Rinosinusite
- La rinosinusite è una patologia molto comune, dovuta all’infiammazione della mucosa che riveste le cavità nasali e i seni paranasali, cavità ossee situate dietro la fronte, il naso e gli zigomi;
- La causa più frequente dell’infiammazione è un’infezione virale, ma la sinusite può essere anche provocata da un’allergia;
- Esistono fattori predisponenti che rendono alcune persone particolarmente suscettibili alla rinosinusite, che a volte può diventare cronica.
- 1 Cos'è la rinosinusite?
- 2 Che differenza c'è tra rinosinusite e sinusite?
- 3 Quali sono i tipi di rinosinusite?
- 4 Quali sono le cause e i fattori di rischio comuni della rinosinusite?
- 5 Quali sono i sintomi della rinosinusite?
- 6 Come si fa la diagnosi della rinosinusite?
- 7 La rinosinusite è pericolosa?
- 8 Rinosinusite: trattamenti e strategie di gestione
- 9 Come faccio a prevenire la rinosinusite?
- 10 La rinosinusite è contagiosa?
- 11 Articoli di approfondimento
- 12 Fonti
Cos'è la rinosinusite?
La rinosinusite è una patologia infiammatoria che colpisce contemporaneamente la mucosa nasale (cavità nasali) e la mucosa di uno o più seni paranasali (seno mascellare, seno etmoidale, seno frontale e seno sfenoidale), cavità piene d’aria e rivestite da mucosa che si trovano dietro al naso, alla fronte e agli zigomi. L’infiammazione della mucosa provoca gonfiore dei tessuti (edema) e produzione di muco denso, che tende a ostruire le cavità e facilita la proliferazione dei batteri.
La rinosinusite può colpire persone di tutte le età, e tende a presentarsi con maggiore frequenza durante le stagioni più fredde.
Che differenza c'è tra rinosinusite e sinusite?
Il termine rinosinusite indica un’infiammazione che riguarda sia le mucose delle cavità nasali che quelle dei seni paranasali, mentre il termine sinusite si riferisce in particolare all’infiammazione dei seni mascellari, frontali, etmoidali e sfenoidali. Questi due disturbi sono quindi considerati due patologie distinte.
Tuttavia, dal momento che l’infiammazione delle mucose si manifesta molto spesso in modo simultaneo, i termini vengono spesso combinati per descrivere un’unica patologia.
Quali sono i tipi di rinosinusite?
Esistono diversi tipi di rinosinusite che possono essere classificati in base a criteri diversi. In base alla durata della malattia, la rinosinusite può essere classificata come:
- acuta: si presenta improvvisamente e ha una durata inferiore alle 4 settimane;
- sub-acuta: fa seguito a una rinosinusite acuta e ha una durata inferiore alle 12 settimane;
- acuta ricorrente caratterizzata da quattro o più episodi di rinosinusite acuta, della durata di almeno una settimana ciascuno, che si presentano nel corso di un anno;
- cronica: i sintomi della rinosinusite persistono per più di 12 settimane.
La rinosinusite può essere inoltre classificata in base alle cause come:
- di tipo allergico;
- di tipo non allergico.
Quali sono le cause e i fattori di rischio comuni della rinosinusite?
Le rinosinusiti possono avere diverse cause ed essere favorite da alcuni fattori di rischio. Vediamoli insieme.
Cause della rinosinusite
Cause comuni di rinosinusite sono:
- infezioni virali: rappresentano la causa più comune in assoluto di rinosinusite. Si stima che circa il 90% dei pazienti affetti dal comune raffreddore presenti anche dei sintomi di sinusite. I virus più frequentemente responsabili dell’infezione sono il Rhinovirus, i Coronavirus, il Coxsackie A 21, i virus influenzali e parainfluenzali;
- infezioni batteriche: meno frequenti, sono spesso delle sovrainfezioni (ovvero infezioni che si sviluppano grazie alle condizioni favorevoli create dall’infezione virale primaria), dovute alla proliferazione batterica che viene facilitata dalla presenza di muco denso all’interno delle cavità paranasali. I batteri più frequentemente responsabili sono Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis e Staphylococcus aureus;
- infezioni micotiche (da funghi): più rare, possono manifestarsi in modo acuto nei pazienti gravemente immunocompromessi, o in modo cronico in pazienti con stati immunosoppressivi lievi (ad esempio affetti da diabete mellito o che facciano uso cronico di corticosteroidi);
- allergeni: sostanze come pollini, polvere, pelo di animali ecc. possono provocare, nei soggetti allergici, una risposta infiammatoria mediata da anticorpi chiamati immunoglobuline E (IgE). Le rinosinusiti allergiche possono essere perenni, stagionali o episodiche, in base all’esposizione all’allergene scatenante;
- sostanze irritanti: fumo, smog, polvere e sostanze chimiche diverse possono irritare la mucosa delle cavità nasali e dei seni paranasali provocando infiammazione acuta.
Fattori di rischio per la rinosinusite
La rinosinusite è una patologia molto comune, ma alcune persone sono particolarmente soggette a questo disturbo a causa di alcuni fattori di rischio. Tra questi troviamo:
- caratteristiche anatomiche, come:
- presenza di polipi nasali;
- setto nasale deviato;
- anomalie delle ossa del naso;
- presenza di irregolarità dovute a precedenti fratture o traumi della faccia;
- stati di immunosoppressione provocati da patologie (come infezione da HIV, diabete mellito ecc.) o da farmaci (come chemioterapici e corticosteroidi);
- abitudine al fumo;
- infezioni ai denti;
- fibrosi cistica (grave patologia che provoca, fra le altre cose, l’aumento della densità del muco);
- utilizzo prolungato di ossigeno, che disidrata la mucosa nasale;
- presenza di sondino nasogastrico o tubo endotracheale;
- posizione supina adottata per lunghi periodi (ad es. durante un ricovero in terapia intensiva).
Quali sono i sintomi della rinosinusite?
I più comuni segni e sintomi con i quali si manifesta la rinosinusite sono:
- rinorrea (naso che cola) anteriore e/o retronasale;
- ostruzione nasale e perdita dell’olfatto (anosmia);
- tosse;
- febbre;
- dolore o senso di pressione facciale, mal di testa;
- stanchezza;
- mal di denti o mal d’orecchio;
- percezione di odori sgradevoli;
- secrezioni nasali purulente.
Questi sintomi sono causati dall’edema (gonfiore) delle mucose e dall’abbondante produzione di muco che provocano l’ostruzione del passaggio dell’aria e l’aumento della pressione all’interno dei seni paranasali.
Come si fa la diagnosi della rinosinusite?
La diagnosi di rinosinusite si basa sull’anamnesi del/la paziente e sull’osservazione dei segni e dei sintomi. Malgrado sia una delle condizioni più frequentemente trattate ambulatorialmente, diagnosticare la rinosinusite non è sempre semplice perché condivide i sintomi con quelli di altre patologie del tratto respiratorio superiore.
In caso di rinosinusite complicata, ricorrente o cronica, oppure se il paziente è immunocompromesso, può essere necessario il ricorso a esami strumentali, che rendono possibile visualizzare le strutture anatomiche dei seni paranasali e valutare con maggiore precisione le loro condizioni:
- radiografia (poco utilizzata);
- TAC (tomografia assiale computerizzata).
Generalmente, in caso di sinusite, non vengono prescritti esami del sangue, ma questi potrebbero essere necessari in caso si sospetti un’origine allergica della patologia o uno stato di immunosoppressione. In questi casi, infatti, alcuni valori misurati tramite le analisi del sangue potrebbero essere alterati e fornire indicazioni preziose per comprendere l’origine della rinosinusite.
La rinosinusite è pericolosa?
Nella larghissima maggioranza dei casi, la rinosinusite è un patologia di natura benigna, che tende a risolversi spontaneamente senza lasciare conseguenze. Molto raramente, la rinosinusite può diffondersi oltre la cavità nasale e i seni paranasali coinvolgendo le orbite, il sistema nervoso e/o altre strutture circostanti. Le complicanze della rinosinusite possono includere:
- cellulite orbitale, infezione dell’orbita e delle strutture in essa contenute, o presettale, infezione della palpebra e della cute circostante);
- formazione di ascessi;
- meningite;
- trombosi del seno cavernoso, ostruzione causata da un coagulo di sangue nel seno cavernoso, grossa vena situata alla base del cranio, estremamente rara;
- osteomielite, infezione delle ossa.
Sebbene le complicanze siano molto rare, possono essere pericolose e potenzialmente fatali.
Rinosinusite: trattamenti e strategie di gestione
Nella grande maggioranza dei casi, la rinosinusite guarisce spontaneamente per questo il trattamento è principalmente volto ad alleviare i sintomi. Tra le strategie utili in questi casi si può ricorrere a:
- decongestionanti nasali: favoriscono il passaggio dell’aria attraverso le vie aeree superiori;
- lavaggi nasali: mantengono pulite le cavità nasali e fluidificano il muco;
- mucolitici: fluidificano il muco favorendone l’eliminazione;
- se necessario, farmaci antipiretici e antinfiammatori: alleviano il dolore e contrastano l’infiammazione;
- rimedi naturali: danno sollievo ai sintomi più fastidiosi della rinosinusite.
In caso di infezioni batteriche secondarie potrebbe essere consigliata una terapia antibiotica ma questa dovrà essere adottata solo dietro prescrizione medica. È infatti fondamentale seguire le indicazioni del/la medico/a sulla posologia e sulla durata del trattamento, perché l’uso improprio degli antibiotici può dare luogo a fenomeni di resistenza.
In alcuni rari casi può essere necessario ricorrere alla chirurgia, soprattutto nelle forme acute ricorrenti, o quando la terapia farmacologica non dia buoni risultati.
Come faccio a prevenire la rinosinusite?
La rinosinusite è una patologia molto comune e generalmente non grave. Per limitare il più possibile i rischi di contrarla, però, può essere utile:
- sottoporsi annualmente alla vaccinazione antinfluenzale;
- evitare il fumo di sigaretta;
- limitare l’esposizione a sostanze irritanti o allergeni.
- evitare contatti con persone che presentino sintomi di infezioni respiratorie;
- lavare spesso le mani;
- adottare uno stile di vita sano e seguire una dieta equilibrata;
La rinosinusite è contagiosa?
Sì, la rinosinusite infettiva può essere contagiosa. Come abbiamo visto, la causa più comune di rinosinusite è un’infezione virale, che può essere trasmessa alle altre persone per via aerea. Le conseguenze dell’infezione virale, però, possono essere diverse: non sempre la persona contagiata si ammala a propria volta di sinusite, ma potrebbe contrarre un semplice raffreddore. La rinosinusite allergica, invece, non è contagiosa.
Articoli di approfondimento
Fonti
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