Laparoscopia (Laparoscopia diagnostica)
- 1 Che cos'è la laparoscopia
- 2 Quali sono le indicazioni per la laparoscopia?
- 3 Come si esegue la laparoscopia
- 4 Rischi e le complicanze della laparoscopia
- 5 Fonti:
Che cos'è la laparoscopia
La tecnica laparoscopica è un approccio chirurgico mininvasivo che trova impiego sia a scopo diagnostico che terapeutico. L’uso di questa metodica consente di agire su strutture anatomiche situate nella cavità addominale e nella pelvi in modo meno impattante rispetto alle metodiche operatorie tradizionali. I tempi di guarigione e di permanenza in ospedale sono infatti ridotti rispetto ad altre tecniche chirurgiche, il post-operatorio è meno doloroso, le cicatrici sono meno evidenti e anche il rischio di complicazioni è minore.
Per eseguire una laparoscopia è necessario l’impiego di un apposito strumento, chiamato laparoscopio. E’ costituito da una cannula metallica di meno di un cm di diametro provvista di una sorgente luminosa e di una telecamera che fornisce immagini di elevata qualità. Il medico operatore può quindi osservare e valutare gli organi e le strutture viscerali, eseguendo un trattamento risolutivo e prelevando frammenti di tessuto (biopsia) da analizzare istologicamente al fine di ottenere una diagnosi precisa.
Quali sono le indicazioni per la laparoscopia?
La laparoscopia viene utilizzata per finalità diagnostiche quando non è possibile chiarire i dubbi sulla natura di una malattia utilizzando tecniche di indagine non invasive, quali ad esempio la tomografia assiale computerizzata (TAC), la risonanza magnetica (MRI) o l’ecografia. Può quindi essere utilizzata per confermare o escludere casi di:
- endometriosi;
- malattia infiammatoria pelvica (PID);
- infertilità della donna;
- cisti ovariche;
- gravidanza extrauterina;
- dolori pelvici da cause sconosciute;
- appendicite;
- ritenzione testicolare;
- cancro del pancreas;
- epatocarcinoma;
- neoplasie maligne dei dotti biliari e della cistifellea;
- tumori alle ovaie.
La laparoscopia può anche essere utilizzata in ambito chirurgico e con i seguenti obiettivi terapeutici:
- asportazione di calcoli biliari e della cistifellea;
- appendicectomia, ossia la rimozione dell’appendice infiammata;
- riparazione di ernie, ad esempio inguinali;
- trattamento di ulcere gastriche;
- chirurgia bariatrica per ridurre il peso corporeo;
- eliminazione di neoplasie maligne;
- rimozione di una tuba di Falloppio in caso di gravidanza ectopica;
- isterectomia.
Come si esegue la laparoscopia
Prima di sottoporsi a una laparoscopia, che prevede l’anestesia generale, è necessario essere a digiuno completo da alimenti solidi e liquidi da almeno 6-12 ore e sospendere l’eventuale assunzione di farmaci anticoagulanti per evitare il rischio di un sanguinamento importante durante l’intervento.
La laparoscopia è un intervento condotto da chirurghi e ginecologi, assistiti da un medico anestesiologo e da personale infermieristico qualificato. Il chirurgo pratica una o più incisioni della lunghezza di circa 1-1,5 cm nella cute e nei tessuti sottocutanei dell’addome. Attraverso queste aperture di minime dimensioni, l’operatore introduce il laparoscopio e gli altri strumenti necessari per eseguire l’intervento desiderato.
Il medico chirurgo procede quindi a insufflare anidride carbonica nella cavità addominale allo scopo di aumentare lo spazio a disposizione e per poter lavorare in modo più agevole. Osservando sul monitor le immagini trasmesse dalla telecamera montata sul laparoscopio, il medico esegue l’intervento desiderato.
Al termine dell’operazione, si procede con l’estrazione della strumentazione, l’eliminazione dell’anidride carbonica utilizzata e alla sutura delle ferite cutanee. Normalmente, il tempo necessario per eseguire una laparoscopia diagnostica va dai 30 ai 60 minuti, mentre nei casi di intervento terapeutico vero e proprio la durata è maggiore e varia da caso a caso.
Durante il postoperatorio, il paziente può avvertire disturbi quali gonfiore e crampi addominali, talvolta accompagnati da dolori alla spalla che normalmente scompaiono in poco tempo senza complicazioni o la necessità di alcun trattamento medico. I tempi di recupero variano notevolmente a seconda della diagnosi e del tipo di intervento.
Rischi e le complicanze della laparoscopia
La laparoscopia è un intervento chirurgico che di per sé comporta rischi molto bassi di complicazioni. Tuttavia, anche se si tratta di eventi rari, possono manifestarsi infezioni, sanguinamenti intra-addominali oppure reazioni avverse dovute all’anestesia generale. I sintomi che devono destare allarme e spingere il paziente a chiedere assistenza medica sono:
- arrossamento, tumefazione e/o sanguinamento delle ferite addominali;
- aumento progressivo della sintomatologia dolorosa nei giorni successivi all’intervento. Normalmente il dolore dovrebbe diminuire gradualmente nei giorni successivi all’intervento;
- febbre accompagnata da brividi;
- nausea e vomito;
- difficoltà a urinare.
Fonti:
- Istituto Superiore di Sanità – Laparoscopia
- AIRC – Guida agli esami – Laparoscopia
- NHS – Laparoscopy (keyhole surgery)
- Firat N, Mantoglu B, Akin E, Bas E, Altintoprak F. WHY DIAGNOSTIC LAPAROSCOPY. Pol Przegl Chir. 2021 Mar 31;93(3):1-5.
Autore
Osmosia s.r.l.