L’artrite settica è un’infezione dolorosa a carico di un’articolazione che in genere proviene da agenti infettivi che viaggiano attraverso il flusso sanguigno e che provengono da un’altra parte del corpo; colpisce l’articolazione o il fluido che la circonda, chiamato liquido sinoviale.

Si manifesta usualmente in un’unica articolazione, come l’anca, il ginocchio o la spalla e si presenta con maggiore frequenza nei bambini, negli anziani e nelle persone che fanno uso di droghe. Anche chi ha avuto una chirurgia protesica e ha articolazioni artificiali è esposto a un maggior rischio di artrite settica. L’infezione può danneggiare rapidamente e gravemente la cartilagine e l’osso all’interno dell’articolazione, quindi un trattamento tempestivo è fondamentale.

Indice
  • 1 Quali sono le cause dell’artrite settica?
  • 2 Quali sono i sintomi dell’artrite settica?
  • 3 Come si effettua la diagnosi dell’artrite settica?
  • 4 Qual è il trattamento dell’artrite settica?

Quali sono le cause dell’artrite settica?

L’artrite settica può essere innescata da infezioni batteriche, fungine o virali. L’infezione batterica da Staphylococcus aureus è la causa più comune. Si tratta di un batterio molto diffuso che è normalmente presente anche sulla pelle di soggetti sani.

Quando l’infezione, per esempio dalla pelle o dal tratto urinario, si diffonde attraverso il flusso sanguigno a un’articolazione, si produce l’artrite infettiva.

Meno spesso, l’artrite settica può verificarsi anche quando una lesione penetrante, come un morso di animale, un trauma, l’iniezione di farmaci, un intervento chirurgico o una ferita aperta permette il rilascio di germi direttamente nello spazio articolare.

Le articolazioni sono particolarmente vulnerabili, dato che il loro rivestimento ha una scarsa capacità di proteggersi dalle infezioni. La reazione dell’organismo all’infezione, come l’infiammazione, può aumentare la pressione e ridurre il flusso sanguigno all’interno dell’articolazione, contribuendo al danno.

Quali sono i sintomi dell’artrite settica?

L’artrite settica in genere provoca una forte difficoltà nella mobilizzazione dell’articolazione che ne è colpita, che può essere dolente, gonfia, rossa e calda. Questa condizione può anche essere accompagnata da febbre.

Se l’artrite settica si verifica in un’articolazione artificiale, i segni e sintomi – come dolore e gonfiore anche di lieve entità – possono svilupparsi mesi o anni dopo l’intervento di sostituzione del ginocchio o dell’anca. Inoltre, può verificarsi un allentamento dell’articolazione, che provoca dolore durante lo spostamento di quest’ultima o quando vi si appoggia il peso del corpo, mentre in genere il dolore scompare a riposo. In casi gravi si può produrre una lussazione dell’articolazione.

 

Come si effettua la diagnosi dell’artrite settica?

Il percorso diagnostico inizia dalla raccolta dei sintomi e da un esame fisico. In caso di sospetto di artrite settica, il medico prescrive esami di approfondimento.

L’artrocentesi comporta l’inserimento di un ago nell’articolazione interessata allo scopo di prelevare un campione del liquido sinoviale. Le analisi di laboratorio di questo fluido permettono di determinare quale microrganismo è responsabile dell’infezione, dando indicazioni preziose per un corretto trattamento.

Le analisi del sangue sono in grado di rilevare segni di infezione nel sangue.

La radiografia a raggi X e altri test di imaging all’articolazione interessata permettono di valutare il danno articolare o il grado di allentamento di un’articolazione artificiale.

Qual è il trattamento dell’artrite settica?

La somministrazione di antibiotici e il drenaggio articolare sono le principali forme di trattamento dell’artrite settica.

Solitamente il trattamento farmacologico inizia con un antibiotico ad ampio spettro per distruggere i batteri che hanno determinato l’infezione. Successivamente, i risultati dell’esame del liquido sinoviale permettono un trattamento più mirato e specifico. Gli antibiotici somministrati per via endovenosa agiscono in modo più rapido di quelli ad assunzione orale e possono bastare un giorno o due perché il paziente ne avverta gli effetti positivi. Una cura con antibiotici orali, prolungata per diverse settimane, può servire per debellare completamente l’infezione.

Ovviamente, nei casi più rari in cui l’agente infettivo è un fungo o un virus, gli antibiotici non servono. Se l’infezione è fungina esistono farmaci appositi, mentre non si dispone di trattamenti farmacologici efficaci per le infezioni virali.

Il drenaggio articolare è essenziale per rimuovere il liquido infetto. L’operazione può essere eseguita per via artroscopica o con un intervento di chirurgia aperta.

Se l’articolazione infetta è artificiale, deve essere generalmente rimossa, sostituita temporaneamente con un distanziatore articolare, per poi passare, dopo alcuni mesi, all’impianto di una nuova protesi.

Fonti