Colposcopia
La colposcopia è una procedura diagnostica usata per esaminare la cervice, la vagina e la vulva. La colposcopia viene eseguita per valutare risultati citologici anormali derivanti ad esempio da un Pap test.
- 1 Per cosa viene utilizzata la colposcopia?
- 2 Indicazioni per la colposcopia
- 3 Controindicazioni alla colposcopia
- 4 Come si esegue una colposcopia?
- 5 Come leggere i risultati di una colposcopia
- 6 Fonti
Per cosa viene utilizzata la colposcopia?
La colposcopia viene eseguita con uno strumento di ingrandimento illuminato chiamato colposcopio, in grado di esaminare qualsiasi superficie epiteliale del tratto genitale inferiore grazie ad un ingrandimento di circa 6-40 volte. Può essere utilizzato come strumento di screening primario e come mezzo per facilitare diverse modalità di trattamento. Viene anche utilizzato per esaminare la vulva, l’ano, la vagina e, più recentemente, l’orofaringe, nonché l’epitelio del pene, poiché ciascuno di questi siti è incline a sviluppare lesioni precancerose riconoscibili colposcopicamente. La colposcopia viene anche utilizzata per studiare le infezioni del tratto genitale inferiore. Tuttavia, la grande maggioranza degli esami colposcopici riguarda la cervice con sospetto precancro.
Le indicazioni per eseguire una colposcopia sono basate sul rischio. Le donne indicate per la colposcopia sono considerate a rischio di pre-cancro cervicale in base ai loro risultati citologici, al risultato del test HPV (virus del papilloma umano) e alla storia personale di displasia cervicale. In linea generale, dunque, la colposcopia viene utilizzata per diagnosticare la presenza di una displasia e la sua gravità. Alla colposcopia può seguire una biopsia per confermare le caratteristiche esatte della sospetta lesione.
Indicazioni per la colposcopia
Sono varie le situazioni per le quali si può reputare necessario – e consigliato – effettuare un esame colposcopico:
- valutazione di donne con un Pap test anormale;
- valutazione di donne positive al test HPV ad alto rischio;
- valutazione di donne positive alla VIA (Ispezione visiva con acido acetico);
- localizzare una lesione e per mappare l’estensione della lesione;
- per selezionare il/i sito/i di biopsia;
- valutazione di una cervice che appare sospetta e sanguinamento postcoitale/postmenopausale, anche se il Pap test è normale;
- sanguinamento anomalo inspiegabile del tratto genitale inferiore;
- citologia cervicale infiammatoria persistente nonostante un trattamento appropriato, specialmente con fattori ad alto rischio per il carcinoma della cervice;
- valutazione di perdite vaginali anormali persistenti o prurito vulvare;
- identificazione e gestione dell’infezione subclinica da papillomavirus (HPV);
- storia di esposizione in utero a dietilstilbestrolo (DES);
- gestione conservativa della neoplasia intraepiteliale;
- identificazione e gestione dell’estensione vaginale della neoplasia cervicale;
- monitoraggio post-trattamento e post-irradiazione;
- dopo il trattamento del carcinoma intraepiteliale e invasivo.
Controindicazioni alla colposcopia
È importante sottolineare che la colposcopia è generalmente un esame sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle donne e non ci sono controindicazioni specifiche per l’esecuzione di una colposcopia. Tuttavia, ci sono situazioni in cui potrebbe essere necessario evitare o posticipare la procedura, specie in presenza di alcune condizioni particolari. Di seguito, le principali:
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Gravidanza: la colposcopia non viene eseguita durante la gravidanza, specialmente nel primo trimestre, poiché potrebbe comportare un rischio di aborto spontaneo. Tuttavia, in circostanze particolari, il medico potrebbe decidere di eseguire l’esame con cautela durante il secondo o terzo trimestre.
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Infezioni vaginali acute: se la paziente ha un’infezione vaginale acuta, come una vaginite o una cervicite, potrebbe essere necessario posticipare la colposcopia fino a quando l’infezione non si sarà completamente risolta. L’esame potrebbe risultare doloroso e aumentare il rischio di diffusione dell’infezione.
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Sanguinamento vaginale intenso: se la donna sta affrontando un sanguinamento vaginale intenso, come un ciclo mestruale molto abbondante o un’emorragia uterina anomala, potrebbe essere preferibile rimandare la colposcopia. Il sanguinamento potrebbe compromettere la chiara visualizzazione dell’area da esaminare e rendere più difficile l’interpretazione dei risultati.
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Problemi cardiaci o respiratori: se ci sono gravi problemi cardiaci o respiratori che rendono difficile assumere la posizione supina o aumentano il rischio di complicanze durante la procedura, potrebbe essere necessario adottare precauzioni speciali o considerare alternative alla colposcopia. È importante informare il medico di tali condizioni prima dell’esame.
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Ipersensibilità al liquido di iodio o all’acido acetico: durante la colposcopia, vengono spesso utilizzate soluzioni contenenti iodio o acido acetico per evidenziare le aree sospette. Se la paziente è allergica o ipersensibile a uno di questi composti, è fondamentale comunicarlo al medico prima della procedura.
Come si esegue una colposcopia?
La colposcopia di solito viene eseguita nel contesto di una visita ginecologica regolare o quando ci sono anomalie o lesioni rilevate durante un Pap test o un’ispezione visiva del collo dell’utero. L’intera procedura solitamente dura tra i 10 e i 20 minuti. Dopo la sua conclusione, potresti notare un lieve sanguinamento vaginale o avere una sensazione di leggero disagio. Tuttavia, questi sintomi di solito scompaiono entro pochi giorni.
La procedura inizia sempre accompagnando la paziente in una stanza apposita e invitandola a sdraiarsi su un lettino ginecologico, come da prassi in una normale visita ginecologica. Il medico, quindi, utilizzerà uno strumento chiamato speculum per aprire delicatamente le pareti vaginali e ottenere una migliore visualizzazione del collo dell’utero. In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’applicazione di una soluzione di acido acetico sul collo dell’utero, un liquido che può aiutare a evidenziare eventuali aree sospette o anomale.
Successivamente, il medico utilizzerà il colposcopio, un dispositivo simile a un binocolo con una luce a fibra ottica, per esaminare attentamente il collo dell’utero, la vagina e la vulva. Il colposcopio non entra in contatto con il tuo corpo e non provoca alcun dolore.
Durante l’esame, il medico potrebbe eseguire delle biopsie, che consistono nel prelevare piccoli campioni di tessuto dal collo dell’utero o dalle aree sospette, utilizzando uno strumento chiamato punch oppure servendosi di una pinza. Questo può causare una sensazione di pizzicore o fastidio, ma solitamente non è doloroso.
I campioni di tessuto verranno quindi inviati al laboratorio per ulteriori analisi.
L’esame termina dopo pochi minuti e la paziente può riprendere la sua quotidianità senza necessità di riposo o convalescenza.
Come leggere i risultati di una colposcopia
La lettura dei risultati si rende necessaria laddove, durante l’esame, il medico ritenga oppurtuno prelevare campioni di tessuto in presenza di zone sospette per eseguire successivamente analisi microscopiche in laboratorio. I risultati delle biopsie, infatti, sono in grado di fornire informazioni dettagliate sulla natura delle lesioni e la presenza di eventuali anomalie precancerose o cancerose.
È importante notare che i risultati di una colposcopia vengono solitamente valutati utilizzando la classificazione di Bethesda. Questa classificazione si basa sull’aspetto delle cellule osservate al microscopio durante l’analisi delle biopsie. I possibili risultati includono:
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Normale: se le cellule esaminate non mostrano alcuna anomalia, viene riportato come “normale”. In questo caso, potrebbe essere consigliabile ripetere il Pap test e la colposcopia in futuro per monitorare la situazione.
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Lesione di basso grado (LSIL): questo risultato indica la presenza di alterazioni cellulari lievi che potrebbero essere associate all’infezione da HPV o ad altre cause. Potrebbe essere raccomandato un follow-up regolare per monitorare l’evoluzione della situazione.
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Lesione di alto grado (HSIL): una lesione di alto grado indica la presenza di alterazioni cellulari più significative e potrebbe indicare la presenza di una lesione precancerosa o cancerosa. In questo caso, sarà necessario un ulteriore approfondimento e trattamento per gestire la situazione.
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Carcinoma in situ o carcinoma: questi risultati indicano la presenza di cellule cancerose all’interno del collo dell’utero. Sarà necessario un trattamento tempestivo e appropriato per gestire la malattia.
Le lesioni di basso grado possono essere gestite secondo le linee guida di riferimento; le lesioni di alto grado, invece, vengono trattate in base all’età e allo stato di fertilità del paziente.
L’accuratezza diagnostica dell’esame colposcopico, come quella di qualsiasi test soggettivo, varia in base alla formazione e all’esperienza del colposcopista nonché alla prevalenza della malattia. Dati indicano che in Italia sono circa 3.500 i casi di cancro cervicale all’anno. Come da raccomandazioni della Direzione Generale delle Prevenzione e del Ministero della Salute, si raccomanda l’esecuzione di un Pap test ogni 3 anni dai 25 ai 64 anni.
Fonti
- Società Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico Vaginale (SICPCV);
- Fondazione AIRC per la Ricerca sul cancro;
- Cooper DB, Goyal M. Colposcopy. [Updated 2021 Jan 29]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2021 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK564514/