Si definisce ascite la raccolta patologica di liquido all’interno della cavità addominale. Rappresenta la complicazione più comune della cirrosi epatica, ed in particolare la sua comparsa definisce il passaggio dalla forma di cirrosi compensata a quella scompensata.

Il volume di liquido che si accumula nell’addome può essere elevato, anche di diversi litri. L’ascite è una condizione che potenzialmente mette a rischio la vita del paziente, a causa di complicazioni che possono sopraggiungere come sua conseguenza, quali la sindrome epatorenale e la peritonite batterica spontanea.

La mortalità da ascite nel primo anno dalla sua comparsa raggiunge il 15%, e tale percentuale aumenta fino al 44% in cinque anni. Nella maggior parte dei casi il liquido ascitico è limpido e di color giallo citrino. Può tuttavia anche contenere sangue (in tal caso si parla di ascite emorragica).

Indice
  • 1 Quali sono le cause dell’ascite?
  • 2 Quali sono i sintomi dell’ascite?
  • 3 Come si esegue la diagnosi di ascite?
  • 4 Come si cura l’ascite?
  • 5 Quali sono le complicanze dell’ascite?
  • 6 Fonti

Quali sono le cause dell’ascite?

In circa l’80% dei casi, la principale causa dell’ascite è rappresentata dalla cirrosi epatica. Tra le altre condizioni patologiche causali possibili si possono annoverare:

Il meccanismo fisiopatologico che porta alla formazione di ascite è diverso a seconda della causa che la provoca. Nel caso della cirrosi epatica, essa comporta una disfunzione definita come ‘ipertensione portale’, dove la pressione sanguigna nella vena porta aumenta e induce l’incremento dei valori di ossido nitrico circolante, con conseguente vasodilatazione. Quando l’espansione dei vasi sanguigni arriva a un livello critico, i livelli plasmatici degli agenti vasocostrittori sodio-ritentivi crescono, la funzionalità renale diminuisce e l’ascite si forma come risultato dello scompenso epatico;

Invece, nel caso della carcinomatosi peritoneale, questa provoca ascite attraverso la produzione di liquido proteico da parte delle cellule cancerose che ricoprono il peritoneo. Quando invece si ha insufficienza cardiaca del ventricolo destro, si ha un aumento della pressione venosa che può condurre a uno stravaso ematico con conseguente raccolta ascitica nella cavità peritoneale.

Quali sono i sintomi dell’ascite?

I principali sintomi causati dall’ascite possono includere:

  • aumento volumetrico dell’addome;
  • sensazione di pesantezza addominale a volte dolorosa accompagnata da costipazione;
  • rapido aumento di peso dovuto all’accumulo di liquido nella cavità peritoneale;
  • affaticamento;
  • difficoltà a mantenere la posizione seduta;
  • dolori alla schiena;
  • difficoltà a respirare;
  • edema dei malleoli;
  • diminuzione dell’appetito (inappetenza) con raggiungimento rapido della sensazione di sazietà.

Come si esegue la diagnosi di ascite?

La diagnosi di ascite viene effettuata sulla base dei segni e dei sintomi presentati dal paziente. Il medico può rilevare, tramite la percussione, una sonorità ottusa dell’addome e la presenza di liquido all’interno della cavità addominale mediante opportune manovre semeiologiche. Un esame ecografico o una tomografia computerizzata consentono in genere di confermare il sospetto diagnostico.

Come si cura l’ascite?

Il trattamento dell’ascite ha come l’obiettivo quello di eliminare o di ridurre in modo significativo la quantità di liquido presente nell’addome. Per ottenere questo risultato è necessario:

  • ridurre il consumo di sodio a non più di due grammi al giorno;
  • utilizzare diuretici come spironolattone e furosemide;
  • eseguire una paracentesi terapeutica, ossia rimuovere il contenuto nell’addome mediante un tubo di drenaggio inserito con un ago nella cavità peritoneale. Il liquido viene rimosso per gravità o utilizzando una pompa aspirante. Durante la procedura di svuotamento deve essere somministrata albumina per prevenire fenomeni ipotensivi;
  • ricorrere a uno shunt portosistemico transgiugulare, una procedura di radiologia interventistica che crea un canale di comunicazione attraverso il fegato per collegare la vena porta alla vena epatica. Questa tecnica risulta efficace per i pazienti che non rispondono ai diuretici.

In aggiunta alle tecniche descritte, che servono per ridurre l’ascite, è In ogni caso necessario curare la condizione patologica alla base della formazione di questa condizione, per evitare che si ripresenti.

Quali sono le complicanze dell’ascite?

Tra le più importanti complicanze dell’ascite, potenzialmente pericolose per la sopravvivenza, possiamo annoverare la peritonite batterica spontanea, una condizione che si verifica in caso di infezione del liquido contenuto nell’addome, e l’insufficienza renale, la cosiddetta sindrome epatorenale, che è solitamente letale se viene eseguito un trapianto di fegato.

Fonti