Il microcitoma è un tipo di tumore al polmone. Rappresenta il 10-15% dei casi di tumore polmonare ed è strettamente legato al tabagismo. Viene spesso scoperto quando ha dato origine a metastasi. La terapia di prima scelta è la chemioterapia, ma la prognosi è in gran misura sfavorevole.

Indice
  • 1 Cos’è il microcitoma o carcinoma polmonare a piccole cellule
  • 2 Sintomi e caratteristiche del microcitoma
  • 3 Come si diagnostica il microcitoma
  • 4 Come si cura il microcitoma
  • 5 Fonti

Cos’è il microcitoma o carcinoma polmonare a piccole cellule

Il microcitoma o carcinoma polmonare a piccole cellule è un tipo di tumore del polmone. I tumori del polmone vengono classificati in due grandi categorie: il tumore polmonare a piccole cellule (generalmente abbreviato in SCLC, dall’inglese Small Cell Lung Cancer) e il tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC, Non-Small Cell Lung Cancer). Il 10-15% dei casi di tumore polmonare è rappresentato da microcitomi, mentre il restante 85% circa è rappresentato da tumori polmonari non a piccole cellule (i cui sottotipi principali sono il carcinoma spinocellulare, l’adenocarcinoma e il carcinoma a grandi cellule).

Complessivamente SCLC e NSCLC, che derivano dalla trasformazione maligna delle cellule epiteliali che rivestono l’albero respiratorio (bronchi, bronchioli e alveoli polmonari) costituiscono il 95% di tutti i tumori che si sviluppano nei polmoni; la piccola frazione rimanente ha origine dal tessuto endocrino o linfatico presente nei polmoni. Per inciso, il mesotelioma pleurico è un tumore che cresce in corrispondenza dei polmoni, ma non fa propriamente parte dei tumori polmonari perché ha origine dal tessuto mesoteliale che riveste i polmoni (pleura).

Il microcitoma si sviluppa nei bronchi di grosso diametro e, come suggerisce il nome, è formato da cellule di piccole dimensioni. È un tumore aggressivo e la sua prognosi è peggiore rispetto a quella del tumore non a piccole cellule perché in genere viene scoperto tardi, quando si è già diffuso ad altri organi e ha dato origine a metastasi. Il microcitoma viene classificato in due stadi, limitato o esteso.

Il tumore polmonare a piccole cellule è un tumore tipico dei fumatori, solo in un caso su cento il paziente con microcitoma non ha mai fumato in vita sua. Il fumo di sigaretta è il più importante fattore di rischio per tutti i tumori del polmone. È stato dimostrato che esiste un rapporto dose-effetto tra fumo e cancro del polmone: la probabilità di ammalarsi aumenta in misura proporzionale al livello di esposizione al fumo, sia per quanto riguarda la quantità (numero di sigarette fumate) sia ancor più per la durata (anni per cui si è fumato). Un fumatore ha circa 14 volte più probabilità di andare incontro a un tumore del polmone rispetto a un non fumatore; se si fumano più di 20 sigarette al giorno la probabilità è addirittura 20 volte più alta. Smettere di fumare riduce grandemente questo rischio.

Sintomi e caratteristiche del microcitoma

Il microcitoma, come gli altri tumori polmonari, in molti casi resta asintomatico nelle fasi iniziali, può succedere che la malattia venga diagnosticata nel corso di esami effettuati per altri motivi. Quando sono presenti, i sintomi più comuni sono tosse cronica, che non solo non passa ma che peggiora nel tempo, raucedine, presenza di sangue nell’espettorato (emoftoe), fiato corto (dispnea), dolore al petto che aumenta nel caso di un colpo di tosse o un respiro profondo, perdita di peso, inappetenza, stanchezza e infezioni respiratorie frequenti (bronchiti o polmoniti).

Le metastasi possono dare sintomi specifici a seconda dell’organo in cui si sono formate, come dolore alle ossa (metastasi ossee), ittero (metastasi epatiche), sintomi neurologici come mal di testa o vertigini (metastasi cerebrali) oppure noduli visibili sulla pelle (metastasi cutanee).

Il microcitoma è la principale causa di sindromi paraneoplastiche, sindromi caratterizzate da sintomi che si presentano lontano dal tumore o dalle sue metastasi (es. sindrome di Cushing dovuta a un eccesso di cortisolo).

Come si diagnostica il microcitoma

In presenza di sintomi sospetti è importante rivolgersi al medico che, dopo avere raccolto informazioni sulla storia del paziente (anamnesi) e una visita approfondita, prescriverà alcuni esami di approfondimento, in primo luogo una radiografia del torace che potrà essere seguita da una tomografia computerizzata (TC) e da una PET (tomografia a emissione di positroni). Per essere sicuri della diagnosi di microcitoma è necessario eseguire una biopsia (un prelievo di un frammento di tessuto tumorale) e l’esame istologico (lo studio del frammento prelevato). La biopsia può essere effettuata durante la fibrobroncoscopia, un esame che permette di visualizzare l’interno dei bronchi e di eseguire prelievi del tessuto senza ricorrere all’intervento chirurgico a torace aperto. L’esame al microscopio rivela la presenza di cellule di piccole dimensioni e l’analisi immunoistochimica permette di identificare la presenza di molecole caratteristiche del microcitoma (es. TTF1).

Come si cura il microcitoma

Nella maggior parte dei casi al momento della diagnosi il microcitoma è già disseminato nell’organismo, la chirurgia viene quindi utilizzata molto raramente, mentre si ricorre alla chemioterapia. La terapia standard consiste nella somministrazione di cisplatino (o carboplatino) ed etoposide; altri farmaci utilizzati sono doxorubicina, ciclofosfamide e topotecan. Ci sono dati che suggeriscono che i pazienti con tumore a piccole cellule possano trarre vantaggio dall’immunoterapia con inibitori dei checkpoint immunologici combinata con la chemioterapia.

La radioterapia viene usata assieme alla chemioterapia oppure dopo la chemioterapia, per eliminare eventuali cellule tumorali residue, per ridurre il rischio di metastasi cerebrali o a scopo palliativo, vale a dire per diminuire i sintomi nei tumori più avanzati.

Fonti