L’ansia è un’emozione caratterizzata da uno stato di tensione e da una sensazione di forte preoccupazione. Può essere una risposta normale ad una situazione stressante, ma diventa patologica quando è persistente, difficile da controllare e motivo di difficoltà nella vita quotidiana.

Indice
  • 1 Descrizione del disturbo d'ansia
  • 2 Cause dell'ansia
  • 3 Come si presenta l’ansia
  • 4 Come si diagnostica l’ansia
  • 5 Come si cura l’ansia
  • 6 Fonti

Descrizione del disturbo d'ansia

I disturbi d’ansia rappresentano i disturbi mentali più diffusi al mondo e sono elencati tra le dieci principali cause di disabilità.

I disturbi d’ansia comprendono:

  • il disturbo d’ansia generalizzata (DAG), contraddistinto da preoccupazione cronica, persistente e invalidante multifocale (p. es. riguardo alla famiglia, alla salute, al lavoro, alle finanze, al futuro) accompagnata da sintomi fisici e psicologici non specifici;
  • il disturbo d’ansia sociale, caratterizzato dalla paura irrazionale di essere osservati e giudicati;
  • il disturbo di panico, caratterizzato da attacchi di panico inattesi e ricorrenti;
  • il disturbo d’ansia da separazione, ossia la paura eccessiva per il distacco da una persona di riferimento, dagli affetti o da casa;
  • il mutismo selettivo, consistente nell’incapacità di parlare in determinate situazioni;
  • l’agorafobia, che si manifesta in luoghi dove non è semplice trovare una via di uscita;
  • la claustrofobia, che si manifesta in luoghi piccoli e confinati.

Mentre la paura è una sensazione evocata da una minaccia o un pericolo incombente, l’ansia riguarda minacce o pericoli che potrebbero sopraggiungere nel futuro. Certe emozioni sono normali in alcuni periodi della vita (per esempio, i bambini hanno paura degli estranei, gli adulti soffrono di ansia in momenti di transizione come il cambiamento di lavoro) e sono funzionali.

Tuttavia, ansia e paura assumono rilevanza clinica quando sono sproporzionate, intense e persistenti, o impediscono di svolgere le normali attività quotidiane. L’ansia da separazione e il mutismo selettivo interessano principalmente bambini e adolescenti, mentre il disturbo di panico e l’agorafobia sono più comuni nell’età adulta. Infine, il disturbo d’ansia generalizzata e l’ansia sociale possono presentarsi in qualunque fase della vita.

Quando l’ansia si manifesta attraverso sintomi che possono essere osservati o misurati possiamo parlare di ansia sintomatica.

Cause dell'ansia

I disturbi d’ansia appaiono legati al malfunzionamento dei circuiti cerebrali di risposta al pericolo. Il rischio di soffrire di questi disturbi è influenzato da fattori genetici e ambientali. I disturbi d’ansia sono due volte più comuni nel sesso femminile che in quello maschile. Tra i fattori di rischio per i disturbi d’ansia vi sono:

  • una storia di avversità durante l’infanzia;
  • un genitore con disturbi mentali;
  • una bassa condizione socioeconomica.

In particolare, i fattori che aumentano il rischio di disturbo d’ansia generalizzata sono:

  • Essere separati, divorziati o vedovi;
  • la mezza età;
  • la presenza di altri disturbi psichiatrici;
  • una storia di abuso di alcol o droga;
  • la presenza di una malattia cronica.

Gli individui che presentano problemi fisici di varia natura (es. cardiovascolare, respiratoria, muscoloscheletrica) hanno un rischio più alto di soffrire di ansia e questo può complicare o ritardare la diagnosi e il trattamento del disturbo mentale. È stato osservato che i pazienti con malattia cardiaca, malattia polmonare o cancro che presentano ansia hanno una qualità di vita ridotta, ed anche una minore attitudine ad assumere le terapie nei tempi e nei modi stabiliti dal medico, spesso causando una prognosi peggiore.

I disturbi d’ansia si possono accompagnare ad altre patologie mentali. Due terzi delle persone adulte che soffrono di ansia soffrono anche di depressione. Ansia e depressione condividono fattori di rischio e sintomi clinici e, quando sono entrambi presenti, si manifestano con maggiore gravità. Altri disturbi frequenti nei soggetti ansiosi sono il disturbo bipolare, il disturbo da dipendenza da sostanze, il disturbo ossessivo compulsivo e il disturbo da stress post traumatico.

Come si presenta l’ansia

I disturbi d’ansia si manifestano con sintomi fisici ed emotivi. L’ansia da separazione può provocare incubi. Chi soffre di disturbo d’ansia sociale può arrossire, avere paura di vomitare e la sensazione urgente di dovere urinare o defecare. Il panico si associa a numerosi sintomi, tra cui palpitazioni, dispnea, sudorazione, dolore al petto, vertigini, nausea e percezione alterata degli stimoli sensitivi (parestesia).

Per approfondire: Ansia e extrasistole: distinguere ansia e problemi cardiaci

Il disturbo d’ansia generalizzato si manifesta con irrequietezza, facile affaticamento, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, tensione muscolare, mal di testa, mal di schiena, disturbi gastrointestinali e disturbi del sonno.

Per approfondire: Ansia notturna: quando l’ansia colpisce nel sonno

Dal punto di vista comportamentale, chi soffre di ansia sociale, agorafobia o claustrofobia cerca di evitare le situazioni che generano paura. Chi ha attacchi di panico ricorrenti mostra comportamenti disadattivi, vale a dire una risposta inappropriata alla paura di un attacco. Questi comportamenti interferiscono con la capacità di adempiere al proprio ruolo in ambito scolastico, lavorativo e sociale.

Per approfondire: Ansia sintomatica: i sintomi fisici

Come si diagnostica l’ansia

Non esistono esami del sangue, test genetici o esami di diagnostica per immagini utili per accertare i disturbi d’ansia. La diagnosi si basa sulla valutazione dello stato mentale del paziente, facilitata dall’utilizzo di strumenti standardizzati, come questionari e modelli validati di intervista. Se il paziente è un bambino o un adolescente vengono interrogati i genitori.

Per essere definito come un disturbo d’ansia, la durata dei sintomi deve essere superiore a sei mesi; invece, per il disturbo di panico, il mutismo selettivo e il disturbo d’ansia da separazione in età pediatrica (4-18 anni) i sintomi devono essere presenti da più di un mese.

Alcune condizioni possono avere sintomi simili a quelli dei disturbi d’ansia ed è necessario escluderle  eseguendo degli esami appropriati; tra queste vi sono disturbi endocrini (p. es. ipertiroidismo), patologie respiratorie (p. es. asma), patologie cardiache (p. es. angina pectoris) e l’uso di droghe (p. es. intossicazione da cocaina).

Come si cura l’ansia

Per ridurre i sintomi dell’ansia e migliorare la qualità di vita del paziente si ricorre alla psicoterapia e alla farmacoterapia. La tipologia di psicoterapia che si è dimostrata più efficace nei disturbi d’ansia è la terapia cognitivo-comportamentale (CBT): durante gli incontri con il terapista il paziente impara come approcciare le situazioni che generano paura e ad affrontarle invece che evitarle.

Se il paziente non ha beneficio dalla psicoterapia, si utilizzano gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI). Invece, la terapia con benzodiazepine è efficace, ma deve essere attentamente monitorata perché può causare dipendenza.

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Osmosia s.r.l.

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