Anoressia nervosa
L’anoressia nervosa è un disturbo caratterizzato dalla paura di ingrassare e da una visione distorta del proprio aspetto corporeo che porta a rigide restrizioni dietetiche o ad altri comportamenti finalizzati alla perdita di peso, come un’eccessiva attività fisica o il ricorso a metodi per purgarsi. Fa parte dei disturbi del comportamento alimentare, che comprendono la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder, BED).
- 1 Tipologie di anoressia nervosa
- 2 Epidemiologia e diffusione dell'anoressia nervosa
- 3 Le cause e le conseguenze dell'anoressia nervosa
- 4 Sintomi e caratteristiche dell’anoressia nervosa
- 5 Come si diagnostica l’anoressia nervosa
- 6 Come si cura l’anoressia nervosa
- 7 Approfondimenti sull'anoressia
- 8 Fonti
Tipologie di anoressia nervosa
Si distinguono due sottotipi di anoressia nervosa:
- con restrizioni, quando la perdita di peso è ottenuta attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica eccessiva;
- con abbuffate seguite da condotte di eliminazione, quando il paziente, al fine di per perdere peso, ricorre a metodi come il vomito autoindotto o l’uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
In base all’indice di massa corporea (BMI, dall’inglese Body Mass Index, calcolato dividendo il peso per il quadrato della statura) l’anoressia è classificata come:
- lieve (BMI≥17 kg/m2)
- moderata (BMI 16-16,99 kg/m2)
- severa (BMI 15-15,99 kg/m2)
- estrema (BMI<15 kg/m2)
Per approfondire:
Epidemiologia e diffusione dell'anoressia nervosa
Possono soffrire di anoressia nervosa persone di ogni età e sesso, tuttavia il rischio è particolarmente alto per le adolescenti e le giovani donne. Nell’età adulta è più comune nelle femmine che nei maschi, con un rapporto di circa 8:1.
Si stima che nei paesi ad alto reddito interessi l’1% della popolazione tra le donne e meno dello 0,5% tra gli uomini. L’anoressia nervosa ha gravi effetti sulla salute e, se si protrae nel tempo e non è trattata, può portare alla disabilità e alla morte. Il tasso di mortalità è 5% tra gli adulti e 2% tra gli adolescenti.
Le cause e le conseguenze dell'anoressia nervosa
Questo disturbo della salute mentale è presumibilmente il risultato della combinazione di fattori biologici, ambientali e psicologici. Esiste una certa familiarità per l’anoressia nervosa, per cui è probabile che alcuni geni aumentino il rischio di soffrirne. I cambiamenti ormonali che avvengono nella pubertà sembrerebbero avere un ruolo critico.
L’anoressia è più comune nel mondo occidentale, dove la magrezza è considerata indice di successo. La difficoltà a gestire lo stress, la scarsa autostima e la tendenza al perfezionismo sono tutti fattori che possono contribuire allo sviluppo dell’anoressia nervosa. Eventi stressanti o traumatici possono fungere da elementi scatenanti.
Per approfondire: Quali sono le principali conseguenze dell’anoressia?
L’anoressia nervosa si accompagna frequentemente ad altri disturbi psichiatrici. In tre casi su quattro il paziente soffre di disturbi dell’umore, il più frequente dei quali è la depressione. I disturbi d’ansia interessano tra il 25% e il 75% dei pazienti con anoressia nervosa; in genere l’ansia si manifesta prima del disturbo alimentare. Tra questi pazienti è comune anche il disturbo ossessivo compulsivo. Alcuni studi hanno dimostrato una relazione tra l’anoressia nervosa e l’autismo.
I comportamenti associati all’anoressia nervosa hanno numerosi effetti dannosi sull’organismo. Quando la malattia si cronicizza, a causa della malnutrizione e delle condotte di eliminazione, si verificano complicanze a livello di quasi tutti gli apparati e sistemi, incluso l’apparato cardiovascolare (es. aritmie), l’apparato endocrino (es. funzionamento della tiroide), l’apparato escretore (danno renale), il sistema gastrointestinale (insufficienza epatica, costipazione), l’apparato riproduttivo (es. infertilità) e il sistema nervoso (es. neuropatia periferica). Fino a un paziente su cinque soffre di osteoporosi e più di uno su due ha una riduzione della massa ossea (osteopenia) della colonna vertebrale a livello lombare. I pazienti con anoressia nervosa soffrono maggiormente di malattie autoimmuni, soprattutto il diabete di tipo 1.
Sintomi e caratteristiche dell’anoressia nervosa
Il segno più evidente è l’estrema magrezza del paziente. Altre manifestazioni fisiche dell’anoressia nervosa, la maggior parte delle quali provocate dalla denutrizione, sono:
- pressione bassa (ipotensione);
- anomalie del battito cardiaco (bradicardia, aritmie cardiache);
- anomalie nell’emocromo;
- intolleranza al freddo;
- affaticamento;
- vertigini o svenimenti;
- insonnia;
- disturbi gastrointestinali;
- assenza del ciclo mestruale (amenorrea);
- edema delle braccia o delle gambe;
- fragilità e caduta dei capelli;
- una sottile peluria sul corpo (lanugo);
- pelle secca;
- erosione dei denti (a causa del vomito indotto).
Come si diagnostica l’anoressia nervosa
Un’estrema magrezza accertata durante la visita medica generale è un segno suggestivo di anoressia nervosa. L’emocromo e gli esami ematochimici consentono di accertare anomalie come l’anemia o squilibri degli elettroliti o degli ormoni. L’elettrocardiogramma è utile soprattutto nei pazienti che presentano ipotensione e/o bradicardia.
Per approfondire: Qual è la differenza tra bulimia e anoressia?
Il percorso diagnostico prevede la valutazione psicologica da parte di uno specialista in disturbi del comportamento alimentare, che si informa sulle abitudini alimentari e sugli atteggiamenti riguardo al cibo e al corpo del paziente, possibilmente chiedendogli di compilare dei questionari standardizzati.
La diagnosi di anoressia nervosa viene fatta quando il paziente:
- assume meno calorie del necessario, venendo a pesare meno di quanto considerato normale per una persona di quell’età e di quel sesso;
- dimostra una spiccata paura di acquistare peso o di ingrassare, oppure ha comportamenti che interferiscono con un incremento del peso anche quando questo è estremamente basso, come l’ossessione per l’attività aerobica;
- ha una percezione alterata del peso e della forma del corpo, si fa condizionare dall’aspetto corporeo nella valutazione di sé, e non riconosce la gravità della propria magrezza.
L’ultima versione del manuale per la diagnosi dei disturbi mentali dell’Associazione Americana di Psichiatria (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5a edizione, DSM-5) ha eliminato l’amenorrea dai criteri diagnostici.
Come si cura l’anoressia nervosa
Studi clinici dimostrano che i pazienti con anoressia nervosa, specialmente se il trattamento è iniziato tempestivamente, hanno concrete possibilità di guarire o almeno di migliorare significativamente.
Il trattamento dell’anoressia nervosa si basa sulla psicoterapia per modificare i comportamenti e affrontare il disagio psicologico. Inoltre, il trattamento si basa sulla rialimentazione, allo scopo di ripristinare il peso ideale. Questi interventi possono essere gestiti con incontri ambulatoriali, anche se per i pazienti che non migliorano e per quelli in condizioni fisiche critiche può essere necessario il ricovero.
L’acquisto di peso durante la terapia deve tuttavia essere controllato allo scopo evitare il rischio della “sindrome da rialimentazione”, una complicanza comune nei pazienti che sono stati a lungo malnutriti ed emaciati; in questa sindrome, i cambiamenti nel metabolismo dovuti a un repentino ed incrementato apporto energetico alterano i livelli di sostanze come il fosforo e il potassio, scatenando crisi acute, potenzialmente fatali.
Approfondimenti sull'anoressia
Fonti
- Zipfel S, Giel KE, et al. Anorexia nervosa: aetiology, assessment, and treatment. Lancet Psychiatry. 2015;2(12):1099-1111. doi:10.1016/S2215-0366(15)00356-9
- Treasure J, Duarte TA, et al. Eating disorders. Lancet. 2020;395(10227):899-911. doi:10.1016/S0140-6736(20)30059-3
- Schaumberg K, Welch E, et al. The Science behind the Academy for Eating Disorders’ Nine truths about eating disorders. Eur Eat Disord Rev. 2017;25(6):432-450. doi:10.1002/erv.2553
- Istituto Superiore di Sanità – anoressia e bulimia