Gastrite
La gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica. Si distingue in gastrite acuta e gastrite cronica ed è una patologia molto diffusa nella popolazione, spesso causata da un’infezione da Helicobacter pylori, da una reazione autoimmune, scorretta alimentazione, utilizzo improprio di farmaci o sostanze o altre patologie pregresse.
La gastrite può avere sintomi e durata diversi che possono risolversi in pochi giorni come pure evolversi in condizioni e patologie anche complesse e gravi. Se non curata a dovere, una gastrite può causare problemi di malassorbimento delle vitamine e dei nutrienti e scatenare gastrite atrofica, forme di anemia, ulcere ulcera peptica e tumori.
- 1 Gastrite acuta e gastrite cronica: differenze
- 2 Classificazione e cause della gastrite
- 3 Sintomi e caratteristiche della gastrite
- 4 Come si diagnostica la gastrite cronica?
- 5 Come si cura la gastrite?
- 6 Conseguenze della gastrite: la gastrite atrofica
- 7 Quando rivolgersi al medico per una gastrite?
- 8 Fonti
Gastrite acuta e gastrite cronica: differenze
La gastrite cronica differisce dalla gastrite (o meglio, dalla gastrite acuta) per la natura dell’infiammazione della mucosa gastrica, ovvero la parete interna dello stomaco, che in un caso è cronica, cioè si instaura lentamente nel tempo e nell’altro acuta, cioè di comparsa rapida e improvvisa.
Nel caso della gastrite acuta l’infiammazione della parete dello stomaco risulta essere a comparsa rapida e improvvisa ed è spesso associata a una dipsepsia (termine tecnico per definire l’indigestione), malnutrizione o alimentazione scorretta – specie se associate a un eccesso di cibi iperlipidici, irritanti o piccanti -, abuso di alcol, fumo e tabacco e/o utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Per approfondire: Farmaci per la gastrite: tipologie, rischi e benefici
Nel caso della gastrite cronica, è causata quasi sempre da un’infezione da Helicobacter pylori o da una reazione autoimmune e pare che altri fattori che possono favorire l’insorgenza di questa patologia siano AIDS, insufficienza renale, Morbo di Crohn, insufficienza epatica e disturbi psicosomatici.
Per approfondire: Cosa mangiare se hai la gastrite?
Classificazione e cause della gastrite
La gastrite e la gastrite cronica sono una condizione molto diffusa: si stima che più della metà della popolazione mondiale ne soffra a qualche livello senza esserne consapevole. Le forme principali di gastrite sono la gastrite di origine microbica, causata dall’Helicobacter pylori e la gastrite autoimmune:
- L’infezione da Helicobacter pylori, le cui conseguenze sono descritte in dettaglio nella scheda dedicata all’argomento;
- La gastrite autoimmune è causata da una reazione anomala delle cellule del sistema immunitario che aggrediscono le cellule epiteliali dello stomaco come fossero estranee all’organismo. I pazienti con gastrite autoimmune soffrono spesso anche di altre patologie autoimmuni, come la tiroidite e il diabete di tipo 1.
Esistono tuttavia numerose altre forme di gastrite acuta e cronica che si distinguono per i differenti fattori scatenanti che le causano. Nelle prossime tabelle analizzeremo le principali.
la gastrite linfocitica e la gastrite allergica (tutte forme in cui si osserva un accumulo di cellule del sistema immunitario), la gastrite granulomatosa (in cui sono presenti granulomi nella mucosa gastrica) e la gastrite associata alla malattia del trapianto contro l’ospite (GVHD, una complicanza del trapianto di midollo osseo).
Classificazione forme di gastrite acuta
In questa tabella, divisa tra varianti e cause, analizziamo le principali varianti di gastrite acuta, tra cui la gastrite comune, la gastrite erosiva, emorragica o corrosiva (tre varianti differenti, ma con cause simili, e per questo raggruppate), gastrite ischemica e gastrite infettiva acuta:
GASTRITE ACUTA | |
Varianti | Cause |
Gastrite comune |
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Gastrite erosiva, emorragica o corrosiva |
Altre cause meno frequenti possono essere:
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Gastrite ischemica |
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Gatrite infettiva acuta |
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Classificazione forme di gastrite cronica
Per quanto riguarda le forme croniche, che si sviluppano dunque nel tempo, analizziamo i casi delle forme di gastrite atrofica, gastrite infettiva cronica, gastrite antrale, gastrite psicosomatica, gastrite da FANS e altre cause.
GASTRITE CRONICA | |
Varianti | Cause |
Gastrite atrofica |
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Gastrite infettiva cronica |
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Gastrite antrale (colpisce la zona dello stomaco chiamata “antro”) |
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Gastrite psicosomatica |
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Gastrite da FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) |
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Altre cause di gastrite cronica |
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Altre forme di gastrite
È possibile fornire distinguere, inoltre, ulteriori tipologie di gastrite che non rientrano né tra la categoria delle gastriti acute, né tra quelle croniche. Tra queste citiamo la gastrite atrofica, la gastrite da radiazioni, la gastrite da gastrectomia, gastrite granulomatosa, gastrite eosinofila e la gastrite da gravidanza:
Sintomi e caratteristiche della gastrite
La gastrite si può manifestare in varie forme e livelli di gravità. In molti soggetti può addirittura non causare nessun sintomo rimanendo asintomatica per molto tempo. Col progredire della malattia, i pazienti possono però manifestare:
- disturbi di stomaco;
- sensazione di gonfiore o di bruciore;
- difficoltà a digerire;
- dispepsia;
- inappetenza;
- diarrea;
- flatulenza e meteorismo;
- crampi;
- vomito;
- alitosi e bocca amara.
Nei casi di gastrite erosiva altri sintomi possono includere:
- dolore addominale;
- sanguinamento;
- ulcerazioni.
La gastrite atrofica non dà sintomi finché non compromette l’assorbimento delle vitamine e dei micronutrienti come ferro e folati. I pazienti possono presentare sintomi legati all’anemia indotta dai deficit di queste sostanze, come debolezza, affaticamento o sintomi cardiaci (come palpitazioni o dolore al petto). I sintomi compaiono comunque dopo molti anni.
L’anemia perniciosa, dovuta alla carenza di vitamina B12, causa debolezza, affanno (fame d’aria), palpitazioni, vertigini e ronzii alle orecchie.
Come si diagnostica la gastrite cronica?
La diagnosi si basa sull’esecuzione di un’endoscopia digestiva del tratto digestivo superiore (gastroscopia). Vengono prelevati dei campioni di tessuto (biopsie) che sono poi analizzati al microscopio (esame istologico) alla ricerca dei cambiamenti tipici della gastrite cronica atrofica.
Per essere certi della diagnosi e per capirne l’origine vengono prelevati campioni da diverse zone dello stomaco. Per accertare se si tratta di una gastrite infettiva o autoimmune si eseguono, rispettivamente, il test per l’Helicobacter pylori che consiste nel sottoporsi a esami ematochimici, analisi delle feci e test del respiro (breath test) e la ricerca di autoanticorpi contro le cellule parietali e contro il fattore intrinseco (una molecola prodotta dalle cellule parietali).
Per la diagnosi di anemia perniciosa si analizzano la concentrazione dell’emoglobina, il volume corpuscolare medio (uno dei parametri valutati con l’emocromo) e i livelli di vitamina B12. Considerato che i pazienti a cui viene diagnosticata una gastrite autoimmune spesso soffrono di altre malattie autoimmuni, specialmente a diabete di tipo 1 e tiroidite, andrebbe effettuati esami diagnostici per queste patologie.
Come si cura la gastrite?
Il tipo di trattamento dipende dalla causa della gastrite cronica. Nei pazienti con infezione da H. Pylori, l’eradicazione del batterio con la terapia antibiotica permette di normalizzare la mucosa gastrica, almeno nei pazienti in cui non si è ancora arrivati a gastrite atrofica grave.
Per approfondire:
Nei pazienti con gastrite autoimmune non è possibile eliminare la causa della malattia, ma si possono somministrare integratori per prevenire le carenze di vitamina B12, folati e ferro. Dato che la gastrite cronica atrofica aumenta il rischio di tumore gastrico, i pazienti andrebbero sottoposti a endoscopia di sorveglianza per la diagnosi precoce del tumore.
Conseguenze della gastrite: la gastrite atrofica
Col passare del tempo l’infiammazione della gastrite porta alla distruzione dello strato più interno della parete dello stomaco (mucosa gastrica), determinando una condizione patologica che va sotto il nome di gastrite atrofica.
Il nome stesso è evocativo: con atrofia si intende una riduzione di volume di tessuti e organi, dovuta alla diminuzione di volume delle singole cellule e della sostanza intercellulare. Infatti, nella gastrite atrofica, le cellule che producono l’acido cloridrico (ovvero le cellule ossintiche o parietali che formano le ghiandole gastriche) vengono progressivamente eliminate; il risultato estremo è una situazione in cui in cui lo stomaco non contiene più acido. Poiché l’acido gastrico è necessario per demolire le sostanze introdotte con gli alimenti e per attivare l’enzima pepsina che serve alla digestione delle proteine, la capacità digestiva dello stomaco risulta gravemente compromessa.
I pazienti con forme gravi di gastrite atrofica non sono in grado di assorbire vitamine (es. la vitamina B12) e micronutrienti (es. ferro, calcio, magnesio, zinco) essenziali. Il deficit di vitamina B12 provoca una grave forma di anemia, detta anemia perniciosa, che si associa anche a danni neurologici. L’acido gastrico ostacola la proliferazione dei microrganismi, in sua assenza essi colonizzano lo stomaco e producono sostanze che promuovono la formazione di tumori. La gastrite atrofica aumenta il rischio di andare incontro a ulcera peptica e a tumore dello stomaco.
Quando rivolgersi al medico per una gastrite?
Una gastrite potrebbe richiedere l’intervento di un medico all’apparire di uno o più sintomi indicatori, come ad esempio:
- Senso di spossatezza costante e persistente;
- febbre accompagnata da diarrea;
- perdita di peso (calo ponderale);
- difficoltà di deglutizione o “disfagia”;
- feci di colore nero;
- perdita di peso (calo ponderale);
- vomito con tracce di sangue;
- sintomi comuni di gastrite duraturi o di intensità significativa
Non sempre la presenza di sintomi è indice di una gastrite, basti pensare alla tipica sensazione che si ha al termine di un pasto ipercalorico, che potrebbe mimare gli effetti di questa patologia. Allo stesso tempo, tuttavia, come abbiamo analizzato, la gastrite può anche risultare asintomatica (si parla in questo caso di gastrite quiescente).
Fonti
- Pentti Sipponen P, Maaroos HI. Chronic gastritis. Scandinavian Journal of Gastroenterology. 2015;50:657-667. doi:10.3109/00365521.2015.1019918;
- Neumann WL, Coss C, et al. Autoimmune atrophic gastritis – pathogenesis, pathology and management. Nature Reviews Gasteronterology & Hepatology. 2013;10:529-541. doi:10.1038/nrgastro.2013.101;
- Shapiro JL, GoldblumJR, Petras RE. A clinicopa- thologic study of 42 patients with granuloma- tous gastritis. Is there really an idiopathic granu- lomatous gastritis? Am J Surg Pathol 1996, 49:462-70;
- Srivastava A, Lauwers GY. Pathology of non- infective gastritis. Histopathology 2007, 50:15- 29;
- Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma.
Conseguenze della gastrite: la gastrite atrofica
Col passare del tempo l’infiammazione della gastrite porta alla distruzione dello strato più interno della parete dello stomaco (mucosa gastrica), determinando una condizione patologica che va sotto il nome di gastrite atrofica.
Il nome stesso è evocativo: con atrofia si intende una riduzione di volume di tessuti e organi, dovuta alla diminuzione di volume delle singole cellule e della sostanza intercellulare. Infatti, nella gastrite atrofica, le cellule che producono l’acido cloridrico (ovvero le cellule ossintiche o parietali che formano le ghiandole gastriche) vengono progressivamente eliminate; il risultato estremo è una situazione in cui in cui lo stomaco non contiene più acido. Poiché l’acido gastrico è necessario per demolire le sostanze introdotte con gli alimenti e per attivare l’enzima pepsina che serve alla digestione delle proteine, la capacità digestiva dello stomaco risulta gravemente compromessa.
I pazienti con forme gravi di gastrite atrofica non sono in grado di assorbire vitamine (es. la vitamina B12) e micronutrienti (es. ferro, calcio, magnesio, zinco) essenziali. Il deficit di vitamina B12 provoca una grave forma di anemia, detta anemia perniciosa, che si associa anche a danni neurologici. L’acido gastrico ostacola la proliferazione dei microrganismi, in sua assenza essi colonizzano lo stomaco e producono sostanze che promuovono la formazione di tumori. La gastrite atrofica aumenta il rischio di andare incontro a ulcera peptica e a tumore dello stomaco.
Quando rivolgersi al medico per una gastrite?
Una gastrite potrebbe richiedere l’intervento di un medico all’apparire di uno o più sintomi indicatori, come ad esempio:
- Senso di spossatezza costante e persistente;
- febbre accompagnata da diarrea;
- perdita di peso (calo ponderale);
- difficoltà di deglutizione o “disfagia”;
- feci di colore nero;
- perdita di peso (calo ponderale);
- vomito con tracce di sangue;
- sintomi comuni di gastrite duraturi o di intensità significativa
Non sempre la presenza di sintomi è indice di una gastrite, basti pensare alla tipica sensazione che si ha al termine di un pasto ipercalorico, che potrebbe mimare gli effetti di questa patologia. Allo stesso tempo, tuttavia, come abbiamo analizzato, la gastrite può anche risultare asintomatica (si parla in questo caso di gastrite quiescente).
Fonti
- Pentti Sipponen P, Maaroos HI. Chronic gastritis. Scandinavian Journal of Gastroenterology. 2015;50:657-667. doi:10.3109/00365521.2015.1019918;
- Neumann WL, Coss C, et al. Autoimmune atrophic gastritis – pathogenesis, pathology and management. Nature Reviews Gasteronterology & Hepatology. 2013;10:529-541. doi:10.1038/nrgastro.2013.101;
- Shapiro JL, GoldblumJR, Petras RE. A clinicopa- thologic study of 42 patients with granuloma- tous gastritis. Is there really an idiopathic granu- lomatous gastritis? Am J Surg Pathol 1996, 49:462-70;
- Srivastava A, Lauwers GY. Pathology of non- infective gastritis. Histopathology 2007, 50:15- 29;
- Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma.