Emorroidi (Malattia emorroidaria)
Le emorroidi sono delle strutture vascolari del canale anale, la parte terminale dell’intestino retto, il cui principale compito è il mantenimento della continenza fecale. In determinate circostanze possono andare incontro ad infiammazione con conseguente gonfiore, bruciore, sanguinamento e dolore. Questa condizione, detta malattia emorroidaria, colpisce milioni di persone in tutto il mondo, rappresentando un grave problema medico e socio-economico.
L’esatta fisiopatologia dello sviluppo emorroidario è poco nota, si ritiene che le emorroidi si sviluppino quando i tessuti di supporto dei cuscinetti anali si disintegrano o si deteriorano, con il termine emorroidi si intende quindi lo spostamento anomalo verso il basso dei cuscinetti anali che porta alla dilatazione venosa.
- 1 La differenza tra emorroidi e malattia emorroidaria
- 2 Cosa causa le emorroidi e la malattia emorroidaria
- 3 I sintomi delle emorroidi nella malattia emorroidaria
- 4 Le conseguenze delle emorroidi e della malattia emorroidaria
- 5 La diagnosi delle emorroidi e della malattia emorroidaria
- 6 Differenze tra emorroidi interne ed emorroidi esterne
- 7 Rimedi e cure per le emorroidi
- 8 Approfondimenti sulle emorroidi
- 9 Fonti
La differenza tra emorroidi e malattia emorroidaria
Seppur nel linguaggio comune questi due termini vengano utilizzati come sinonimi, patologicamente non è così. Le emorroidi, infatti, sono cuscinetti naturalmente presenti all’interno del retto (nella parte terminale), vicino all’ano costituite da tessuto vascolarizzato ancorato alle pareti anali. Quando avviene una flogosi (infiammazione) di queste strutture, si gonfiano e si dilatano predisponendo a sanguinamenti, piccoli prolassi e coaguli di sangue (trombi) al loro interno. In questi casi si parla di patologia emorroidaria oppure patologia emorroidale.
Alla base della patologia emorroidale ci possono essere numerose cause, a partire dalla stitichezza cronica, oppure eccessive spinte per evacuare, prolungata seduta sulla tazza del gabinetto, dieta e alimentazione sbilanciata oppure obesità o gravidanza.
Cosa causa le emorroidi e la malattia emorroidaria
La malattia emorroidaria è una patologia infiammatoria molto frequente che colpisce, nei paesi industrializzati, entrambi i sessi soprattutto tra i 45 e i 65 anni di età.
Sebbene le emorroidi siano riconosciute come una causa molto comune di sanguinamento rettale e disagio anale, la reale epidemiologia della malattia emorroidaria è sconosciuta perché i pazienti hanno la tendenza a usare l’automedicazione piuttosto che a cercare cure mediche adeguate.
Per anni si è creduto, seppur con studi insufficienti, che la dieta povera di fibre e la stitichezza aumentassero il rischio di emorroidi, ad oggi è noto che le cause possono essere molteplici e spesso combinate tra loro, tra queste:
- diarrea;
- stitichezza cronica (stipsi cronica);
- abitudini alimentari;
- obesità;
- gravidanza.
Anche il tumore al colon-retto può essere una causa dell’infiammazione delle emorroidi e della conseguente malattia emorroidaria.
I sintomi delle emorroidi nella malattia emorroidaria
Le emorroidi sono costituite da tessuto vascolare spugnoso, ricco quindi di vene, arterie e capillari. Quando il sangue si accumula, causando dunque congestione, le emorroidi tendono a dilatarsi e a scendere verso il basso causando:
- gonfiore nella zona anale, in alcuni casi è anche possibile avvertire al tatto un’escrescenza;
- prurito e sensazione di ingombro nella zona anale;
- dolore, di tipo pungente che aumenta sotto sforzo;
- perdita di muco dallo sfintere anale;
- sanguinamento, in certi casi anche continuo e non associato alla defecazione;
- presenza di corpi morbidi esternamente all’ano, tangibili;
- talvolta, perdita di feci anomala.
Per approfondire: Emorroidi e dieta: cibi consigliati, integratori e prevenzione
Nella maggior parte dei casi, cioè quando l’entità dell’infiammazione provocata dal disturbo non è eccessivamente grave, la malattia emorroidaria tendono a risolversi nell’arco di pochi giorni. In ogni caso, le emorroidi non dovrebbero essere trascurate.
È raro che le emorroidi portino a complicazioni gravi, ma ciò può avvenire quando questa disfunzione viene prolungata per troppo tempo. Una conseguenza, per esempio, derivata dall’eccessiva perdita di sangue potrebbe essere la carenza di ferro (che potrebbe portare ad un’anemia) oppure danni ai tessuti, che possono essere anche gravi e portare a cancrena. Nei casi peggiori è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.
Le conseguenze delle emorroidi e della malattia emorroidaria
Le emorroidi infiammate, oltre alla malattia emorroidaria, possono portare ad alcune patologie conseguenti, come ad esempio:
- carenza di ferro
- anemia
- danni ai tessuti;
- cancrena;
- incontinenza fecale;
- edema;
- ascesso.
Per approfondire: Emorroidi in gravidanza: sintomi, cause e rimedi efficaci
La diagnosi delle emorroidi e della malattia emorroidaria
La diagnosi di malattia emorroidaria viene di norma eseguita da uno specialista in colon-proctologia, il quale ispeziona la zona e in determinati casi può eseguire degli esami specifici come anoscopia, rettoscopia, colonscopia o sigmoidoscopia. Le emorroidi, a seconda della loro localizzazione, vengono classificate in:
- esterne, se posizionate al di sotto rispetto alla linea pettinea, in genere non richiedono trattamento, salvo non causino particolare disagio;
- interne, se posizionate al di sopra rispetto alla linea pettinea, in genere necessitano di trattamento di tipo chirurgico o non chirurgico.
Differenze tra emorroidi interne ed emorroidi esterne
Le emorroidi interne ed esterne, in base al loro stato ed al grado di prolasso, vengono suddivise secondo la classificazione di Goligher in:
Grado |
Caratteristiche |
---|---|
Primo grado (I) |
Emorroidi prominenti
Presenza di emorroidi, ma senza prolasso rettale Descrizione: I cuscinetti emorroidari aumentano di volume ma non prolassano, sono visibili solo tramite l’anoscopio, possono sanguinare e provocare fastidio, ma non dolore. |
Secondo grado (II) |
Prolasso dopo una manovra di Valsalva
Il prolasso si riduce in maniera spontanea Descrizione: I cuscinetti emorroidari prolassano se sottoposti a sforzo, ma si riducono spontaneamente quando lo sforzo cessa. |
Terzo grado (III) |
Prolasso dopo una manovra di Valsalva
Il prolasso non si riduce da solo e necessita di riduzione manuale Descrizione: I cuscinetti emorroidari prolassano se sottoposti a sforzo e non ritornano in sede spontaneamente, generalmente è necessario il riposizionamento manuale nel canale anale. |
Quarto grado (IV) |
Prolasso cronico
Intervento manuale di riduzione inefficace, prolasso necessitario di intervento chirurgico Descrizione: Il prolasso è permanente e rimane fuori in modo costante. È necessario un intervento chirurgico per risolvere la complicazione. |
La manovra (o prova) di Valsalva è un semplice test eseguibile da qualsiasi persona inspirando profondamente per poi espirare energicamente mantenendo il naso tappato e la bocca chiusa. Impedendo all’aria di uscire si aumenta la pressione aerea all’interno del torace e nell’orecchio medio.
Tra le complicanze associate alla malattia emorroidaria, la trombosi è la più frequente.
Rimedi e cure per le emorroidi
Il trattamento malattia emorroidaria non è univoco, deve tener conto della gravità del disturbo e delle necessità del paziente. In generale si può affermare che il trattamento della patologia varia al variare del grado di severità del prolasso e prevede:
- modifica delle abitudini alimentari, con l’introduzione di più fibre e acqua nella dieta ed l’abolizione dialcolici e cibi piccanti (questa opzione di trattamento resta valida per tutti i gradi di severità).
Tra gli alimenti più nocivi per le emorroidi si citano: alcolici, tè fermentato (rosso o nero), cola e altre bevande con gas, insaccati (salami, mortadella, coppa, salsiccia, cotechino, …), caffè, cacao e cioccolato, alimenti piccanti (come pepe, peperoncino, rafano, …), patate, riso, frutta secca, crostacei, zenzero, rapanelli, senape, i principali componenti della famiglia liliacee (aglio, cipolla, scalogno, …) e dolciumi troppo grassi; - terapia farmacologica, per emorroidi di grado I e II;
- procedure ambulatoriali, adatte all’ intervento sulle emorroidi di grado I, II, III ed eseguite in anestesia locale; tra queste le più comuni sono la scleroterapia iniettiva, la legatura con elastico, la fotocoagulazione con infrarossi;
- trattamento chirurgico, necessario per le emorroidi di IV grado, le tecniche più comuni sono l’emorroidectomia e l’emorroidopressi.
Approfondimenti sulle emorroidi
Fonti
- Lohsiriwat V. Hemorrhoids: from basic pathophysiology to clinical management. World J Gastroenterol. 2012 May 7;18(17):2009-17;
- Goenka MK, Kochhar R, Nagi B, Mehta SK. Rectosigmoid varices and other mucosal changes in patients with portal hypertension. Am J Gastroenterol. 1991 Sep;86(9):1185-9;
- Johanson JF, Sonnenberg A. Constipation is not a risk factor for hemorrhoids: a case-control study of potential etiological agents. Am J Gastroenterol. 1994 Nov;89(11):1981-6;
- Sandler RS, Peery AF. Rethinking What We Know About Hemorrhoids. Clin Gastroenterol Hepatol. 2019 Jan;17(1):8-15. doi: 10.1016/j.cgh.2018.03.020. Epub 2018 Mar 27;
- ACP – Coloprotocol.org.