Tumore del colon
Il tumore al colon è una neoplasia che si forma nell’intestino crasso, l’ultimo tratto dell’apparato digerente, che comprende intestino cieco, colon e intestino retto. Poiché i tumori che si sviluppano nel colon e quelli che si sviluppano nel retto sono affini sotto diversi aspetti vengono considerati insieme e si parla di tumore del colon-retto o tumore colorettale (CRC, dall’inglese ColoRectal Cancer).
- 1 Descrizione del tumore al colon
- 2 Diffusione del tumore al colon-retto
- 3 I fattori di rischio per il tumore al colon
- 4 Sintomi e caratteristiche del tumore al colon
- 5 Come si diagnostica il tumore al colon
- 6 Come si cura il tumore al colon
- 7 Fonti
Descrizione del tumore al colon
Il colon è suddiviso in quattro porzioni: colon ascendente (o colon destro), colon trasverso, colon discendente (o colon sinistro) e sigma (o colon sigmoideo). La localizzazione più frequente del tumore del colon-retto è il colon ascendente. I tumori del colon destro e quelli del colon sinistro hanno caratteristiche differenti e di conseguenza una diversa risposta ai farmaci; la prognosi tende ad essere migliore per i tumori del colon sinistro.
La maggior parte dei tumori del colon-retto deriva dalla trasformazione maligna di polipi intestinali. I polipi sono escrescenze dovute alla proliferazione delle cellule della mucosa intestinale che costituisce il rivestimento interno dell’intestino. Esistono diversi tipi di polipi, e gli unici con potenziale maligno sono i polipi adenomatosi, di cui solo una piccola percentuale si trasforma in tumore. I polipi sessili, con la base piatta, hanno un potenziale di trasformazione più elevato rispetto ai polipi peduncolati, che sono attaccati alla parete intestinale attraverso un piccolo gambo.
Il rischio di trasformazione in cancro è più alto per i polipi di diametro superiore ai 2 centimetri e quando i polipi sono numerosi. Dal punto di vista istologico il tumore del colon-retto più diffuso è l’adenocarcinoma.
Diffusione del tumore al colon-retto
In Italia, il tumore del colon-retto è il terzo tumore più frequente negli uomini e il secondo tumore più frequente nelle donne. In base ai dati pubblicati dall’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) nel 2020, ogni anno circa 23.400 uomini e 20.300 donne ricevono una diagnosi di tumore del colon-retto. I tumori colorettali sono la seconda causa di morte per cancro: le ultime stime parlano di circa 21.600 decessi all’anno. Al momento della diagnosi circa un paziente su cinque presenta già metastasi, più frequentemente ai linfonodi, al fegato o ai polmoni.
Il tumore del colon-retto è raro prima dei 40 anni ed è più frequente tra i 60 e i 75 anni. Negli ultimi anni in Italia si è osservata una leggera riduzione dell’incidenza di questo tipo di tumore nella fascia di età 50-69 anni, coinvolta nello screening per la diagnosi precoce. In tutto il mondo occidentale si sta invece verificando un preoccupante aumento dei casi giovanili. Lo screening per il tumore del colon-retto si basa sul test del sangue occulto fecale (SOF); in Italia è offerto gratuitamente ogni due anni a tutti i cittadini di età compresa tra 50 e 74 anni.
I fattori di rischio per il tumore al colon
Il rischio di andare incontro a un tumore dell’intestino è fortemente influenzato dagli stili di vita. Un fattore importante è rappresentato dalla dieta: un apporto calorico giornaliero eccessivo e un elevato consumo di grassi animali, carni rosse e carni lavorate (salumi ecc.) aumentano il rischio di cancro al colon-retto. Il rischio viene invece ridotto dal consumo di una buona quantità di fibre e di vegetali.
Assieme alle abitudini alimentari la sedentarietà contribuisce all’obesità, ed è un importante fattore di rischio per questo e per altri tipi di tumore. Anche il fumo di tabacco e il consumo di alcol favoriscono l’insorgenza del tumore del colon-retto.
È maggiormente a rischio di sviluppare un tumore del colon-retto chi è affetto da una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (morbo di Crohn e colite ulcerosa) e chi ha una storia familiare di cancro colorettale. Sono note alcune sindromi ereditarie che predispongono all’insorgenza del cancro colorettale, tra cui la poliposi adenomatosa familiare (FAP, dall’inglese Familial Adenomatous Polyposis) e la sindrome di Lynch.
Sintomi e caratteristiche del tumore al colon
Le manifestazioni cliniche del tumore sono influenzate dalla sua localizzazione e dalle sue dimensioni. Il tumore del colon-retto in fase iniziale può essere asintomatico. La presenza di polipi può causare perdite di sangue: il sanguinamento in qualche caso è evidente, mentre in altri casi viene riscontrato solo con la ricerca del sangue occulto nelle feci.
Quando la massa tumorale cresce, ostruisce il lume intestinale e causa sintomi come dolore addominale, alterazioni delle abitudini intestinali (stitichezza, diarrea), distensione addominale (aumento del volume dell’addome), nausea, vomito e, nei casi più gravi, occlusione intestinale, cioè il blocco completo del transito di gas e materiale fecale, o perforazione intestinale.
Come si diagnostica il tumore al colon
Il sospetto della presenza di un tumore del colon-retto può venire dalla manifestazione di uno o più sintomi o, in pazienti asintomatici, dal riscontro di ematochezia nell’esame delle feci. Il sanguinamento intestinale può provocare un’anemia evidenziabile dagli esami ematochimici di routine. La ricerca dei cosiddetti marcatori tumorali (CEA, CA19-9) è indicata quando si tratta di seguire l’evoluzione della malattia in fase di cura, mentre non è raccomandata ai fini diagnostici.
Il metodo di scelta per la diagnosi è la colonscopia, durante la quale può essere eseguita una biopsia per valutare se una lesione è benigna o maligna. L’analisi del tessuto tumorale consente anche la caratterizzazione molecolare del tumore, importante per la scelta della terapia. Gli esami strumentali utilizzati per valutare l’estensione e la diffusione del tumore sono l’ecografia, la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM).
Come si cura il tumore al colon
Il trattamento del tumore del colon-retto dipende dalla localizzazione e dallo stadio della malattia. Quando possibile, il trattamento d’elezione è la chirurgia; la porzione di organo asportato dipende dall’estensione del tumore.
Dopo l’intervento si può ricorrere alla chemioterapia adiuvante per ridurre il rischio che la malattia si ripresenti. La chemioterapia neoadiuvante, somministrata prima dell’intervento chirurgico, è utile soprattutto nel tumore del retto perché permette di eseguire un intervento meno demolitivo.
La chemioterapia è il trattamento primario dei tumori in stadio avanzato o metastatico. Per trattare la malattia metastatica si utilizzano anche farmaci anti-angiogenici che inibiscono la formazione di nuovi vasi sanguigni (farmaci anti-VEGF). In presenza di mutazioni in geni specifici è possibile ricorrere a farmaci a bersaglio molecolare come i farmaci anti-EGFR, gli inibitori di BRAF e di MEK. Un’opzione terapeutica di recente introduzione è l’immunoterapia con inibitori dei checkpoint immunitari.
Fonti
- Dekker E, Tanis PJ, et al. Colorectal cancer. Lancet 2019;394:1467-1480. doi:10.1016/S0140-6736(19)32319-0;
- Biller LH, Schrag D. Diagnosis and treatment of metastatic colorectal cancer – a review. 2021;325(7):669-685. doi:10.1001/jama.2021.0106;
- Buccafusca G, Proserpio I, et al. Early colorectal cancer: diagnosis, treatment and survivorship care. Crit Rev Oncol Hematol. 2019;136:20-30. doi:10.1016/j.critrevonc.2019.01.023;
- Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC) – Tumore del colon-retto.