Arresto cardiaco
L’arresto cardiaco è una condizione clinica emergenziale piuttosto grave in cui si manifesta una perdita improvvisa della funzione del cuore, della respirazione e della coscienza.
Sebbene spesso siano confusi, l’arresto cardiaco non è la stessa cosa dell’infarto miocardico acuto, che consiste nella morte di una parte del tessuto del cuore in seguito al blocco del flusso sanguigno: l’arresto cardiaco, infatti, spesso deriva da un problema generatosi nel sistema elettrico che fa contrarre il cuore; a volte, comunque, può essere l’infarto stesso che induce il disturbo elettrico responsabile dell’arresto cardiaco. Questa condizione va trattata tempestivamente, perché altrimenti l’arresto può portare alla morte cardiaca improvvisa: fondamentale in questo senso l’intervento di soccorritori e la rianimazione cardiopolmonare, l’uso di un defibrillatore e compressioni toraciche.
- 1 Descrizione dell'arresto cardiaco
- 2 La diagnosi dell'arresto cardiaco
- 3 I sintomi e le complicanze dell'arresto cardiaco
- 4 Trattamento dell'arresto cardiaco
- 5 Fonti
Descrizione dell'arresto cardiaco
I casi di morte cardiaca improvvisa sono stimati, negli Stati Uniti e in Europa, a 700.000 ogni anno. È una condizione clinica molto grave, che conta un tasso di sopravvivenza solamente al 10% dopo il ricovero in ospedale. Le cause dell’arresto cardiaco non sono completamente chiarite, e gli studi a riguardo sono in costante evoluzione. Nella maggior parte dei casi, l’arresto cardiaco è dovuto a disturbi nella genesi e nella conduzione dell’impulso elettrico che fa contrarre il cuore, noti come aritmie cardiache. Altre cause sono l’infarto del miocardio, e le malattie a carico delle strutture cardiovascolari, come le cardiopatie, le coronaropatie e le valvulopatie.
Il tessuto del cuore è in grado sia di contrarsi autonomamente, sia di trasmettere l’impulso della contrazione attraverso tutte le strutture cardiache, in modo da pompare adeguatamente il sangue sia nella circolazione sistemica che in quella polmonare. L’attività del cuore è ritmica ed è data dalla presenza di cellule cardiache specializzate localizzate in una specifica area dell’atrio destro. Queste sono capaci di produrre in autonomia l’impulso elettrico, che successivamente si propaga ai tessuti circostanti attraverso altre strutture specializzate.
Gli impulsi elettrici che regolano la contrazione del cuore devono essere finemente regolati sincronizzati.
Quando si verifica qualche problema nella creazione o nella conduzione dell’impulso elettrico, si parla di aritmia: il battito cardiaco risulta irregolare, e i tessuti del cuore si contraggono in maniera non sincronizzata e aspecifica. A questo punto, il cuore non riesce a pompare sufficiente sangue ai tessuti, e la conseguenza è perdita di coscienza, sofferenza di tutti gli organi e, se l’attività del cuore non viene tempestivamente ripristinata, morte.
La diagnosi dell'arresto cardiaco
Quando insorge un arresto cardiaco, dal momento che si tratta di una condizione clinica molto grave e di emergenza, non è prevista l’esecuzione di esami diagnostici, in quanto la priorità assoluta è la rianimazione del paziente. Se invece si è sopravvissuti a un arresto cardiaco, lo stato di salute cardiaca del paziente verrà monitorato attraverso i seguenti esami diagnostici:
- elettrocardiogramma (ECG): esame che traccia l’andamento elettrico del battito cardiaco e che permette la rilevazione di anomalie nella genesi o nella propagazione degli impulsi elettrici. L’attività elettrica può essere anche monitorata nel corso di 24 ore attraverso un dispositivo indossabile, l’holter cardiaco;
- ecocardiografia, esame che si serve di ultrasuoni allo scopo di ricavare informazioni sulla struttura del cuore (che, in caso di aritmie, può risultare alterata);
- radiografia del torace, esame che utilizza i raggi X per ottenere un’immagine dettagliata della cavità toracica;
- analisi del sangue, volte a quantificare un eventuale squilibrio di elettroliti (comune in caso di aritmie).
I sintomi e le complicanze dell'arresto cardiaco
I sintomi dell’arresto cardiaco sono immediatamente riconoscibili, e includono:
- collasso improvviso;
- assenza di battito cardiaco;
- assenza di respirazione;
- perdita di coscienza.
A volte sintomi come palpitazioni, debolezza, dolore al petto precedono l’arresto cardiaco, ma spesso insorge senza preavviso. Se non viene ripristinato il flusso sanguigno, l’arresto cardiaco condurrà alla morte.
Trattamento dell'arresto cardiaco
Il trattamento della fibrillazione ventricolare deve essere immediato: la probabilità di sopravvivenza è strettamente correlata alla presenza di testimoni e soccorritori. Questi, opportunamente formati, devono essere in grado di intervenire tempestivamente con un defibrillatore cardiaco esterno, strumento formato da due piastre elettriche che, se poste sul torace del soggetto, sono in grado di interrompere l’aritmia e ristabilire la sincronizzazione delle cellule cardiache. In attesa dell’arrivo dei soccorsi, deve essere praticata la rianimazione cardio-polmonare, che consiste nell’effettuare una serie di manovre per ristabilire l’attività cardiaca.
L’arresto cardiaco, quindi, è una situazione di emergenza che deve essere immediatamente trattata: per approfondire le cause che possono generare l’arresto cardiaco consultate le pagine sull’ infarto miocardico acuto, sulle aritmie cardiache, sulle coronaropatie.
Fonti
- Istituto Superiore di Sanità – Aritmie;
- Mayo Clinic – Sudden Cardiac Arrest;
- Narayan SM, Wang PJ, Daubert JP. New Concepts in Sudden Cardiac Arrest to Address an Intractable Epidemic: JACC State-of-the-Art Review. J Am Coll Cardiol. 2019 Jan 8;73(1):70-88. doi: 10.1016/j.jacc.2018.09.083. PMID: 30621954; PMCID: PMC6398445.
- Kuriachan VP, Sumner GL, Mitchell LB. Sudden cardiac death. Curr Probl Cardiol. 2015 Apr;40(4):133-200. doi: 10.1016/j.cpcardiol.2015.01.002. Epub 2015 Feb 7. PMID: 25813838.