La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) è una procedura che combina l’endoscopia del tratto gastrointestinale superiore e i raggi X per visualizzare e trattare i problemi della bile e dei dotti pancreatici.

I dotti biliari sono tubi che trasportano la bile dal fegato alla cistifellea e al duodeno, mentre i dotti trasportano il succo pancreatico dal pancreas al duodeno. I piccoli dotti pancreatici si svuotano nel dotto pancreatico principale. Il dotto biliare comune e il dotto pancreatico principale si uniscono prima di svuotarsi nel duodeno. L’ERCP permette di verificare se ci sono ostacoli che ostruiscono il normale deflusso della bile e del succo pancreatico nell’intestino e di eliminarli. Può trattarsi di calcoli nella via biliare principale oppure ostruzioni di possibile origine infiammatoria o tumorale.

Indice
  • 1 A cosa serve la colangiopancreatografia endoscopica retrograda?
  • 2 Quali sono i rischi della colangiopancreatografia endoscopica retrograda?
  • 3 Come ci si prepara alla ERCP?
  • 4 Come si esegue la colangiopancreatografia endoscopica retrograda?
  • 5 La ERCP fa male?
  • 6 Fonti

A cosa serve la colangiopancreatografia endoscopica retrograda?

A causa di diversi fattori, che possono essere legati alla dieta, all’ambiente e all’ereditarietà, le vie biliari, la cistifellea e il pancreas sono sede di numerosi disturbi che possono svilupparsi in una varietà di malattie.

La colangiopancreatografia endoscopica retrograda è utilizzata per trattare i problemi del dotto biliare e del pancreas e anche per diagnosticarli, solo se ci sono i presupposti di poterli trattare durante la procedura. Quando si tratta, infatti, solo di formulare una diagnosi, invece della ERCP si preferiscono in genere test non invasivi e più sicuri.

I medici prescrivono invece una colangiopancreatografia endoscopica retrograda quando i dotti biliari o pancreatici si sono ristretti o bloccati a causa di:

  • calcoli biliari che si formano nella cistifellea e rimangono intrappolati nel dotto biliare comune;
  • infezione;
  • pancreatite acuta;
  • pancreatite cronica;
  • traumi o complicazioni chirurgiche ai dotti biliari o pancreatici;
  • pseudocisti pancreatiche;
  • tumori delle vie biliari;
  • tumori del pancreas.

Quali sono i rischi della colangiopancreatografia endoscopica retrograda?

La più frequente complicazione della colangiopancreatografia endoscopica retrograda è la pancreatite acuta, ossia l’infiammazione del pancreas. Generalmente la reazione pancreatica è di lieve entità e si risolve spontaneamente in pochi giorni. L’ERCP può anche associarsi a episodi di pancreatite severa, di cui però è stata riportata una frequenza inferiore a un caso su cento.

Altre complicanze gravi ma rare sono: emorragia, perforazione del duodeno o colangite acuta, ossia l’infiammazione delle vie biliari.

Le complicanze gravi di questa procedura devono essere trattate in ospedale.

Come ci si prepara alla ERCP?

Prima di sottoporsi a una colangiopancreatografia endoscopica retrograda, il paziente non deve mangiare o bere per otto ore. È l’unica preparazione necessaria, ma è importante che il medico venga informato riguardo a eventuali allergie, a condizioni mediche, oltre che a farmaci ed integratori assunti dal paziente. Potrà essere disposta la sospensione di quei principi che interferiscono con i sedativi che verranno somministrati durante la procedura.

La paziente deve informare il medico se è o potrebbe essere incinta, per poter modificare la procedura in modo da proteggere il feto dai raggi X.

Infine, per motivi di sicurezza, il paziente non può guidare per le 24 ore successive alla ERCP e dovrà programmare un passaggio a casa dopo la procedura.

Come si esegue la colangiopancreatografia endoscopica retrograda?

La colangiopancreatografia endoscopica retrograda viene effettuata in una sala attrezzata per la radiografia a raggi X. Il paziente viene sedato e viene inserito delicatamente l’endoscopio nell’esofago superiore. Il paziente respira facilmente durante l’esame e solo raramente ha conati di vomito. Un tubo sottile viene inserito attraverso l’endoscopio nel dotto biliare principale che entra nel duodeno. Viene quindi iniettato un mezzo di contrasto nei dotti biliari e pancreatici e vengono scattate le radiografie. Il paziente si sdraia sul fianco sinistro e poi si gira sullo stomaco per consentire la visualizzazione completa dei dotti.

Se viene trovato un calcolo biliare, si possono adottare misure per rimuoverlo. Qualora si rilevasse un restringimento dei condotti, si può posizionare una cannula al loro interno per consentire alla bile e ai succhi pancreatici di scaricarsi nel duodeno. L’esame dura dai 20 ai 40 minuti, dopodiché il paziente viene portato nell’area di ricovero.

La ERCP fa male?

Grazie all’utilizzo degli anestetici, la colangiopancreatografia endoscopica retrograda non è considerata una procedura dolorosa. È possibile tuttavia che provochi brevemente fastidio e bruciore durante l’esecuzione della sedazione. Se vengono usati anestetici locali, potrebbero produrre un sapore sgradevole al palato.