Il bubble test è un test di facile esecuzione con cui si valuta la presenza di una comunicazione anomala tra il cuore destro e il cuore sinistro.

Indice
  • 1 Cos’è il bubble test
  • 2 Quando si effettua il bubble test
  • 3 Come si effettua il bubble test

Cos’è il bubble test

Il bubble test o test alle microbolle è un esame non invasivo che permette di valutare il passaggio di sangue (shunt) tra le camere cardiache destre e sinistre del cuore. Viene effettuato assieme a un’ecocardiografia (ecocontrastografia) o a un ecocolordoppler transcranico. Lo scopo del bubble test è di verificare se le sezioni destre e le sezioni sinistre del cuore sono in comunicazione come avviene in caso di forame ovale pervio (PFO).

Il cuore è diviso in quattro camere cardiache, due atri e due ventricoli, separati da una parete che prende il nome, rispettivamente, di setto interatriale e di setto interventricolare. Il forame ovale pervio è un difetto che interessa circa un quarto della popolazione. Negli individui con forame ovale pervio, il foro che nel periodo fetale permette il passaggio del sangue tra atrio destro e atrio sinistro non si è chiuso nel primo anno di vita, come avviene normalmente (pervietà del forame ovale). In alcuni casi la pervietà del forame ovale può essere causa di ischemia cerebrale (maggiori informazioni sul forame ovale pervio sono riportate nella scheda dedicata a questa patologia).

Quello che può succedere è che piccoli coaguli di sangue, formatisi nel sistema venoso, o bolle d’aria, come quelle che si formano quando un subacqueo risale in superficie, passino attraverso il forame ovale senza passare dal circolo polmonare e arrivino così nel circolo cerebrale causando l’ischemia (embolia paradossa). Secondo alcuni studi la pervietà del forame ovale è coinvolta anche nella cefalea.

Il bubble test sfrutta il fatto che quando le onde sonore incontrano mezzi di diversa natura, in questo caso liquido e gas, si creano echi che possono essere visualizzati dal sonografo. L’esame consiste nell’iniettare in vena una soluzione contenente piccole bolle d’aria che non creano problemi all’organismo. Le bolle attraverso la circolazione venosa arrivano al cuore. Se è presente uno shunt tra le camere cardiache mediante ecocardiogramma transtoracico è possibile visualizzare il passaggio delle bolle dal cuore destro al cuore sinistro. Infatti, in condizioni normali le bolle entrano nell’atrio destro, da qui passano al ventricolo destro per entrare nel circolo polmonare ed essere rimosse dalla circolazione nei polmoni. Se le bolle passano dal cuore destro al cuore sinistro significa che c’è uno shunt intracardiaco. Tipicamente si utilizza una soluzione salina mescolata con aria, ma oggi sono disponibili anche soluzioni apposite, più costose, che in alcuni casi possono fornire immagini migliori.

Quando si effettua il bubble test

Il bubble test viene effettuato per valutare la presenza di un difetto del setto cardiaco, la parete che separa la metà destra e la metà sinistra del cuore. È utile quando si vuole indagare se un disturbo ischemico cerebrale (ictus, attacco ischemico transitorio [TIA]) abbia origine cardiaca, se un’emicrania ricorrente possa essere legata alla pervietà del forame ovale o verificare l’idoneità all’attività subacquea.

Come si effettua il bubble test

Il bubble test non richiede nessun tipo di preparazione da parte del paziente. Viene inserita un’agocannula nel braccio attraverso cui viene iniettata la soluzione fisiologica agitata (la miscelazione di soluzione fisiologica e aria genera delle microbolle delle dimensioni di qualche millesimo di millimetro). Subito dopo viene chiesto al paziente di effettuare una manovra di Valsava: inspirare profondamente e poi espirare con la bocca chiusa e il naso tappato. Poiché l’aria non può uscire aumentano la pressione addominale e quella nell’atrio destro così che il sangue e le bolle, se trovano un varco, passano dall’atrio destro al sinistro e poi nell’arteria cerebrale media (il vaso attraverso cui arriva più sangue al cervello). Il passaggio delle bolle viene osservato usando l’ecocardiografo oppure monitorando l’arteria cerebrale media con un ecocolordoppler transcranico (posizionando una sonda a ultrasuoni in corrispondenza dell’arteria). Il numero di microbolle registrato è indice della gravità del difetto.

L’esame dura una ventina di minuti non è doloroso, non comporta effetti collaterali e non è rischioso, tanto che può essere eseguito anche in gravidanza.

Fonti