Un granuloma è un aggregato compatto e organizzato di cellule immunitarie. Rappresenta un focolaio di infiammazione cronica, la cui funzione è quella di “sequestrare” un elemento dannoso, che l’organismo non riesce a degradare e a eliminare, affinché non arrechi ulteriori danni ai tessuti e, nel caso degli agenti infettivi, non si diffonda nell’organismo.

Indice
  • 1 Tipologie di granulomi
  • 2 Quando e come si forma un granuloma
  • 3 Malattie associate alla formazione di granulomi
  • 4 Fonti

Tipologie di granulomi

Si possono distinguere due tipi di granulomi:

  • i granulomi da corpo estraneo, che sono causati da corpi estranei inerti, come il talco, una sostanza usata spesso per “tagliare” le droghe come l’eroina, o i fili di sutura;
  • i granulomi di tipo immunitario, causati principalmente da microbi, che sono capaci di indurre una risposta immunitaria.

I granulomi possono, inoltre, essere distinti in:

  • granulomi non necrotizzanti, quando al loro interno non sono presenti cellule morte;
  • granulomi necrotizzanti, quando al centro del granuloma avviene il fenomeno di necrosi, ossia di morte cellulare. Si parla di necrosi caseosa, e di conseguenza di granuloma caseoso, nei casi in cui il materiale necrotico assume un aspetto che ricorda il formaggio (ad esempio nei granulomi della tubercolosi).

Quando e come si forma un granuloma

Tra i vari tipi di globuli bianchi, o leucociti, che fanno parte del sistema immunitario, ve ne sono alcuni in grado di inglobare ed eliminare microrganismi e detriti di varia origine; questo processo è detto fagocitosi e le cellule che lo attuano prendono il nome di fagociti. I fagociti più importanti sono i monociti/macrofagi, gli “spazzini” dell’organismo.

I macrofagi fagocitano microbi e, generalmente, riescono a distruggerli, liberando all’interno della struttura intracellulare in cui sono sequestrati, detta fagosoma, le specie reattive dell’ossigeno e altre molecole che sono in grado di demolire le componenti microbiche. Alcuni microbi, come il micobatterio che provoca la tubercolosi, riescono però a bloccare il processo di degradazione, sopravvivono e si moltiplicano all’interno dei macrofagi.

La formazione di un granuloma diventa pertanto l’unica possibilità per arginare l’infezione. Un’altra situazione che porta alla formazione di un granuloma è la presenza nei tessuti di materiale non degradabile di dimensioni troppo grandi per essere fagocitate; questo è ciò che accade per esempio con le uova che i vermi del genere Schistosoma, responsabili della schistomiasi, depositano nel fegato.

La parte centrale dei granulomi è composta da macrofagi che circondano l’agente scatenante della reazione granulomatosa. Durante la formazione del granuloma, i macrofagi vanno incontro a cambiamenti di morfologia, trasformandosi in cellule epitelioidi e cellule giganti. Se l’agente scatenante del granuloma, vivente o non vivente che sia, è in grado di attivare una reazione immunitaria, oltre ai macrofagi vengono richiamati altri tipi di leucociti, come i linfociti T e le plasmacellule, che si dispongono alla periferia del granuloma.

La precisa composizione del granuloma dipende dall’agente scatenante, tanto che la sua caratterizzazione è utile per la diagnosi.

Malattie associate alla formazione di granulomi

I granulomi possono comparire in seguito a infezioni da parte di una vasta gamma di agenti infettivi, come batteri, virus, funghi, protozoi, o vermi. Le infezioni da micobatteri sono la principale causa di granuloma necrotizzante. Le patologie infettive caratterizzate dalla formazione di granulomi includono la tubercolosi, in cui il granuloma è detto granuloma tubercolare o tubercolo, la lebbra, il cui granuloma è chiamato leproma, e la sifilide, in cui si parla di granuloma luetico o gomma.

Inoltre, la malattia granulomatosa cronica è una immunodeficienza primaria, solitamente diagnosticata durante l’infanzia, che rende particolarmente suscettibili a gravi infezioni batteriche e fungine. I pazienti con malattia granulomatosa cronica nascono con mutazioni nei geni necessari alla sintesi di un enzima responsabile per la produzione di specie reattive dell’ossigeno ad attività microbicida. I fagociti di questi soggetti non riescono perciò ad uccidere i batteri e i funghi dopo averli fagocitati, con conseguente formazione di granulomi.

Tra le patologie non infettive in cui si formano granulomi vi sono le pneumoconiosi, come per esempio la berilliosi, una patologia provocata all’esposizione alla polvere di berillio. Anche i pazienti con alcune malattie autoimmuni possono andare incontro alla formazione di granulomi, e tra questi annoveriamo i pazienti con artrite reumatoide, una malattia in cui i granulomi sono chiamati noduli reumatoidi, o i pazienti con morbo di Crohn. In questi casi non è noto quale sia lo stimolo che dà inizio all’infiammazione granulomatosa autoimmune. Infine, la formazione di granulomi è l’elemento caratterizzante di una patologia polmonare, detta sarcoidosi, la cui causa è tuttora sconosciuta.

Fonti