Il Patch test, o test epicutaneo, è un esame impiegato per la diagnosi delle allergie basato sulla reazione cutanea nei confronti di determinate sostanze. Il test ha una buona efficacia nell’evidenziare la presenza di forme allergiche, purché l’accertamento venga eseguito con le modalità corrette e da personale qualificato.

I dati ottenuti con questa indagine non sempre garantiscono una completa chiarezza sulle cause che hanno determinato una manifestazione allergica, in quanto è comunque possibile ottenere dei risultati falsi negativi e falsi positivi. Per questo motivo è sempre opportuno procedere anche alla raccolta scrupolosa dell’anamnesi e a una visita medica completa per chiarire il quadro clinico nel modo più approfondito possibile.

Indice
  • 1 Patch test e dermatiti
  • 2 Patch test e allergie
  • 3 Come si esegue il Patch test?
  • 4 Quali sono le controindicazioni e i rischi del Patch test?
  • 5 Fonti

Patch test e dermatiti

L’indicazione principale del Patch test riguarda soprattutto l’accertamento della presenza di dermatiti da contatto, infiammazioni cutanee su base allergica che si manifestano nei confronti di particolari sostanze, definite con il termine apteni, tra le quali si possono annoverare:

  • profumi;
  • coloranti;
  • conservanti;
  • cromo;
  • nichel.

Tra i sintomi più comuni delle dermatiti da contatto si possono avere:

Patch test e allergie

L’esame trova applicazione anche nei casi in cui occorre valutare alcuni aspetti delle allergie alimentari, in particolare l’ipersensibilità nei confronti di additivi alimentari impiegati in alimenti preconfezionati tra i quali, ad esempio, scatolame, succhi di frutta e marmellate.

Le manifestazioni caratteristiche delle allergie alimentari compaiono generalmente entro mezz’ora dall’ingestione degli alimenti allergenici, ma possono anche comparire fino a due ore dopo l’ingestione. Tra queste manifestazioni si possono elencare:

  • gonfiore del volto, delle labbra o della lingua;
  • nausea, vomito, dolori addominali, crampi intestinali, diarrea;
  • orticaria;
  • tosse, difficoltà a respirare, senso di oppressione toracica.

Nei casi più gravi possono anche comparire segni importanti come:

  • vertigini;
  • confusione mentale;
  • attività cardiaca debole.

Come si esegue il Patch test?

Il Patch test viene svolto applicando sulla cute di un’area della schiena una serie di cerotti, detti patch, che contengono le sostanze che hanno potenzialmente causato l’allergia. Dopo l’applicazione, è necessario aspettare 48-72 ore prima di procedere alla lettura e alla valutazione dei risultati ottenuti.

La necessità di attendere così a lungo deriva è per verificare le reazioni cutanee che derivano dall’intervento di elementi cellulari, invece che degli anticorpi, e ciò richiede per lo meno due giorni affinché si possa realizzare.

Durante questo periodo di tempo è necessario che il paziente impedisca che i cerotti si stacchino e deve pertanto evitare di fare bagni e docce, ma anche astenersi da attività fisiche impegnative che provocano intensa sudorazione, come ad esempio lavori pesanti o sport. È inoltre necessario evitare la rimozione dei cerotti con il grattamento provocato dal prurito.

Dopo 48 ore, lo specialista esegue una prima lettura dei risultati del test verificando se sono presenti evidenti reazioni della pelle. Trascorse 72 ore si procede alla valutazione definitiva dei risultati, evidenziando reazioni cutanee, tra le quali:

  • gonfiore;
  • papule;
  • vescicole;
  • arrossamenti cutanei (eritema).

Il paziente non deve mettere in atto comportamenti particolari per prepararsi a questo esame. Il paziente deve comunque avvertire il medico se assume farmaci cortisonici o antistaminici che potrebbero falsare i risultati dell’accertamento. In questi casi bisogna sospendere l’utilizzo di questi medicamenti da tre a sette giorni prima del test.

Quali sono le controindicazioni e i rischi del Patch test?

Il Patch test è un esame indolore che non presenta rischi o effetti collaterali particolari.

Fonti