sono le cause e i fattori di rischio dei calcoli renali?
I calcoli renali si formano quando l’urina contiene sostanze che danno origine a cristalli, come calcio, ossalato e acido urico, in quantità maggiori di quelle che possono essere diluite nelle urine. Le stesse urine possono avere carenza di sostanze che impediscono ai cristalli di attaccarsi, creando un ambiente ideale per la formazione dei calcoli.
Spesso non è comunque possibile identificare un’unica causa definita della litiasi renale, anche se si conoscono molti fattori che possono aumentarne il rischio.
Tra le tipologie di persone che tendono maggiormente a sviluppare calcoli renali figurano:
- chi segue una dieta ricca di proteine e povera di fibre;
- chi è inattivo o allettato;
- chi ha una storia familiare di calcoli renali;
- chi ha sofferto di infezioni delle vie urinarie.
- chi ha già avuto calcoli renali, specialmente se prima dei 25 anni.
Inoltre, certi medicinali possono aumentare il rischio di sviluppare calcoli renali:
- aspirina;
- antiacidi;
- diuretici;
- alcuni antibiotici;
- alcuni farmaci antiretrovirali (come quelli utilizzati per trattare l’HIV);
- alcuni farmaci antiepilettici.
Come si effettua la diagnosi dei calcoli renali?
Solitamente, storia clinica e sintomi sono sufficienti per diagnosticare i calcoli renali.
In alcuni casi, possono essere utili alcuni test clinici:
- test delle urine per verificare la presenza di infezioni e frammenti di calcoli;
- esami del sangue per verificare il corretto funzionamento dei reni e anche per controllare i livelli di sostanze che potrebbero causare calcoli renali, come il calcio.
In presenza di forti dolori, che si sospettano dovuti alla presenza di calcoli renali, si può indirizzare il paziente a una struttura ospedaliera per effettuare con urgenza alcuni esami:
- per gli adulti potrebbe essere indicata una Tomografia Computerizzata (TC);
- alle donne incinte dovrebbe essere proposta un’ecografia;
- i bambini e i giovani fino ai 16 anni dovrebbero essere sottoposti a ecografia; nel caso in cui questo esame non rilevi nulla, può essere presa in considerazione una TC a basso dosaggio senza contrasto.
Qual è il trattamento dei calcoli renali?
Anche piccoli calcoli renali possono essere dolorosi, però solitamente il dolore dura solo un paio di giorni e scompare dopo l’eliminazione dei calcoli con le urine.
Per alleviare i sintomi, viene raccomandato:
- l’ingestione di molti liquidi durante il giorno;
- l’assunzione di antidolorifici, alfa-bloccanti per aiutare l’eliminazione dei calcoli.
Se i calcoli renali sono troppo grandi per essere eliminati naturalmente, di solito vengono rimossi chirurgicamente.
I principali tipi di intervento chirurgico per la rimozione dei calcoli renali sono: la litotrissia extracorporea a onde d’urto, l’ureteroscopia e la nefrolitotomia percutanea. La scelta del tipo di intervento chirurgico dipende dalle dimensioni e dalla posizione dei calcoli:
- La litotrissia extracorporea a onde d’urto non comporta alcuna manovra invasiva. Le onde d’urto generate passano attraverso il corpo umano veicolando tutta l’energia sui calcoli renali, frantumandoli. La durata del trattamento non supera in genere i 45-60 minuti. Talvolta può essere necessaria più di una sessione;
- L’ureteroscopia è una procedura minimamente invasiva attraverso la quale è possibile accedere alle vie urinarie per il trattamento della litiasi ureterale e renale. Si basa sull’utilizzo dell’ureteroscopio, un dispositivo dotato di microcamera che viene introdotto attraverso le vie urinarie. L’obiettivo è individuare i calcoli renali e rimuoverli;
- La nefrolitotomia percutanea è una procedura mininvasiva che fa uso di un nefroscopio, dispositivo che viene fatto passare nel rene per via percutanea dalla parte bassa del fianco o dell’addome del paziente.