La videotoracoscopia, detta anche video-assisted thoracoscopic surgery (VATS) è una pratica chirurgica e diagnostica mini-invasiva utilizzata per analizzare l’interno del torace e dei polmoni. Viene impiegata per diagnosticare e trattare problemi al torace. La videotoracoscopia utilizza un toracoscopio per guardare all’interno del torace. Come per altre pratiche endoscopiche, per esempio la gastroscopia o l’ureteroscopia, anche il toracoscopio consiste di un tubo sottile, rigido o flessibile a seconda dei casi e dotato a un’estremità di una microcamera e una luce.

Indice
  • 1 In cosa consiste la videotoracoscopia
  • 2 Come si esegue la VATS
  • 3 A cosa serve la videotoracoscopia
  • 4 Rischi e complicanze della videotoracoscopia
  • 5 Fonti

In cosa consiste la videotoracoscopia

Durante la procedura, il toracoscopio – ed eventualmente altri strumenti chirurgici – vengono inseriti nel petto attraverso una o più incisioni nella parete toracica. Il toracoscopio trasmette le immagini dell’interno del torace su un monitor video, guidando il chirurgo nell’esecuzione della procedura: in sostanza, la videotoracoscopia rileva le immagini che arrivano direttamente dall’endoscopio, relative alla cavità toracica e ai polmoni e le invia al monitor, controllato dal medico che sta eseguendo l’operazione.

Tra gli aspetti che caratterizzano la videotoracoscopia vi è il fatto di poter eseguire la procedura utilizzando gli strumenti all’esterno del torace e, contemporaneamente, avere la visione di ciò che si sta praticando direttamente su di uno schermo. Caratteristica molto importante della videotoracoscopia è quella di manipolare gli strumenti all’esterno della cavità toracica ed eseguire le procedure chirurgiche con il campo operatorio proiettato sullo schermo. Attualmente vengono realizzate con questa tecnica un’ampia varietà di procedure a carico della pleura, del polmone e del mediastino, ovvero alcuni degli organi che occupano la cavità toracica. Spesso la toracoscopia segue delle procedure diagnostiche meno invasive, come la radiografia del torace e la tomografia computerizzata.

Come si esegue la VATS

La videotoracoscopia è un esame che si esegue in anestesia generale, in sala operatoria. Il paziente viene intubato con tubi inseriti in trachea che forniscono direttamente ossigeno ai polmoni, in modo da facilitare le operazioni. Come prima cosa, il chirurgo esegue delle incisioni sul petto, dove inserirà il toracoscopio ed eventualmente altri strumenti chirurgici.

La posizione delle incisioni dipende dalla porzione di torace che si intende indagare e dalle caratteristiche del paziente: in generale, per avere una via d’accesso anteriore al torace, le incisioni effettuate sono laterali, e il paziente viene posizionato in maniera supina, sdraiato su un fianco. Di solito vengono impiegate tre incisioni: una per l’ottica endoscopica e due per gli strumenti chirurgici.

A questo punto il chirurgo inserisce il toracoscopio e, stando molto attento ai movimenti e alla pulizia dell’estremità della sonda, inizia l’esplorazione della cavità toracica, aiutandosi con le immagini che arrivano dal monitor in tempo reale. Dall’esterno monitora anche gli strumenti chirurgi e, se necessario, può prelevare una piccola porzione di tessuto per effettuare una biopsia.

Una volta terminata la procedura, il chirurgo inserirà dei tubicini (cateteri) nel petto, a ridosso delle incisioni: l’inserzione di questi cateteri è nota come drenaggio toracico, e serve per rimuovere l’eccesso di liquido o aria a seguito dell’operazione. La videotoracoscopia dura da due a tre ore, e il paziente può rimanere in ospedale alcuni giorni dopo la procedura, a seconda di quanto sia durato l’intervento e a seconda dello stato di salute del paziente.

A cosa serve la videotoracoscopia

La videotoracoscopia è sia un esame diagnostico che serve a indagare l’interno della cavità toracica sia, grazie alla sua componente mini-invasiva, un trattamento chirurgico utilizzato per trattare diverse condizioni cliniche. In particolare la videotoracoscopia serve a:

  • effettuare biopsie del polmone o del rivestimento della parete toracica;
  • rimuovere escrescenze anormali dal polmone;
  • rimuovere i linfonodi;
  • drenare il liquido del versamento pleurico;
  • rimuovere un tumore;
  • effettuare una bullectomia (operazione che serve per trattare la distrofia bollosa);
  • trattare lo pneumotorace (condizione in cui la pleura di un polmone collassa su sé stessa);
  • effettuare una lobectomia (rimozione chirurgica di uno dei lobi polmonari).

Rischi e complicanze della videotoracoscopia

La videotoracoscopia è una procedura mini-invasiva che, proprio per questo, viene quanto più possibile preferita a tecniche chirurgiche che prevedano un’incisione del torace aperta (toracotomia): i rischi di sviluppare delle complicanze sono ridotti. Tra le complicanze più comuni troviamo:

  • reazioni avverse all’anestesia;
  • sanguinamenti e formazione di coaguli;
  • infezioni a carico della cavità toracica, come polmoniti;
  • lesioni ai nervi.

La videotoracoscopia, quindi, è un esame che viene utilizzato per indagare o trattare condizioni cliniche che coinvolgono la cavità toracica. Per scoprirne di più sugli altri esami endoscopici, consultate le pagine sulla gastroscopia, sulla fibroscopia, sull’ureteroscopia.

Fonti